grandeoasi. PARTE L’ESPOSTO ALLE PROCURE

Carlo Vivarelli

MARESCA. Carlo Vivarelli, candidato alla carica di Sindaco del Comune di San Marcello Piteglio per il Partito Indipendentista Toscano, chiede chiarimenti al Governatore della Regione Toscana Enrico Rossi sull’Oasi naturalistica in area demaniale della Montagna Pistoiese paventata da Vincenzo Manes ed invia un esposto alla magistratura sulle affermazioni rilasciate dallo stesso a mezzo stampa

Ho chiesto oggi – 28 marzo n.d.r. – al Governatore Rossi delle delucidazioni circa le leggi, esistenti o in procinto di essere eventualmente approvate, riguardo al destino delle aree demaniali delle foreste pistoiesi, viste le affermazioni fatte dal sig. Manes nell’ottobre scorso, con le quali questo signore sembrava dare per scontato la creazione di una gigantesca oasi di 24mila ettari posta in aree demaniali, finanziata presumiamo ovviamente con soldi pubblici, gestita dalla fondazione da lui diretta, ma i cui proventi di gestione andrebbero, almeno questo si deduce, nelle casse appunto di una fondazione privata e di società commerciali ad essa collegata, come addirittura si evince da articoli di stampa, mai smentiti.

In questi articoli si prospetta addirittura la creazione di una “milizia di rangers”, una sorta di guardia privata, da noi pagata, chiaramente, e gestita però da dei privati.

Mi opporrò con qualsiasi mezzo legale a questa restaurazione di un neo-feudalesimo moderno sostenuto con soldi pubblici che deruba la popolazione della Montagna Pistoiese dell’usufrutto e della fruizione delle nostre foreste.

Ribadisco inoltre che le forze dell’ordine e la guardia di finanza, le guardie provinciali, i vigili urbani ed i sindaci, in quanto pubblici ufficiali, dovrebbero stroncare la raccolta illegale di mirtilli, evitare la trasformazione delle foreste in discariche durante la raccolta dei funghi, divenuto un immondo delirio sostanzialmente deregolamentato, e vigilare continuamente e con estrema durezza circa la legalità dei tagli nei boschi nelle foreste pistoiesi.

Carlo Vivarelli

Enrico Rossi Presidente della Regione Toscnana

LETTERA
A ENRICO ROSSI

Maresca, 28 marzo 2017
Al Governatore della Toscana Rossi

Le chiedo con questa mia di rispondermi, spero a brevissimo giro di posta, e di informare la popolazione della Montagna Pistoiese e della Toscana, circa la questione dell’ipotesi di una Oasi naturalistica proposta, così riportano vari articoli di stampa, non si capisce a quale titolo legale, dal sig. Manes, mi risulta ex presidente della fondazione Dynamo Camp.

Le chiedo di riferire alla popolazione toscana se esistono delle basi legali che supportino le affermazioni del signor Manes, che attribuisce di fatto alla fondazione da lui fino a poco tempo fa presieduta, o che da lui era diretta, della gestione, con assegnazione appunto diretta, di un’area di 24.000 ettari in gran parte demaniale, ovviamente presumo sfruttando soldi pubblici, usando oltretutto di un corpo di rangers, presumo armati.

Una milizia privata con i soldi pubblici? Siamo all’avvento di un’era contraddistinta dal neo-feudalesimo?

Le chiedo di riferirmi e di riferire al pubblico velocemente gli elementi da me richiesti, visto che mercoledì 29 Marzo 2017 prossimo, alla Sala Coop di Maresca (Pt), ore 21, avrà luogo una presentazione indetta dal Comitato Pro Social Valley, riunione alla quale sarebbe doveroso l’intervento di un funzionario della Regione Toscana, richiesta che Lei dovrebbe assolutamente avallare, per fornire alla popolazione i chiarimenti che verranno sicuramente richiesti, sia da me, che da molte altre persone riguardo il futuro del demanio e delle attività in esso svolte.

A seguire l’esposto inviato alle Procure di Firenze e di Pistoia riguardo alle affermazioni di Manes, una, voglio sperare del tutto involontaria, intromissione riguardo alle elezioni comunali che si svolgeranno a San Marcello Piteglio e a Cutigliano Abetone nella primavera prossima.

