PESCIA. Siamo basiti. Leggiamo sui social e i giornali prese di posizioni garantiste nei confronti del Sindaco di Pescia, quasi se fosse un martire (i martiri sono i cittadini della montagna, soprattutto i più poveri, che hanno visto i propri servizi trasformarsi in “servizi” per Giurlani) e grida di paura per il futuro di Pescia, in particolare da parte di esponenti politici del Pd che durante l’amministrazione del centro destra avevano finito la strada alla corte dei conti per trovare il modo di far commissariare il Comune senza preoccuparsi minimamente delle ripercussioni negative per il futuro di Pescia.
Le segreterie comunale, provinciale e regionale del Pd che cosa aspettano a chiedere le dimissioni di Oreste Giurlani da Sindaco di Pescia? Non vorranno mica continuare a invocare il garantismo per uno di cui si legge sui giornali che si è dato da solo incarichi per 140.000 euro, ha costruito rimborsi spese falsi, ha scaricato sull’ente pubblico acquisti personali di abiti, computer e telefoni cellulari, e si è fatto un bonifico da 200.000 euro come indennità di fine rapporto?
Ci domandiamo: chi ha permesso e ideato la possibilità di manovrare in prima persona, come ha fatto il Sindaco di Pescia, i conti correnti di un ente come Uncem? E la giunta Regionale e in particolare i consiglieri regionali Pd pistoiesi che pensano di questa vicenda? Come mai non si erano accorti di nulla? E come mai non ascoltavano o semplicemente non gli è venuto in mente di fare una verifica, dopo aver ascoltato chi dalla minoranza li avvertiva di questa situazione grottesca?
Come possono pensare che tutte le prove raccolte siano giustificabili da parte dell’accusato, ci appare pure un offesa alle forze dell’ordine e ai magistrati.
Attendiamo pure il Processo, per considerare Giurlani colpevole, ma le accuse sono pesanti e inammissibili per un amministratore e quindi dobbiamo andare alle nuove elezioni subito.
Ci chiediamo inoltre di cosa è esterrefatto il coordinatore della lista “Pescia è di tutti” Salvatore Leggio se è più di due anni che come il Sindaco è a conoscenza delle accuse mosse da Donzelli sull’uso allegro delle risorse finanziare dell’Uncem, perché non ha voluto approfondire per dare risposte alle domande del Donzelli, ed essendo Leggio coordinatore della lista di cui fa parte pure Marco Niccolai che è consigliere Regionale e consigliere Comunale eletto proprio in quella lista, perché non ha sollecitato quest’ultimo a fare una verifica nel merito?
Ma forse era troppo impegnato il “camerata” Leggio a procurarsi una poltrona nel Cda del Cosea, troppo impegnato Niccolai a far carriera per interessarsi della imbarazzanti e rocambolesche avventure del Sindaco di Pescia.
Caro Leggio, stai sereno, noi non abbiamo paura, ma siamo preoccupati che da parte di qualcuno non si voglia tornare velocemente alle urne per dare finalmente un Governo sano a Pescia.
Fratelli d’Italia An Pescia
Roberto Franchini.
One thought on “caso giurlani. FRANCHINI (FDI-AN): «NIENTE PAURA, LA PAROLA AL POPOLO!»”
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