PISTOIA. L’analisi di Massimo Scalas mi ha fatto riflettere un istante sulla bolletta del gas che proprio l’altro giorno ci aveva fatto avere una nostra lettrice: piccola villetta, consumo dal 27 settembre 2016 al 31 gennaio 2017; a dati reali perché la lettrice comunica sempre le letture non volendo avere problemi di conguagli inaspettati e devastanti come può accadere. Totale bolletta: 801,11 €; e non noccioline.
Ripenso, dicevo, all’analisi di Massimo Scalas e intanto procedo all’analisi sul campo. I commenti, alla fine.
La nostra lettrice, nel periodo suddetto (pari a 126 giorni, ovvero 18 settimane) ha consumato 342,44 € di gas, ossia 2,72 € al giorno (19,04 € a settimana): una vera formica, per scaldarsi in una stagione eminentemente freddo-umida come quella appena passata.
Ma ecco la sorpresa: 118,53 € il costo del trasporto e della gestione del contatore, che su 342,44 di gas, incide per ben il 34,61% a favore del gestore.
Un interesse di questo genere non sarebbe, già di per sé, una mazzata da usura? E non è finita qui.
Proseguo. L’imponibile da sottoporre a Iva al 22% è, come vedete, di 511,12 €: il totale Iva-22 ammonta a 112,45%; ma poi c’è anche un’Iva al 10% su 161,40 €, che porta a 16,14 € di altra Iva con un totale di incidenza (112,45+16,14= 128,59 di Iva complessiva) di bel il 25,15% in più.
E non è, anche questo, un tasso da usura?
Proseguo. Oneri e varie (29,07 + 181,98 + 0,50 €) incidono, sul costo gas (342,44 €) di ben il 61,77%.
E non è, questo, un tasso da arresto – oltretutto pensando che queste percentuali si rinnovano sistematicamente a ogni bolletta, con una vera e propria depredazione costante della borsa dei clienti.
Fine? Macché! Ora torniamo a Matteo Renzi Gentiloni e agli aumenti delle aliquote Iva: dal 10% al 13% e dal 22% al 25%. E contiamo:
- – su 511,12 + 3% (dal 22 al 25%) = aumento +15,33 € – totale futuro 127,68 €
- – su 161,40 + 3% (dal 10 al 13%) = aumento + 4,84 € – totale futuro 20,98 €
e l’Iva passerà da 128,59 € a 148,66 €. E poi le tasse calano (le braghe agli italiani, sì!).
Disse Gesù ai discepoli suoi «non mangiar rape ch’è cibo da bòi». E San Pietro rispose a alta voce: «accident’alle rape e a chi le còce!».
E allora, se uno dicesse, alla toscana, “accident’a Matteo Renzi Gentiloni e alle su’ tasse”, farebbe peccato o no?
[Edoardo Bianchini]