PISTOIA. La scorsa domenica, al circolo del dopolavoro ferroviario, il Meet Up degli amici di Beppe Grillo ha presentato pubblicamente i candidati a portavoce per la certificazione della lista che potrebbe correre alle prossime amministrative (qui il link con il video della serata).
Nonostante sia stato anche ufficialmente reso noto alla cittadinanza il profilo del commercialista Nicola Maglione, che contenderebbe agli altri schieramenti la sedia più alta di palazzo di Giano solo in caso di accreditamento dai vertici del Movimento, la sensazione che ai grillini pistoiesi si possa intonare il de profundis è diffusa e si tocca con mano.
Per tanti motivi di lunga data, dimostrazione dei quali è la difficoltà nel trovare candidati consiglieri al punto da inserire in lista più componenti delle stesse famiglie: la coppia di coniugi e il papà con figlie, ad esempio. «Difficoltà comune a tutte le forze politiche – osservano invece i responsabili della comunicazione, con cui abbiamo parlato – perché mettersi in gioco comporta assunzioni di responsabilità che inevitabilmente sottraggono tempo a lavoro e famiglia».
Certo, una forza in ascesa come il M5s dovrebbe avere il problema inverso, cioè selezionare e dire dei no a vagonate di aspiranti politici desiderosi di avvicinarsi a un movimento che tutti i sondaggi danno in crescita. Del resto a livello nazionale le uniche sfide del movimento sono quelle di selezionare una classe dirigente e non farsi infiltrare, né in prima linea né in retrovia, dai soliti trasformisti che salgono sempre sul carro del vincitore, intendendo la politica come tornaconto personale e non come servizio.
Nel tempo sono stati tanti quelli che si sono avvicinati al M5s locale per poi allontanarsene. Ci sono stati anche degli addii di un certo livello (M5s. L’addio di Biagiotti: «Finita la fiducia, rimango “grillino”»; Montagna. Poli: «Tanti saluti a cinque stelle») a cui, almeno sui social, gli esponenti istituzionali e non solo hanno risposto con la boria e la supponenza di un piddino qualunque dell’asilo Renzuccia.
I gruppi di lavoro che dovevano riunire risorse umane con esperienza sui singoli temi si sono ingloriosamente arenati, pur partiti con i migliori auspici e con non poche disponibilità. Quando alla “festa del cittadino” di Bonelle venne Di Maio (Tutti in piedi, è arrivato di Maio!), sembrava che la passione e la voglia di far uscire Pistoia dallo storico torpore politico di 70 anni potesse incanalarsi, con il M5s, in un percorso politico vigoroso e di vera rottura con il passato.
Almeno per ora occasione sprecata, si rammaricano in molti, pensando oltretutto al clima di non perfetta armonia che si può testare nei risicati spazi e momenti di condivisione politica.
Cosa rimane dopo cinque anni di consiliatura a cinque stelle, quali risultati o cambiamenti concreti sono stati raggiunti per i cittadini? Difficile dirlo, anche per i protagonisti e l’entourage pentastellato. Non una presa di posizione dura sui temi più delicati come il bilancio o lo scandalo delle partecipate totalmente fuori controllo; mai l’uso del ruolo di pubblico ufficiale per denunciare (anche alla Corte di Conti) le irregolarità di Publiacqua o la non ottemperanza di Publiambiente agli obiettivi di raccolta differenziata.
Esposti su esposti finiti nel nulla e non si sa quante occasioni perse per attaccare a l’amministrazione Bertinelli, che pure ha sempre generosamente offerto le più disparate motivazioni. Infine non manca chi ricorda che un militante ha chiesto le dimissioni del gruppo, senza successo, e che nell’ultimo anno alcuni consiglieri si sono assentati a dismisura da palazzo di Giano. Paola Di Maina, eletta nel 2012, si dimise dopo pochi mesi per intervenuta gravidanza, credendo che altri potessero dare alla politica il massimo del tempo.
Il quadro che emerge se da un lato può risultare poco rassicurante per i simpatizzanti pentastellati, dall’altro è perfettamente in linea con l’immobilismo sistemico di una città capitale della cultura giusto per sentito dire e con la vocazione alla marginalità e al provincialismo.
[Lorenzo Cristofani]
Ciao Lorenzo, queste parole dette da te sono garanzia di giudizio imparziale ed equilibrato, che dire di altro di un movimento che aveva acceso le speranza di molti, me compreso e che oggi naufraga a tutti i livelli in una deriva che solo un bravo psichiatra potrebbe capire. Perchè qui non siamo più alle scie chimiche, siamo al Leader Supremo Campione della Democrazia, che fa finta di fare le primarie per poi azzerarle se non vince chi dice lui, siamo al ridicolo di negare la paternità del proprio blog, siamo all’inconsistenza assoluta delle proposte che non siano la mera contestazione a parole dell’esistente. Pistoia, dove già il movimento era deboluccio di suo non poteva fare eccezione. Sono convinto che sa questo paese avesse, non dico uno statista, ma anche solo ancora un mezzo Craxi, un quarto di Berlinuer, Almirante e un pezzetto di Andreotti, i 5 stelle svanirebbero nello spazio di un amen. E ricordati che gli “infiltrati” sono comunque amici loro…(Roma docet)
Massimo
Ps. uno bravo ce l’avevano e l’hanno cacciato (Pizzarotti) e una, se la lasciano tranquilla ce l’hanno ancora ed è il sindaco di Torino.