redditto inclusione. BINI (PD): «PER LA PRIMA VOLTA AZIONI REALI CONTRO POVERTÀ»

Caterina Bini

PISTOIA. Dal 1 gennaio 2018 sarà attiva la prima misura nazionale di contrasto alla povertà e alla esclusione sociale, attraverso l’introduzione del Reddito di inclusione (ReI). Una misura che, accanto al sostegno economico alle famiglie in difficoltà, affianca la costruzione di servizi personalizzati per incentivare l’inclusione sociale e lavorativa delle persone, mettendo in campo un aiuto concreto alle famiglie in difficoltà, e non un semplice assistenzialismo. Già dal 1 dicembre, nelle apposite sedi del proprio comune di residenza, sarà possibile fare richiesta del ReI.

«Quella introdotta dal Governo – commenta l’onorevole Caterina Bini – è una misura universalistica che, per la prima volta, mette in campo azioni reali per contrastare le difficoltà delle famiglie. Accanto al sostegno economico vengono, infatti, elaborati progetti “su misura” di inclusione sociale e lavorativa, con l’obiettivo di far superare la condizione di povertà all’intero nucleo familiare. Dal 1 dicembre le persone che ne hanno diritto, anche nella provincia di Pistoia, possono fare richiesta del ReI recandosi negli appositi uffici dei Comuni».

Possono presentare domanda per il Reddito di inclusione famiglie con almeno un figlio minore, un figlio disabile, una donna in stato di gravidanza, una persona over 55 disoccupata. Gli altri requisiti prevedono di non avere un valore Isee superiore a 6.000 euro, il valore dell’ISRE (l’indicatore reddituale dell’Isee diviso la scala di equivalenza) superiore a 3.000 euro, non possedere un patrimonio immobiliare, eccetto la casa di abitazione, superiore a 20.000 euro e non avere un patrimonio mobiliare che superi i 10.000 euro.

Al momento della presentazione della domanda, il Comune controlla i requisiti di residenza e cittadinanza della famiglia, e inoltra la richiesta all’Inps, che è incaricata di verificare i requisiti di accesso per riconoscere il beneficio economico. Il versamento del contributo è, però, vincolato alla sottoscrizione da parte dell’intero nucleo familiare del progetto personalizzato di inclusione, elaborato insieme ai servizi territoriali del comune di residenza.

Per finanziare il Reddito di inclusione è stato istituito il Fondo nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, con una dotazione strutturale che l’ultima legge di bilancio ha portato a 1,7 miliardi. «Anche la creazione del Fondo Povertà – aggiunge Bini – rappresenta una svolta dal punto di vista delle risorse dedicate alle persone in difficoltà. All’1,7 miliardi destinati al ReI si aggiungono, infatti, anche altre risorse per rafforzare i servizi, per un totale di oltre 2 miliardi di euro dal 2019. Fondi che contribuiranno a migliorare anche le condizioni di tante famiglie del nostro territorio».

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