renzi a santomato. IL CONIGLIO DAL CILINDRO È SCOMPARSO MA LUI NON SE NE ACCORGE

La copertina del libro di Matteo Renzi

SANTOMATO. Era meglio quello riprodotto da Crozza, rispetto all’originale che si è esibito in un cabaret di terzo livello venerdì 4 agosto alla Festa dell’Unità di Santomato.

Abbiamo assistito ad uno spettacolo al limite del ridicolo, con grasse risate dell’intervistato (il Renzi) e assai poche del pubblico presente, sebbene qualche battuta da bulletto capo-scout abbia fatto presa sui presenti. Dovrebbe esserci un limite a tutto, che non può ovviamente essere imposto dall’alto ma che dovrebbe essere rinvenuto da tutti noi, nella speranza di mantenere su livelli alti il dibattito pubblico.

Ascoltare Matteo Renzi liquidare la questione libica (anzi l’enorme questione libica) affermando semplicemente che nel 2011 governava Berlusconi, senza accennare all’avversione del Cav e, al contrario, all’appoggio del buon Napolitano (che oggi sui giornali mischia le carte in tavola); sentire le sue parole vuote di significato sulla necessità di accogliere un numero limitato di immigrati, senza accorgersi d’aver detto una tautologia, poiché è già così, essendo obbligatoria l’accoglienza dei soli rifugiati politici, sebbene sia stato lui per primo a voler accogliere e mantenere qualsiasi clandestino si affacciasse in Italia;

godere del tetro spettacolo d’un quarantenne che ha vinto la lotteria della politica durante una crisi prima valoriale che economica e che straparla di ius soli, raccontando la balla per cui l’immigrato a cui non si concede la cittadinanza diventa un reale pericolo, dimenticandosi appositamente di ricordare che tutti (eccezion fatta per Berlino) gli stragisti islamici degli ultimi anni erano immigrati di seconda o terza generazione, il che annulla pari pari la panzana di cui sopra;

assistere alla scenetta dell’ex boyscout che va sul sito dell’Istat e legge il numero sull’aumento dei posti di lavoro (già smentito mesi or sono quando sui cartelli per strada si leggeva che l’occupazione era aumentata di 900mila unità), omettendo di ricordare che quel numero non tiene conto dei posti di lavoro a tempo determinato trasformati in tempo indeterminato, che quindi non rappresentano un reale incremento dell’occupazione, e che l’Italia è ancora il fanalino di coda dell’Europa;

Il momento degli autografi sul libro ai simpatizzanti

indignarsi (questo sì, poiché si era passato il limite) per le parole del sopracitato quando afferma che chiunque, riferendosi a Berlusconi, dovrebbe vergognarsi di allearsi coi tanto vituperati populisti, essendo evidentemente questa una razzaccia infima composta da lupi mannari e gatti mammoni, ammettendo con una sonora faccia tosta che il suo modello politico Macron, pur essendosi presentato come convinto europeista, all’Europa dei popoli uniti sta facendo marameo, ma a lui tutto è concesso perché prova repellenza per la rivale Le Pen;

e in fine (in questo caso con somma goduria) vederlo arrabattarsi nervosamente per spiegare la caduta delle roccaforti rosse italiane, di cui Pistoia occupa uno dei primi posti, incapace di ammettere che questo modo farfallone di intendere la politica e l’azione politica si è rivelato fallimentare;

ecco, assistere a tutto questo è stato semplicemente sublime, poiché, tirando le somme, alla Festa dell’Unità di Santomato è scomparso il coniglio dal cilindro del prestigiatore di Rignano con cui incantava l’Italia, ed egli non se ne è neanche accorto.

[Lorenzo Zuppini]

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One thought on “renzi a santomato. IL CONIGLIO DAL CILINDRO È SCOMPARSO MA LUI NON SE NE ACCORGE

  1. Come scrive lo show-man di rignano : “avanti , perchè l’Italia no si ferma” …. sì , non si ferma ad ascoltare le cazzate di questo buffone !
    Certo è che per credere a questo buffone bisogna aver battuto ben bene la testa.
    Mai conosciuto un politicante che spare tante cazzate come questo …. e ne abbiamo visti passare tanti negli ultini decenni, ma questo li batte tutti credetemi!

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