PISTOIA. Valorizzare uno degli spazi più suggestivi e rappresentativi del territorio pistoiese: l’ex convento di Giaccherino. È questo l’obiettivo dell’accordo di collaborazione stipulato tra Comune e la società Rinascimento srl proprietaria dell’imponente complesso conventuale.
L’accordo è stato firmato stamattina dal sindaco Samuele Bertinelli e dagli amministratori della società Rinascimento srl Roberto Tonti e Aldo Fabbrini, avrà una durata di tre anni.
La società proprietaria dell’ex convento ha da tempo iniziato lavori di riqualificazione dell’imponente complesso immobiliare con l’obiettivo di utilizzare i locali a scopo turistico-ricettivo, ma anche di favorirne la fruizione da parte della città e delle sue istituzioni.
Nel quadro degli obiettivi di riqualificazione e promozione del complesso conventuale anche per scopi culturali e formativi, la società ha anche promosso la costituzione e l’attività di un’associazione “no-profit” che ha come scopo fondamentale quello di far conoscere e sempre più frequentare gli spazi dell’ex Convento ai cittadini, alle associazioni e alle tante realtà territoriali.
L’accordo di collaborazione tra la società ed il Comune di Pistoia vuole dunque ulteriormente valorizzare la bellezza del complesso ex-conventuale, inserito in un contesto paesaggistico di particolare pregio, attraverso iniziative promozionali, turistiche e culturali da svolgersi nei locali dell’ex convento. L’Amministrazione verificherà anche la possibilità di individuare il complesso monumentale come luogo dove celebrare i matrimoni civili.
La società Rinascimento srl metterà a disposizione del Comune gratuitamente gli spazi della struttura oltre a promuovere visite a scuole e giovani. In particolare, la convenzione prevede la possibilità da parte dell’Amministrazione di usufruire gratuitamente degli spazi per 10 giorni all’anno e l’impegno da parte della società Rinascimento srl di concordare con il Comune almeno 5 visite annue al complesso, rivolte in particolare alle scuole e ai giovani.
Il convento di Giaccherino si trova a pochi chilometri da Pistoia, su di un colle che domina tutta la pianura che dal passo di Serravalle, dal quale si accede alla Lucchesia, si apre fino a Firenze. Proprio per questa sua collocazione – vicino alla via Lucensis, ovvero che conduceva a Lucca – veniva chiamato fin dai tempi antichi “il convento del monte Lucense”. Il toponimo Giaccherino si pensa derivi da un oste, di nome Cecchino o Cieccherino, che doveva gestire una locanda nelle vicinanze.
Il primo impianto nacque all’inizio del XV secolo quando, in un modesto nucleo architettonico (costituito da una piccola chiesa, due chiostri intorno ai quali si aprivano delle celle, un refettorio, la cucina e l’infermeria) si insediarono i frati Minori dell’Osservanza, ovvero quel movimento di Francescani riformisti che dalla seconda metà del XIV secolo si era fatto promotore di un ritorno alla regola iniziale di Francesco, vivendo umilmente in romitaggio.
La costruzione fu voluta da Gabriello Panciatichi, un ricco banchiere che in età avanzata, avendo timore della morte, cercò di guadagnarsi un posto in paradiso attraverso donazioni ed opere di bene. Durante i secoli il convento si ampliò fino a diventare uno dei più importanti centri francescani in Toscana. Fu dotato di opere d’arte di artisti come Mariotto di Nardo e Rossello di Jacopo Franchi, inoltre fu costruita una grande biblioteca, il convento fu eletto luogo di studio per i clerici e divenne sede di riunione periodica per i Capitoli della Provincia.
Nella seconda metà del quattrocento i maggiori maestri miniatori pistoiesi e fiorentini lavorarono ad un gruppo di codici liturgici di grande rilievo artistico. Fra questi vi era anche Benozzo Gozzoli, che morì a Pistoia nel 1497 forse durante le fasi iniziali della realizzazione della Maestà, che tutt’oggi si trova nel Palazzo Comunale cittadino.
[quilici – segreteria sindaco]