Approfitto per salutarLa cordialmente, certo che non vorrà mancare di una Sua esplicativa risposta alla popolazione della Montagna Pistoiese.

Carlo Vivarelli

Vincenzo Manes

ESPOSTO ALLE PROCURE
DI FIRENZE E PISTOIA

Maresca, 28 Marzo 2017

Al Procuratore della Repubblica di Pistoia, al Procuratore della Repubblica di Firenze.

Esposto riguardo un progetto di oasi, o parco, avanzato dal sig. Vincenzo Manes, presidente o ex presidente Dynamo Camp.

Egregio Procuratore di Pistoia, Egregio Procuratore di Firenze.

Vi scrivo in ordine al contenuto di vari articoli di stampa apparsi su vari quotidiani cartacei ed on-line.

Uno di questi, apparso su Il Tirreno del 2 Ottobre 2016 è riportato in calce al presente esposto in quanto risulta essere il più esemplificativo.

In questo articolo si evince che il signor Manes, non si capisce riferendosi a quali leggi dello Stato Italiano e della Regione Toscana, afferma di voler creare un parco, o un’oasi, o quant’altro, appropriandosi di fatto della gestione di aree sia demaniali, che, presumiamo, private.

Come è possibile che questo signore, parlando a nome di non si capisce quale entità, affermi di voler usufruire di aree demaniali e/o private a favore di una Fondazione o di varie altre entità private anche commerciali, come del resto specificato nel prosieguo dell’articolo?

Ammesso che vi siano attualmente Leggi che consentano l’usufrutto del demanio da parte di entità private, trovo incredibile che un privato, finanziatore oltretutto, questo riporta la stampa, con decine di migliaia di euro della Fondazione dell’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi, e da quest’ultimo indicato come referente, quando era Presidente del Consiglio, per la gestione di un ente che dovrebbe gestire addirittura l’intero terzo settore in Italia, proponga un progetto di gestione privata delle aree pubbliche poste anche nel Comune di San Marcello Piteglio, proprio mentre in questo si svolge la campagna elettorale.

Trovo tutto questo un’intromissione nella campagna elettorale stessa da parte di un soggetto che finanzia direttamente una persona che sarà a breve nominata nuovamente segretario del Partito Democratico, partito nel quale oltretutto militano persone che lavorano, mi risulta, stipendiate o come volontarie all’interno della stessa Dynamo Camp con sede a Limentre, compresi ex sindaci.

Le chiedo di indagare, visto la sicumera con la quale il signor Manes dichiara che dovrà essere proprio la Fondazione Dynamo Camp a gestire quest’area, appunto presumibilmente in larga parte pubblica, sul come sia possibile questa auto-candidatura di sapore medioevale.

Vi chiedo di indagare se esistono i presupposti di legge che sostengano le dichiarazioni fatte da Manes riportate sulla stampa, presupposti che sostengano appunto tale auto-candidatura della Fondazione Dynamo come soggetto sopra qualunque altro soggetto anche pubblico, auto-candidatura svincolata da qualsiasi avallo popolare, si presume inoltre.

L’articolo riporta anche l’intenzione del signor Manes, tramite la suddetta fondazione, almeno così si evince, di avere tra i dipendenti, pagati si presume con giganteschi finanziamenti provenienti dalle casse pubbliche, ovviamente, non dalle sue tasche, anche un numero imprecisato di rangers, una sorta di milizia privata, suppongo, probabilmente anche armata, si presume, ripeto, da noi pagata.

Inoltre, mi sembra incredibile, che in questa ipotesi di sostanziale appropriazione del demanio pubblico, ad oggi non mi risulta, ribadisco, suffragata né da leggi né con ipotesi di assegnazioni, rientri, e lo si dica pubblicamente, lo sviluppo delle attività di società commerciali, così come riportato nell’articolo.

Trovo le dichiarazioni del signor Manes un modo chiaro ed inequivocabile, spero involontario, di produrre delle pressioni durante due campagne elettorali, e trovo l’auto-candidatura Dynamo alla eventuale gestione delle suddette zone demaniali un elemento del tutto irregolare: in quale Legge è scritto che la Fondazione Dynamo, o altra entità privata, possano arrogarsi il diritto di gestire delle aree demaniali, senza gare, né procedure pubbliche di assegnazione delle aree stesse, né un partecipato consenso popolare?

