QUARRATA. Doppio spettacolo – il 6 e il 7 ottobre alle ore 21,15 – per Il Mercante di Venezia di William Shakespeare (regia di Giovanni Fochi) al teatro Nazionale di Quarrata.
Il ricavato dello spettacolo che sarà messo in scena dalla compagnia Melampo Teatro (con il patrocinio del Comune di Quarrata) andrà in beneficenza alla Croce Rossa Italiana — Comitato della Piana Pistoiese. Posto unico: 15,00 euro. Per prenotazioni e biglietti: 333/8778201 (Compagnia Melampo) e 391/4251100 (Croce Rossa – Comitato Piana Pistoiese).
La giovane associazione culturale “Melampo Teatro” nasce grazie all’esperienza ventennale dell’attore, regista, scrittore, Giovanni Fochi.
Oltre a portare la magia del teatro in giro per la Toscana, Melampo Teatro da anni è in prima fila per quanto riguarda l’insegnamento della cultura teatrale, con corsi annuali per adulti e bambini.
“l mercante di Venezia vedrà come attori: Deborah Benocci, Sara Borchi, Maria Teresa D’Adamo, Anke de Haas, Giulia Ferri, Stefano Fiaschi, Mauro Gasparini, Paolo Gori, Paola Lamolinara, Jolanda Martinelli, Stefania Matteoni, Serena Nacci, Davide Paganelli e Laura Trinci.
The Merchant of Venice è un’opera teatrale di William Shakespeare, scritta probabilmente tra il 1596 e il 1598.
La trama dell’opera riprende abbondantemente quella di una novella trecentesca di ser Giovanni Fiorentino, Il Giannetto, prima novella della giornata quarta della raccolta di cinquanta detta Il Pecorone, che Shakespeare aveva avuto modo di conoscere nella traduzione di William Painter.
In particolare, del Giannetto vengono conservati, pressoché intatti, i personaggi corrispondenti a Bassanio, Shylock e Porzia, oltre che la vicenda della penale di una libbra di carne.
La nostra società moderna, volta al profitto e all’interesse, somiglia molto a quella Venezia del Cinquecento, potenza politica ed economica indiscussa, porta strategica verso il Nord Europa, così ben descritta da Shakespeare in questa mirabile opera.
“Anche in questa Venezia, come oggi — si legge nella presentazione— l’interesse e il profitto regnano sovrani, così come va di pari passo l’abominio dell’esclusione di una razza, quella ebrea, privata dei diritti fondamentali e chiusa in un ghetto, preannuncio agghiacciante di quello che poi avverrà in modo più efferato nel Novecento ad opera dei Nazisti.
Questo tema ci tocca ed è per questo che lo mettiamo in scena; lo troviamo molto pertinente e legato al nostro tempo, dove la xenofobia ha una preoccupante crescita e l’odio verso l’altro è dilagante”.
[Andrea Balli]