pescia. GIURLANI E “LA NOVELLA DELLO STENTO”

Il Comune di Pescia
Il Comune di Pescia

PESCIA. Scrive una lettrice di Linee Future

“Quando ero piccola, mia nonna, raccontava a me e a mio fratello “la novella dello stento che durava tanto tempo”. Non dico gli sbadigli e la noia.

Tale novella mi ricorda tanto l’operato del nostro (?) signor sindaco cavaliere Oreste Giurlani, che nello stento comunale vive. La novella è riferita ad un a vecchia Gora che insiste nel Canto del Meino a Pescia. E qui, mi viene a mente il film ”Non ci resta che piangere” con Massimo Troisi e Roberto Benigni, quando un bel vaso di pipì piove addosso a loro da una finestra.

Le Gore, che il nostro (?) sindaco (penso non sappia neppure cosa sono) servivano per gli scarichi domestici e non. Furono civilmente coperte, ma… e qui un ma ci vuole, sono all’ombra e quindi non dico il tappeto di licheni e muschio che si forma, altro che borraccina sintetica per il presepe! Qui se ne fanno 12 di presepi… tale Gora divide il mio palazzo da quello di fronte e l’odore insopportabile fa da padrone!

L’assessore è venuto con lo Stato Maggiore, ha visto, ha annusato, perchè se non ha sentito la puzza, gli consiglio un buon otorino: ha detto “puliamo”. Sì, una volta. Poi la nebbia totale.

Penso che la giunta di Pescia, tranne qualcuno, sia andata a scuola da Dynamo, il mago che sparisce nel nulla. Telefonate, promesse, la novella dello stento, appunto. Intanto il nostro benemerito cavaliere sindaco, caracolla da un posto ad un altro, ma le capanne sono off-limits.

Naturalmente, fatta eccezione per la campagna elettorale, dove qualcuno gli ricorda che un pezzo di città si estende dalla piazza Mazzini alla piazzetta del Moro, San Romualdo e viale Forti.

Allora degna le famiglie della Sua presenza e va anche a prendere il caffè.

Se il comandante dei Carabinieri non mi garantisse un soggiorno nelle Patrie Galere, mi verrebbe voglia di fare come i tifosi viola a Firenze, attaccare uno striscione all’inizio del quartiere, con scritto “quartiere degiurlanizzato”.

Una cittadina degiurlanizzata.

[fulvia pratesi]

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