PISTOIA. Chiariamoci : “Pistoiesi” siete, piccola appendice geografica e la vostra storia la dice lunga, come la Storia d’Italia, fatta di continui tradimenti e cambio di campo. E’ arrivata questa Liberazione di Pistoia, lunga settanta anni e più ( più del muro di Berlino), e dopo avere assaporato l’aria del cambiamento politico – amministrativo in questa Cittadina, già siete a sbudellarvi facendo i galletti in un pollaio che non è mai stato vostro. I galli del vostro pollaio si chiamavano Chiti, Scarpetti, Innocenti; tutta roba d.o.c. ( di orgine comunista).
Perché chi ha corresponsabilità politica con il “libero e democratico” voto non può, anzitempo, attaccare una amministrazione comunale che ancora deve dimostrare se è in grado di rappresentare le istanze popolari non soddisfatte e le promesse non mantenute; un lavoro ed un obbiettivo enorme.
Esiste a livello nazionale un problema di moralità; tutti rubano, tutti, attraverso le loro cariche di nomina politica, sono sotto indagine perché – fatto incontrovertibile – magistrati a caccia di pubblicità mediatica, non lo dico io, lo dice D’Avigo Presidente dell’A.n.m.i., sono oggi i veri padroni della vita civile.
La politica è in mano alla Magistratura e la Magistratura è in mano ai catto comunisti che intenderebbero governarci ma che, essendo culturalmente castrati , pensano che il popolo sia il solito, becco e bastonato, e che nessuno possa permettere di attaccare questo sistema marcio di cui “lor signori” sono l’esempio più evidente con il ciarpame leguleio che si portano dietro , apparentemente in contrasto, ma solidali ed uniti nello spolpare il poveraccio di turno. Con le dovute e debite eccezioni.
Detto questo, torniamo nel nostro “pollaio” dove dinnanzi ad un pregresso e fuggiasco ex Sindaco, ci troviamo a leggere di provvedimenti e di intendimenti che potrebbero anche essere, finalmente, condivisibili come l’abbattimento dell’idiota cesoia che da San Vitale divide in due Pistoia. Staremo a vedere.
I problemi di Pistoia, però, sono anche altri. Innanzitutto la nomina di personaggi capaci nelle partecipate del Comune , senza guardare in faccia nessuno; né amici, né amici degli amici perché, altrimenti, Tomasi, quello di Lampedusa andrebbe rivisitato e corretto……..
Poi, attesi alla prova dei fatti gli assessori nominati, un “assessore ombra” che vada rileggersi, attraverso i documenti, le vergogne sottaciute ed occultate dalle passate amministrazioni, a cominciare dalle ex Breda……
Infine ,per personale par condicio, una cosiderazione alle giuste rimostranze del consigliere Bartoli che ricordava come nella passata amministrazione, la minoranza adesso maggioranza, rivendicasse il diritto alla presidenza del Consiglio comunale, mentre , vinte le elezioni, questi giusti contrappesi sono stati dimenticati.
Questo atteggiamento che puzza di manuale Cencelli non ci piace per niente.
Sappiamo e comprendiamo che Alessandro Tomasi è frutto di una coalizione politica vincente ( anche se il suo gradimento personale è stato determinante) e comprendiamo che, probabilmente, qualcuno della sua squadra appare irricevibile ai cittadini attenti, frutto di alchimie politiche e partitiche che, ci auguriamo con il tempo, verranno posizionate nel loro luogo di origine: a casa.
Sindaco, occhio alle nomine nelle partecipate ed alle consulenze. Ti vogliamo bene ma ti stiamo addosso!
Su questo argomento ci torniamo, eccome.
[Felice De Matteis]