THE FLEXX, L’UNICO VERO AVVERSARIO È IN COMUNE

Samuele Bertinelli

PISTOIA. Sono troppe le cose da scrivere oggi, come si fa? Si parte da quelle frizzantine, ovviamente! Sono anche un pizzico in difficoltà, lo ammetto.

Mi ero infatti ripromesso di non invadere questo spazio con commenti che potessero anche solo lontanamente sembrare di campagna elettorale, tuttavia mi hanno sempre insegnato di non aver paura od imbarazzo nel dire – o ribadire, come in questo caso – la verità e quello che, in coscienza, sembra essere giusto sottolineare.

Dunque, si parte dalla fine, da quel comunicato con cui, in quattro righe, si sorvola sul grido uscito in mattinata dal PalaCarrara da parte di Roberto Maltinti. Con una risposta stringata, che elude il merito e non raccoglie l’invito al confronto, da Palazzo di Giano si è inteso regolare quanto detto e chiesto dal Presidente. Si è addirittura giunti ai complimenti per la stagione.

Ora, come noto, sono uomo di mondo. So perfettamente, fuor di battuta, come funziona la campagna elettorale, ho visto tante volte sorvolare, glissare, fare melina, non rispondere, non entrare nel merito, soprattutto quando si è nel torto marcio.

Con ordine, queste le “accuse” di Maltinti, volutamente virgolettate perché trattasi né più né meno di verità

e poi

Ora, mi sia concessa qualche domanda random: la prima, perché a Palazzo di Giano ci trattano come cretini? La seconda, quel consigliere di maggioranza e quell’ex assessore provinciale che pretendevano le scuse al sindaco da parte della curva davvero non sentono un pizzico di disagio?

Davvero non ritengono di appoggiare una Giunta che, almeno su questa questione, ha imbastito un pasticcio senza precedenti? La terza, un pelo sibillina, come fanno quel paio di abbonati a candidarsi nel Pd a sostegno di un candidato sindaco come Bertinelli? Davvero le trattative tra quote di renziani-cuperliani-eccetera può far sorvolare su un atteggiamento volutamente provocatorio nei confronti dello sport in generale, al di là del nostro giochino?

L’Assessore Mario Tuci

La quarta, l’ultima vorrei rivolgerla direttamente a Tuci e Bertinelli. Ma se davvero siete così sicuri di essere nel giusto, perché non vi siete più fatti vedere a palazzo? Venite, suvvia, mercoledì per gara 3 è una festa dello sport ed una festa della città.

Giochiamo contro Venezia, sapete? Si chiamano playoff e li giocano solo le prime otto classificate, inserite in una griglia. Noi siamo stati bravissimi anche quest’anno, sapete?, ed essendo arrivati settimi ci dobbiamo incrociare con la seconda, ovvero Venezia. Non abbiate paura. Siete nel giusto? Benissimo, non avrete certo timore del confronto o, Dio non voglia, di qualche fischio.

Venite, insisto! Siamo la tifoseria più calda ed al contempo più corretta d’Italia, di cosa avete paura? Il sindaco che, notoriamente, contribuisce al bilancio dei biancorossi pagando regolarmente il biglietto in curva – è tutto vero, non è una battuta, l’ha sempre fatto – è caldamente pregato di venire a tifare. In curva, come ogni appassionato vero.

Venite, Mario e Samuele, vi si aspetta. Con un po’ di fortuna, tra l’altro, appena scatta la palla a due e magari Filloy ci fa due canestri indigesti, avremo di meglio da pensare che al sindaco ed al vice sindaco. Vi si aspetta, quando si pensa di essere nel giusto non ha senso nascondersi. Coraggio.

Vincenzo Esposito [foto Maestripieri]
Poi, ah già, ci sarebbe il basket giocato. Anno scorso, al termine della post season, nonostante avessimo ancora da giocare la sfida con Avellino feci un pezzo di ringraziamento. Lo avrei voluto fare anche oggi, se da Palazzo di Giano non avessero provocato.

Non è questione di credere o meno nell’impresa contro Venezia – ci sarà da divertirsi comunque vada a finire – il punto è mi sarebbe piaciuto ringraziare fin da subito perché la squadra è partita per salvarsi ed ha compiuto un ennesimo capolavoro, quindi le partite che ci aspettano non sposteranno molto nella percezione della grandezza di questa stagione.

In ultimo, ci sarebbe da ringraziare lui, sua santità, sua immensità Vincenzino Esposito, miglior allenatore dell’anno per acclamazione popolare, prima che tecnica. Carissimo coach, mi piace pensare che l’apprezzamento che, per ragioni di spazio, manca proprio oggi, ti sia giunto durante tutta la stagione, in cui hai davvero confermato di essere un astro nascente come allenatore. Grazie davvero di cuore, Vincenzino.

Adesso c’è Venezia, signori. Godiamocela, ce la siamo strameritata.

[Luca Cipriani]

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