concerto evento. IL GENIO DI BOLLANI E PER UNA SERA PISTOIA È… NAPOLI

Il grande, grandissimo Stefano Bollani

PISTOIA. Uno spettacolo a 360°, quasi un… “one-man-show”, un’esibizione incentrata sulla sua personalità, forte, fortissima di artista di immenso talento. Avrebbe meritato più spettatori il concerto di Stefano Bollani, “perla” dell’eccellente organizzazione del Pistoia Blues. Perché il suo “Napoli Trip” è veramente un bel progetto discografico frutto della passione, dell’amore verso una città fantastica, ma complicata, complicatissima.

“Non è un ‘ritratto’ di Napoli, ma un mio affresco personale ed emotivo sulla città, cui contribuiscono punti di vista diversi, a cominciare da quello del napoletano Daniele Sepe, zappiano onnicomprensivo come me”, ebbe modo di dire prima del debutto dello scorso anno, Bollani. E in effetti è proprio così: quasi due ore di live con la complicità di Jim Black, Nico Gori e, soprattutto, di Daniele Sepe, che oltre a suonare recita, alternativamente, le parti della spalla e del comico.

Bollani ci delizia con i suoi virtuosismi, grazie a una creatività, a una vitalità, a polpastrelli geniali, ci fa entrare, senza salire in cattedra, nella musica, in quella vera, come sono le sette note partenopee. I suoi compagni di viaggio lo supportano al meglio, senza prevaricare, lasciandogli l’applauso finale, che stramerita.

Così Pistoia, anche se solo per una notte, ha l’aria del mare e del Vesuvio, di Pulcinella e dei mercatini di Natale, delle vie popolari e delle piazze che hanno visto insurrezioni e feste di pallone. La Napoli delle mille contraddizioni, ma a cui non si può non voler bene, per profumi, cibo, arte, cultura. Storia. La Napoli rivisitata da Bollani in modo jazzistico e decisamente personale, dai classici immortali a Pino Daniele.

E poi ecco Flo, nome d’arte della cantante Floriana Cangiano, cui è affidata l’apertura del concerto e gli interventi durante, da star: bella, bellissima come il sole. Come Napoli. Brava, bravissima. Come Bollani (ma con una voce suadente che il GENIO non ha).

Giù, il sipario.

[Gianluca Barni]

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