dopo berlino. EUROPA, POLITICAMENTE CORRETTI E SICURAMENTE MORTI

Attacco terroristico a Berlino
Attacco terroristico a Berlino

IN QUESTI GIORNI pare di vedere il replay degli articoli pubblicati all’indomani di Charlie Ebdo, del Bataclan, della strage di Nizza.

Si ripete stancamente il solito schema: orrore, sgomento, un po’ di invettive contro i musulmani, i servizi segreti che si impegnano a scambiarsi informazioni salvo poi non farlo, e poi, piano piano, dopo qualche abbraccio di un qualche presidente di repubblica e un paio di messe, si torna ad annacquare tutto nella melassa indistinta di slogan fritti e rifritti sui nostri valori e sulla differenza che rende l’Europa un faro di civiltà. Amen.

Io vorrei invece porre l’accento su una questione di cui non si parla mai: cioè che “questi”, questi sono come noi e questa è una guerra, una guerra civile. Dove da una parte ci siamo noi nativi europei e, dall’altra, gente che vive in mezzo a noi, milioni di persone, che fanno le nostre stesse cose, spesso praticano i nostri stessi hobby e divertimenti.

Molti di loro bevono birra e vino, nonostante il loro credo; frequentano le biblioteche, vanno a scuola o hanno lavori normali. Pochi di loro si trasformano in terroristi, ma moltissimi simpatizzano, ovviamente non in pubblico – e li coprono, con la loro simpatia. Rendendo possibile ciò che le indulgenze di certa sinistra italiana rese negli anni 70, cioè il proliferare delle Brigate Rosse, che vennero battute solo quando questo atteggiamento cessò.

Cosa voglio dire? Voglio dire che questa fase storica va affrontata come una fase di guerra e quindi, come prima cosa va garantita la sicurezza, perché non c’è accoglienza dove la gente ha paura.

Abbiamo abolito le frontiere interne ma non facciamo filtro su quelle esterne. Abbiamo delle leggi che, come tutto ormai, fanno più riferimento alla forma irreprensibilmente corretta che non alla sostanza: e la sostanza delle cose è che non possiamo più permetterci di avere in circolazione gente che ha già fatto 4 anni di carcere in Italia, che è conosciuta e tenuta d’occhio (occhio miope evidentemente) in quanto fondamentalista.

Basta! Bisogna farla finita con giudici azzeccagarbugli che si trincerano dietro a leggi fesse, che vanno a danno dei cittadini per bene, per rimettere in libertà e impedire l’espulsione di gente così pericolosa.

Le leggi vanno adeguate al momento che viviamo e alla necessità di difenderci e vincere questa guerra: bisogna poter espellere accompagnando celermente questi terroristi nei loro Paesi, anche basandoci, se necessario, su semplici intercettazioni in cui sia manifesto l’appoggio, anche solo morale, al califfato. Anche se questi non hanno documenti di riconoscimento, anche facendo prelievi forzosi del Dna.

Sicuramente questo non accadrà e quindi è altrettanto certo che in Francia vincerà la Le Pen e in Germania la Merkel perderà le prossime elezioni.

Loro parlano, la gente muore.

[Massimo Scalas]

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