SERRAVALLE. Il quotidiano La Nazione il 3 marzo scorso – proprio il giorno prima dell’apposizione dei sigilli alla Discarica del Cassero – diffondeva la notizia circa la perquisizione e il sequestro di documenti eseguiti poco tempo prima negli uffici della società Pistoiambiente dai carabinieri della Forestale nell’ambito di un’indagine sul traffico illecito di rifiuti pericolosi in Toscana e nella provincia di Brescia, condotta per conto della direzione distrettuale antimafia di Firenze e quindi distinta da quella sull’incendio.
Stamattina, mediante lettera ufficiale, abbiamo domandato al sindaco e all’assessore di competenza se i fatti riportati corrispondano a verità e, in caso affermativo – poiché l’impianto del Cassero sembrerebbe allora coinvolto in una ulteriore inchiesta della magistratura – abbiamo chiesto che il sindaco e l’assessore di competenza si documentino a dovere per informare con maggiori e più dettagliati ragguagli il consiglio comunale e la collettività.
Che cosa è stato effettivamente stoccato e smaltito in discarica in tutti questi anni, oltre ai rifiuti contenenti ad alte concentrazioni idrocarburi pesanti e alluminio, come rilevato dalla indagine che ha portato al sequestro preventivo?
L’amministrazione comunale la smetta di nascondersi dietro l’atteggiamento ambiguo da sempre manifestato nei confronti del gestore dell’impianto e finalmente tuteli la salute, la sicurezza e gli interessi dei cittadini, che hanno diritto di conoscere la verità.
Elena Bardelli
Consigliere Comunale Fdi-An
Vedi: Att00013