TUTTI IN PIEDI, È ARRIVATO DI MAIO!

Il palco. Luigi di Maio, Carla Ruocco, Simone Ferrali e Edoardo Bianchini
Il palco. Luigi di Maio, Carla Ruocco, Simone Ferrali e Edoardo Bianchini

PISTOIA. Tutti in piedi, è arrivato Di Maio! Il giovane vicepresidente della Camera ha fatto tappa alla Festa del Cittadino ieri sera al circolo di Bonelle, in un’ atmosfera fresca e viva di passione, sotto un chiarissimo cielo stellato.

Accolto da un’ infinità di persone che lo hanno applaudito più e più volte, con una fortissima carica empatica. Una carica empatica tangibile, lontanissima dal tifo o dall’irrazionale culto del salvatore della patria; un’empatia figlia evidentemente di quel naturale rispetto che si ha verso l’appassionante purezza della gioventù unita però alla determinazione riflessiva, moderata, educata.

È stato lui il protagonista della serata, condotta dal giovane blogger, esperto di cronaca giudiziaria e della trattativa stato-mafia, Simone Ferrali e dal direttore di Linee Future Edoardo Bianchini nella forma di intervista ai due parlamentari pentastellati Carla Ruocco e Luigi Di Maio.

Luigi Di Maio e Carla Ruocco
Luigi Di Maio e Carla Ruocco

C’erano anche tante presenze del Pd, vecchia guardia, renziani – delle varie infornate – e uomini del Pdl, tutti incuriositi nel vedere dal vivo un ventisettenne che ha tutte le caratteristiche e le potenzialità per accettare, quando ce ne sarà bisogno, di fare un passo avanti e rappresentare le istanze e le aspettative di un elettorato in movimento e proiettato in avanti.

Ha riposto alle varie domande, riferite ai più disparati argomenti, parlando in piedi, con garbo e senza retorica o toni formali. «Abbiamo elaborato il democratellum, come legge elettorale, costruito punto per punto in rete dai cittadini, coordinati dal prof. Giannulli e seguiti da tantissimi docenti universitari. Vogliamo semplicemente dare un’alternativa all’italicum targato Renzi-Berlusconi-Calderoli».

Non sono mancate le domande apparentemente insidiose sull’alleanza con Farage (fino a un mese fa sconosciuto alle cronache nazionali – n.d.r.): «Condividiamo con quella forza soltanto gli uffici ed il personale amministrativo, non siamo vincolati a seguire la solita linea politica, abbiamo fatto una scelta di convivenza che ci permette di votare sempre il nostro programma in sintonia con chiunque condivida le nostre proposte sull’Europa e sui temi economici».

Inevitabili le domande su giustizia, corruzione, legalità e connessioni varie: «La responsabilità civile dei magistrati sarà votata in rete… Abbiamo depositato le norme anticorruzione ma non possiamo più permettere operazioni in deroga, per le quali anche l’operato di Cantone, il commissario straordinario per la vigilanza sui contratti pubblici, risulta inutile. Se la classe politica non sa rispettare il cronoprogramma delle opere non può fare leggi per derogare alle leggi dello Stato, come per l’emergenza rifiuti o per il terremoto dell’Aquila, dove abbiamo visto come sono finiti i soldi. Prendiamo atto che nonostante gli scandali Expo, Monte dei Paschi e gli episodi minori, i soliti partiti hanno avuto ugualmente la fiducia degli elettori, ma non arretreremo assolutamente nei valori. Siamo gli unici a candidare incensurati e senza processi in corso».

C’è stata qualche stoccata alla politica degli annunci del governo : «La televendita delle auto blu ha portato a vendere venti vetture, di cui una a 800 euro. Noi del 5 Stelle abbiamo invece avanzato una proposta concreta e di buon senso, il trasferimento di quelle compatibili con le esigenze di sicurezza, alle nostre forze dell’ordine, colpite da tagli sempre più insostenibili».

Foto di Gruppo degli attivisti 5 Stelle con Di Maio
Foto di Gruppo degli attivisti 5 Stelle con Di Maio

La fatidica domanda, se il movimento avesse sbagliato qualcosa, ha dato a Di Maio l’opportunità di mostrare la stoffa del fuoriclasse e ha forse costituito il momento clou della serata: «La comunicazione. Non abbiamo sufficientemente palesato la nostra idea di Paese, del lavoro. Non abbiamo spiegato abbastanza che non è più il tempo di un super eroe solo al comando, sia esso Beppe Grillo, Renzi, Berlusconi o Monti. Ci siamo divisi le responsabilità, crescendo insieme, e da persone normali abbiamo portato a casa risultati di cui nessuno ci ha dato atto, come il blocco delle cartelle esattoriali per chi è in credito con la PA; la norma per impedire alle aziende che delocalizzano di percepire soldi pubblici; il libro digitale gratuito nelle scuole, dal prossimo anno scolastico, che solleverà le famiglie dall’obbligo di acquisto dei testi presso le case editrici; un programma di educazione alimentare che elimina anche la presenza nelle scuole dei distributori di cibi spazzatura».

