PISTOIA. Chissà se il fronte ambientalista vuol opporsi demagogicamente anche alla cementificazione di qualche marciapiede divenuto inutilizzabile a causa delle erbacce che lo infestano.
Al diavolo questa retorica bolsa: il cemento è uno dei simboli del progresso. Il marciapiede ricoperto di erba, invece, simboleggia la cialtroneria diffusa.
Vista la natura filosofica di chi ci amministra, non sappiamo cosa ne pensasse Platone e compagnia varia dei marciapiedi erbosi, ma egli certamente voleva si ragionasse e si agisse secondo logica.
Quest’ultima ci dice che un marciapiede inutilizzabile è un marciapiede inutile. Potrebbe sembrare un’inutile tautologia, ma evidentemente è il caso di sottolinearlo.
Le foto qui riportate ritraggono due luoghi diversi: uno di cui abbiamo già scritto (il tratto del Viale Italia nei pressi di Villa Cappugi), mentre l’altro inedito (trattasi di Via dello Stadio, a due passi dall’insediamento dei rom/nuove risorse, attingendo dal vocabolario Boldrini).
Risulterà alla fine dei conti pressoché inutile riportare per l’ennesima volta questo problema: d’altronde se non è stato risolto fino ad oggi, non c’è motivo per cui venga risolto domani. Amen.
La transumanza di turisti che si recano a Villa Cappugi, costretti a camminare sulla carreggiata o coi piedi immersi nella fitta vegetazione, ci impone di sottolineare nuovamente la questione.
Tutto questo si unisce allo scellerato progetto di rendere pedonabile, man mano, sempre più zone della città, impedendo l’utilizzo delle automobili e imponendone il parcheggio in zone sempre più remote, infestate da parcheggiatori molesti (e di colore, altra tipologia di risorsa boldriniana) e piantonate da frotte di vigili urbani pronti a staccare il maledetto foglietto rosa.
Questo significa vivere nell’irrealtà. O, forse, non essere capaci di fare questo lavoro.
[Lorenzo Zuppini]