A QUATTRO ANNI DALLA SCOMPARSA DELL’ARCHITETTO GIOVANNI BATTISTA BASSI

Sesidenza privata studio 1964

PISTOIA. Sono  trascorsi quattro anni dalla scomparsa dell’architetto Giovanni Battista Bassi; nel ricordo dello scorso anno, dopo la comunicazione dell’avvenuta nomina di Pistoia capitale della cultura italiana per il 2017, auspicavo un’iniziativa tesa a valorizzare l’ampio patrimonio grafico dell’architetto pistoiese.

La passata amministrazione ha avuto il merito di ricordare l’opera di Bassi con  due importanti mostre nella prestigiosa sede del palazzo comunale, ma sul fronte dell’archivio dei disegni non è riuscita a muovere un passo.

Per rafforzare l’importanza del vasto archivio grafico di Bassi prendo in prestito uno scritto dell’architetto Gurrieri:

“Ho avuto la fortuna di seguire la produzione di Bassi…. E di vedere così, come e quanto il disegno – nel suo aspetto e significato totalizzante – sia lo strumento eccellente e determinante del suo fare architettura: quel disegno inteso nel senso dei trattatisti del Rinascimento a base delle arti, già in una stagione che rincorreva il primato fra l’architettura e la pittura.

Del resto le “tavole” e i disegni di progetto che accompagnano l’esecuzione, sono essi stessi, nell’opera di Bassi, pezzi unici di grafica: pastellati, annotati, con imprevedibili sviluppi di dettagli, persino annotati con riflessioni o considerazioni o raccomandazioni subitanee per gli esecutori, restando appunto nella grande tradizione costruttiva”.

Lo storico di architettura, Franco Borsi, in uno scritto del 2001, sottolineava il fatto che “ …. a Pistoia non si accorgono di lui e non gli fanno esprimere le sue potenzialità….” nonostante aggiungeva: “l’opera di Bassi è sempre un’architettura controllata, dominata, autentica”.

Casa Balli

Come ho più volte ho sottolineato, occorre finanziare l’opera di catalogazione e digitalizzare ogni singolo disegno. Sono sicuro che la Fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia potrà raccogliere questa sollecitazione mentre il Comune di Pistoia, con una tempistica più lunga, coinvolgendo necessariamente la famiglia, potrà pensare ad una sistemazione adeguata dei disegni all’interno del Museo della Città  previsto all’interno dell’ex Ceppo.

Ho letto in questi giorni che nel prossimo ottobre chiuderà la sede della Cassa di Risparmio di Porta Lucchese, opera progettata da Bassi; potrebbe essere anche questa una sede idonea e significativa per ospitare l’archivio dell’architetto pistoiese.  Anche il nuovo Consiglio dell’Ordine degli Architetti sono certo non farà mancare la propria collaborazione.

In tale ambito potrà essere finalmente rivalutata criticamente l’intera opera di Bassi non solo nell’ambito prevalente dell’architettura ma anche nel design ricordando la sua vasta produzione nell’architettura d’interni e che la sua lampada “CRACK” è esposta ancora oggi al museo d’Arte Moderna di New York.

L’anno di Pistoia capitale della cultura non è ancora concluso. La sua città può, anzi deve, colmare questa mancanza attribuendo il giusto riconoscimento ad uno dei suoi figli più prestigiosi.

[alessandro suppressa]

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