«Abbiamo tutte le competenze – ha proseguito Di Maio – per essere classe dirigente e vogliamo guardare avanti, mettendo da parte la rabbia, che è tanta, verso un ceto che ha affondato le possibilità per i giovani e per il Paese in generale; insomma, l’unica pecca è il non aver reso percepibile il nostro impatto propositivo e costruttivo a servizio dei cittadini».

Molti, specie tra i non pentastellati, avranno sperato di vederlo in difficoltà, alla domanda sui parlamentari espulsi, di cui molto la stampa ha parlato e criticato: «Il Movimento 5 Stelle – ha detto Di Maio – ha fatto votare il gruppo parlamentare, i meet up locali e la rete, prima di decidere l’allontanamento dei parlamentari: Vannino Chiti e Corradino Mineo sono stati sostituiti dalla loro commissione dalla sera alla mattina e da una sola persona».

Luigi Scardigli intervista Di Maio per Agorà alla «Festa del Cittadino»
Luigi Scardigli intervista Di Maio per Agorà alla «Festa del Cittadino»

Non poteva poi mancare una battuta sull’informazione in generale in Italia e sui mezzi di comunicazione: «Vogliamo cambiare l’approccio al voto, riteniamo necessario che i cittadini si assumano la responsabilità dell’autoinformazione evitando quindi che il 20% dell’elettorato scelga nelle 72 ore prima del voto; andremo in televisione solo per raccontare cosa facciamo, non per fare passerella. Gli organi di stampa italiani soffrono macroscopici conflitti di interesse e sono funzionali a logiche ben definite, lontanissime dalla libertà d’informazione. Lo sport nazionale è appunto diventato distorcere l’informazione contro il M5S, censurando e ignorando gli elementi propositivi e inventando spesso polemiche sul niente o su aspetti minoritari del nostro operato».

E la conferma di questa affermazione dell’on. Di Maio, anzi, del deputato – perché «non esiste nella Costituzione il termine onorevole: è un orpello superato dalla storia» – i pistoiesi la possono trovare nel fatto che la stampa organica o di regime che dir si voglia – La Nazione, Il Tirreno, gli altri quotidiani on-line e la televisione, che addirittura si chiama TV Libera (sic!) – non farà alcun servizio sull’ incontro di Bonelle. Crediamo che il fatto che nessun organo d’informazione pistoiese si sia presentato a Bonelle a fare domande, anche cattive, al vicepresidente della Camera  sia già una notizia, oltre che uno scandalo colossale, vista pure la presenza della troupe di Agorà, la trasmissione in onda la mattina su Rai3 a cui Linee Future ha “prestato” Luigi Scardigli per l’intervista.

L’impegno dei tanti volontari, che con sacrificio e dedizione hanno permesso la seconda edizione della Festa del Cittadino, è stato comunque ripagato dalla soddisfazione per il successo della serata.

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2 thoughts on “TUTTI IN PIEDI, È ARRIVATO DI MAIO!

  1. Mi fa molto piacere che Di Maio abbia avuto quello che si dice un successone, che la serata sia stata bella e positiva per tutti; ed anche, naturalmente, che LInee Future sia stata presente in forze, e non solo con il pur bravissimo Lorenzo.
    Io avrei voluto essere presente a mia volta, ma non ho potuto.
    C’ero però la sera precedente, a “godermi” l’intervista sul “Lato B” di Renzi e la successiva, bella, appassionante, ma anche raggelante, sulla trattativa Stato-Mafia.
    Ed ho avuto modo di osservare che:
    1) La Festa del cittadino (così la hanno chiamata i pentastellati) era semplice ed efficace: non c’era una eccessiva varietà di offerta gastronomica (anche se sono sicuro che chi ha mangiato lì è stato benissimo); non c’erano balli lisci, frizzanti o leggermente alcoolici che dir si voglia, lotterie, ruote della fortuna e tutto quanto invece è presente alle feste del P.D.
    2) I dibattiti sono stati seguiti da molta più gente rispetto a quanto avviene alle feste P.D, nelle quali vengono proposte intervistine precotte e pilotate ai vari capetti, oppure i vari Vittorio Bugli, Andrea Manciulli o tanti altri vengono solo a parlarsi addosso (ho assistito a queste cose negli ultimi anni e quindi so cosa dico). Tra l’altro alle feste P.D, lo spazio dibattiti è assai più ristretto di quanto sia stato alla festa del cittadino; le feste P.D sono certo molto affollate, ma a seguire il politico di turno è grassa se siamo in trenta; ed era così anche tanti anni fa ai tempi del P.C.I; la gran massa dei militanti e no, balla, gioca, tira tardi nei ristoranti della festa, ma quanto a seguire il dibattito politico manco ci pensa.
    Alla festa del cittadino, come detto, tutto il contrario! E l’aspetto più clamoroso della cosa è che sabato, mentre c’erano i descritti dibattiti, dentro il bar del circolo c’era la televisione accesa che trasmetteva una partita dei Mondiali; ebbene: ho preso nota, in un momento in cui mi sono affacciato, che a seguire la partita c’erano, almeno in quell’istante, appena otto persone; una miseria, in confronto ai tantissimi che erano fuori. Ed una grande occasione di riflessione per tutti, ma, secondo me, sopratutto per la dirigenza P.D
    Piero Giovannelli

  2. meno male che almeno linee future era presente a raccontare le cose come stanno… devo dire che è stata veramente una serata intensa piena di contenuti…

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