
MONTALE. La vicenda che ha portato alla creazione di Alia Spa (colosso mostruoso di gestione dei rifiuti in cui confluirà anche Cis spa) ha avuto un parziale epilogo nel consiglio comunale di ieri 21 dicembre, serata nella quale la sola maggioranza ne ha approvato la creazione.
Sinistra Unita per Montale ha opposto la sua netta contrarietà a un’operazione che impatterà in modo determinante nella vita dei cittadini montalesi, sia nella loro qualità di contribuenti che in quella – ancora più importante – di esseri umani a cui gli amministratori dovrebbero garantire il diritto alla salute.
E invece no. Questione di realismo politico – per il Sindaco e la sua Giunta; ennesimo schiaffo ai cittadini invece, per noi, che abbiamo opposto il nostro No – purtroppo inefficace – alla creazione di un’azienda di diritto privato che dichiara di voler crescere, essere competitiva, acquisire fette di mercato che si allontaneranno dal perimetro pubblico, dai cittadini e soprattutto dal territorio.
È chiaro a tutti, ormai, che i Comuni, pur conservandone la nuda proprietà, non avranno più nessuna proprietà decisionale sull’impianto: e così ci terremo l’inceneritore fino a quando il Profitto vorrà, e questo con buona pace delle nostre tasche ma soprattutto dei nostri polmoni.

La questione brucia ancora di più se si pensa che fino a ieri questa stessa amministrazione che con grande facilità ha approvato il progetto di creazione, si era impegnata formalmente alla chiusura dell’inceneritore di Montale nel 2023; e non ci stupiremmo se da domani, da buoni politici, continuassero a ripetere la stessa cosa, se continuassero a promettere – come ormai nella prassi da qualche mese a questa parte – che l’impianto chiuderà lo stesso, magari quando sarà costruito Case Passerini (ma davvero?), e solo perché loro, i tre Sindaci, lo vogliono: loro, che non potranno più incidere in alcun modo, anche in nome di quello Sblocca Italia che la loro parte politica ha prodotto e che loro hanno benedetto e appoggiato.
Li attendiamo intanto al varco: vedremo come e se saranno modificati i famigerati “patti parasociali” di cui ieri sera è stata sospesa l’approvazione perché “altri comuni hanno proposto dei testi modificati”.
“Altri Comuni”: non quello di Montale, che nella persona del Sindaco hanno sottratto alla conoscenza dei consiglieri comunali perfino una lettera inviata il 1 dicembre dal Comune di Pistoia, in cui si esprimevano forti difficoltà sulla procedura di valutazione del percorso di fusione, data l’assenza di documenti e pareri.
“Era un’opinione politica” – si è giustificato Betti per non averla resa nota. Fatto sta che il documento non risulterebbe neanche protocollato. E allora Signor Sindaco, ci dica: com’è che le fa tanta paura la democrazia? Com’è che ha tutto questo terrore della trasparenza? Facevano così paura le parole del vicesindaco pistoiese?
Che i montalesi non si facciano ingannare da sempiterne promesse elettorali: quell’impianto è destinato a rimanere, ormai, lì a lungo. Noi abbiamo lottato e continueremo a lottare, anche se non basterà. Ma almeno abbiamo la coscienza pulita.
Sinistra Unita per Montale