SERRAVALLE. Le differenze di genere nel variegato universo dei media, la rappresentazione delle donne nella vita politica, gli stereotipi di genere e i quesiti sul linguaggio a promozione di un’inclusione onnicomprensiva di donne e uomini nella vita politico-sociale saranno al centro della serata: Parole addosso. Un altro genere di informazione, promossa dall’assessorato alle Pari Opportunità del comune di Serravalle Pistoiese, in programma per giovedì 9 marzo, ore 21, presso la biblioteca comunale Eden, piazza Vittorio Veneto, Casalguidi (Serravalle Pistoiese). L’iniziativa è a ingresso libero.
Saranno presenti il vicesindaco e assessore alle Pari Opportunità, Simona Querci , e la dott.ssa Dania Meoni, autrice dello studio magistrale in sociologia della comunicazione multimediale dal titolo: Differenze di genere nel mondo dell’informazione e rappresentazione delle donne nella vita politica . Tre casi di studio a confronto: La Repubblica, La Stampa e Corriere della Sera.
La relatrice presenterà il suo lavoro di ricerca di tesi condotto presso l’Università di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e, per l’occasione, proietterà varie slide che prenderanno in analisi gli stereotipi di genere veicolati soprattutto a mezzo stampa.
“I mezzi di comunicazione giocano oggi un ruolo fondamentale, per questo risulta quanto mai necessario procedere ad un’analisi di linguaggio che aiuti a ripensare in primis al ruolo dei mass media all’interno della società, perché un uso più consapevole della lingua contribuisce a un sostanziale cambiamento della realtà che ci circonda” spiega Meoni.
“Affronteremo insieme una questione attuale e controversa – dice l’assessore Querci –, sarà l’occasione per approfondire una tematica con risvolti politico-sociali. Ancora oggi ci sono pregiudizi verso le donne, frutto di vecchi retaggi culturali. Anche l’analisi del linguaggio li può evidenziare e sarà interessante confrontarci insieme”.
“Nel mondo della stampa continuano ancora a persistere e resistere molti stereotipi di genere, tuttavia le donne anche se sottorappresentate ci sono, propongono leggi, discutono e sono considerate sempre più interlocutrici attendibili: questo a dimostrazione del fatto che il dibattito linguistico è vivo e fecondo di nuovi spunti di riflessione che, partendo da un’approfondita analisi terminologica e grammaticale vanno direttamente a valorizzare una più netta identità di genere” continua Meoni.
“Trascorsi vent’anni dalla prima indagine del Global Media Monitoring Project, a cui ho avuto l’onore di partecipare attivamente — conclude la Meoni — la sfida al cambiamento e all’abbattimento degli stereotipi di genere non è ancora compiuta, anzi, è molto persistente e complessa da estirpare nelle piattaforme di distribuzione dei contenuti: si continua a registrare una scarsa presenza di esperte e professioniste in ambito mediatico-comunicativo e ciò contribuisce a trasmettere una visione culturale nutrita da molte asimmetrie semantiche.
“Le donne detengono lo scettro come voci di opinione popolare, mentre rimangono gli uomini i veri protagonisti delle news, interpellati con più frequenza e maggior vigore a titolo di esperti od opinion leader. Urgente e necessario anche un cambiamento di mentalità da parte delle stesse donne, che devono assumere un comportamento diverso e più volitivo nei confronti di loro stesse e tra di loro ”.
[tasselli – comune serravalle]