PISTOIA. Prendiamo della nota ufficiale (scritta a 4 mani) dell’azienda Usl Toscana Centro Un piano straordinario per fronteggiare l’emergenza dell’azienda sanitaria nei 9 Pronto Soccorsi dall’Ausl Toscana Centro.
Nella prima parte l’azienda dichiara “l’incremento di personale, la disponibilità di posti letto per le patologie mediche nell’area chirurgica in prospettiva al potenziamento dell’assistenza infermieristica territoriale (…)” ma da quanto si evince dal medesimo documento la dotazione organica di infermieri e Oss rimane la stessa.
Verrà attivata la sostituzione del personale assente per malattie ma tutto questo è deciso sulla base dei bisogni. Pertanto niente di nuovo sul fronte assunzioni in base alle procedure concorsuali attingendo dalle graduatorie.
Peccato che al Pronto Soccorso di Pescia sia infermieri che Oss siano cronicamente sotto organico.
La soluzione per l’azienda è la seguente: “Gli infermieri verranno assunti per due mesi mediante agenzie interinali” (agenzia Oriental?).
Assumere infermieri per soli due mesi è uno spreco di risorse, in quanto è personale che viene licenziato proprio quando comincia veramente ad essere integrato nell’ambiente di lavoro (quella dell’infermiere è una attività importante e difficile che richiede esperienza e conoscenza dettagliata dell’ambiente di lavoro soprattutto in ambito di Pronto Soccorso). Tanto più che la carenza è cronica ed evidente anche durante i periodi di normale afflusso di pazienti.
Ricorrere allo straordinario in modo improprio è altrettanto discutibile. L’aumento eccessivo delle ore di lavoro abbassa gli indici di sicurezza sia per il personale che per i pazienti.
Lo straordinario viene pagato non dall’Azienda ma con i fondi destinati ai contratti integrativi dei lavoratori. Risolvere i problemi organizzativi e la carenza di personale con straordinari e reperibilità vuol dire ledere i diritti dei lavoratori.
Non condividiamo l’opinione del Sindaco di Pescia, Oreste Giurlani, che ritiene una conquista tali provvedimenti.
Sono ormai evidenti a tutti gli errori di valutazione e di pianificazione dei vertici regionali che hanno fortemente voluto e avviato l’attuale processo di riforma della sanità toscana.
Dato l’attuale contesto dei servizi sanitari, diventa improbo tenere il passo con i bisogni emergenti dalla popolazione e si evidenzia l’incapacità dell’attuale dirigenza aziendale di prevedere e fronteggiare, mediante provvedimenti adeguati, situazioni di emergenza stagionale, più o meno gravi, ma ricorrenti e conosciute.
I vertici delle istituzioni locali, tra cui i Sindaci, dovrebbero avere il compito di difendere il territorio, rappresentando le sue istanze con forza davanti ai referenti politici regionali, non appiattirsi in proclami propagandistici, senza una più meditata riflessione sulle sorti a cui è destinato il servizio pubblico, soprattutto nelle obsolete periferie toscane.
[segreteria fials – pistoia]