Vi chiedo di indagare sulla questione, e di appurare se tale pressione non sia un tentativo voluto o meno di influire sulle votazioni riguardo al Comune di San Marcello Piteglio e di Abetone Cutigliano della prossima primavera.

Vi chiedo di informarmi inoltre nel caso le Procure da Voi dirette siano intenzionate ad archiviare questo esposto, così che il sottoscritto possa, eventualmente, opporsi a tale provvedimento.

Dynamo Camp, il Comune di Limestre

ARTICOLO “IL TIRRENO”

Dynamo Camp, 10 anni e una nuova sfida:
diventare l’oasi più grande d’Italia

2 Ottobre 2016 di Francesco Albonetti

La fondazione che ospita i bimbi malati festeggia e rilancia scommettendo su un maxi parco per attirare il turismo sociale

PISTOIA. Realizzare sulla montagna pistoiese una grande oasi naturale di 12.000 ettari, la più grande d’Italia, pronta ad attrarre il turismo sociale e concepita con le caratteristiche dei grandi parchi americani.

Un progetto quasi visionario, se non fosse che a lanciarlo è Vincenzo Manes, fondatore e presidente di Dynamo Camp, la fondazione che si occupa di terapia ricreativa per i bambini affetti da patologie gravi.

In questi giorni Dynamo festeggia i suoi primi dieci anni di attività e oggi apre le sue porte al pubblico, dalle 11 alle 18.30.

Anche all’inizio fu un pizzico di “follia”, come la definisce lo stesso imprenditore, a trasformare un’idea partita nel 2007 con 60 persone in una realtà che nel 2016 ne conta 1.809.

Una crescita da capogiro nell’arco di un decennio, grazie anche all’input Paul Newman e l’analoga fondazione americana da lui fondata.

Sono 890 bambini e ragazzi ospitati a Dynamo Camp nei programmi per soli camper e 919 bambini e genitori accolti al Camp nei programmi per famiglie.

Tremila i bambini coinvolti in outreach, vale a dire in ospedali e case-famiglia fuori dal Camp di Limestre, nel Comune di San Marcello Pistoiese, realizzato in alcuni terreni della vecchia fabbrica metalmeccanica Smi della famiglia Orlando.

Un totale di 4.809 persone che hanno partecipato ai 19 programmi di terapia ricreativa. I volontari coinvolti sono 766 e, da qualche anno, anche gli stessi ragazzi ospitati al Camp, una volta compiuti i 17 anni, possono entrare nello staff degli animatori. La rete coinvolge 83 ospedali in 4 nazioni. Lo staff di dipendenti è salito a 56 che aumenta a 76 con gli stagionali. I medici sono 24, gli infermieri 32. La raccolta fondi ammonta a 4,4 milioni.

Tornando al parco, l’idea è quella di decuplicare l’attuale Oasi di 1.200 metri quadrati, fino a comprendere un’ampia fetta della Montagna Pistoiese.

Manes prevede investimenti per 25 milioni con costi di appena 2,5 milioni, con un rapporto simile a quello dei grandi parchi americani. Gli occupati sarebbero circa 250, fra ranger di vigilanza, scuola di gestione forestale, bio-agricoltura, ospitalità, ricerca scientifica e didattica e sport: attività che già esistono, ma limitate ad una piccola zona.

Nel corso degli anni l’associazione Dynamo, che in quanto onlus vive di donazioni, ha però incrementato gli introiti dei cittadini privati, che sono passati oggi al 47% del totale. La quota che arriva dalle aziende è del 37%, quella derivante da associazioni e fondazioni del 22%.

Ma altri progetti di Manes e della consigliera delegata Maria Serena Porcari, riguardano proprio l’attività economica di Dynamo, all’insegna all’economia sociale. È nata così la Pro Dynamo, società commerciale che produce abbigliamento, caffè, cibo e acqua. Gli introiti vanno interamente al potenziamento dell’attività in favore dei bambini malati della fondazione.

L’obiettivo è però di andare oltre, creando sulla montagna pistoiese un vero e proprio “distretto delle imprese sociali”, un punto di riferimento per gli imprenditori che vogliono occuparsi e investire nel settore.

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