pistoia. ACCADEMIA DEGLI ARMONICI, LE ORIGINI DELLA SEDE

La Biblioteca Forteguerriana

PISTOIA. Martedì 9 maggio alle 16 in Sala Gatteschi, per il ciclo la Forteguerriana racconta Pistoia. Esperti & junior, Andrea Bartolini parlerà sul tema “Le origini della sede dell’Accademia degli Armonici di Pistoia”.

A seguire visita guidata all’esterno del palazzo (in via Curtatone e Montanara, fra vicolo degli Armonici e piazzetta Mergugliese).

L’Accademia degli Armonici è una delle tante accademie, come quelle degli Ardenti, degli Animosi, dei Risvegliati, di Scienze Lettere e Arti che nel corso dei secoli sono state fondate nella nostra città, tutte con la finalità di promuovere le più “nobili discipline”.

L’Accademia viene istituita con questa precisa volontà: “A sollevare l’ animo da operosi travagli e ricrearsi utilmente, nell’ anno 1785 diversi concittadini nostri stabilirono di tenere dei trattenimenti con i quali sotto la modestia, ma italiana denominazione di veglie, intesero porgere una nobile palestra ai cultori della musica e della poesia […] Si pensò di appagare questi voti e provvedere alla più durevole esistenza della Società, supplicando di erigere una Accademia che degli Armonici si intitolasse, per incarnare l’idea generatrice di detta Società”.

Prima di avere una sede propria i soci accademici si riuniscono nel palazzo Comunale oppure in abitazioni private. Nel 1789 acquistano l’ex Chiesa di S. Anna e parte dell’ ex convento che all’epoca appartenevano al Patrimonio Ecclesiastico, mentre tra il 1797 ed il 1869 acquistano l’ex Palazzo delle Podesterie, in origine sede della Soppressa Opera di San Jacopo.

Da i primi documenti che attestano la presenza della Chiesa di Santa Maria in Torre a partire dal 1215, al monastero benedettino di San Michele e Niccolao, alla Congregazione dei Preti di Santa Maria di Piazza, all’Opera di San Jacopo, fino all’Accademia degli Armonici che conclude la sua attività nel 1984, l’intero complesso ha subito molteplici vicende che ne hanno trasformato il l’aspetto.

Per la sua origine di luogo di clausura fino all’ ultima destinazione di circolo elitario, l’edificio è sempre rimasto precluso alla maggioranza dei pistoiesi e per questo forse poco studiato, tuttavia la sua storia è imprescindibile non solo da quella di Pistoia ma anche da quella del Granducato e del Regno d’ Italia prima e della Repubblica poi.

Andrea Bartolini, architetto, membro del Gruppo FAI giovani di Pistoia, è autore di articoli sull’architettura del territorio apparsi su riviste locali.

[daniele – comune pistoia]

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