PISTOIA. Fabiana è un esempio, più unico che raro, di come Prato e Pistoia possano andare d’accordo: perché, pratese di nascita e residenza, è amatissima anche nella città di Giano e nei suoi dintorni. La classica eccezione che conferma la regola. Intanto. E non è poco.
Fabiana è dell’anno di grazia 1980 e nel cognome, Benfari, ha una parte, importante, del suo destino: calciatrice prima allenatrice poi, stimata anche a Pistoia e provincia appunto.
Un pallone che rotola, da prendere a calci, sperando di non fargli troppo male (semmai ai portieri rivali). Perché è cugina di Massimiliano Benfari, classe ’69, ex attaccante di Empoli, Prato, Carrarese, Mantova, Arezzo, Fermana, Spezia, Montevarchi e Pistoiese, in cui giocò nella stagione ‘91/92 realizzando 10 reti. Talentino lui, talentino lei: con carattere entrambi.
Lei, di sicuro “Quando vidi che me ne stavo in panchina senza meritarmelo, perché dovevano giocare altre giocatrici, di maggior nome e peso specifico all’interno dello spogliatoio, preferii andarmene. Da Agliana, ad esempio”.
Oggi questa donna, dapprima jolly offensivo con le maglie di Pistoiese, Acf Agliana, Modena, Prato Sport e Pisa, poi tecnico con tanto di patentino Uefa B, è stata promossa dalla squadra Giovanissime a quella Primavera dell’Empoli Ladies Fbc (“Scrivilo bene, mi raccomando”. Accontentata?), società neonata ma già tra le più serie e apprezzate del panorama gentil sesso, la cui prima squadra partecipa al campionato di serie B.
Da sole due stagioni nel pallone rosa dopo aver allenato formazioni giovanili maschili, Benfari sta bruciando le tappe: la scorsa annata al Prato Sport in serie D, questa con le Giovanissime empolesi, lasciate al secondo posto della classifica a un solo punto dalla vetta, e adesso con la Primavera. L’aiuterà anche l’aver praticato, da ragazzina, il mezzofondo con particolare abilità (saper uscire alla distanza, con sagacia e intelligenza)?
“Il sogno è continuare ad allenare sino ai massimi livelli – afferma, decisa – e per questo ringrazio la società Empoli Ladies per l’opportunità concessami e tutti gli amici di Pistoia, per il sostegno e il caloroso tifo nei miei confronti”.
Scavando, scavando, però, scopri che non è carrierista come ti immagineresti. In realtà, tra lavoro, il suo lavoro nel mondo del football, e la famiglia, il grande amore e una famiglia appunto, sceglierebbe la seconda. Segno che ha dei valori, profondi, che neppure la fama (perché di soldi, in special modo nel calcio rosa, non se ne parla, almeno in questi tempi di crisi) intaccherebbe.
Brava Fabiana, continua in questo modo: a sognare, preparando gli altri allo sport. A quello vero.
[Gianluca Barni]