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PRATO. Dopo anni di discussione la Corte Suprema inglese dà ragione alla società bancaria Dexia Crediop ponendo fine a una prolungata battaglia legale contro il Comune.
Fu l’Amministrazione del Sindaco Cenni che annullò – in modo unilaterale e sorprendente – i contratti “derivati” sottoscritti dalle precedenti amministrazioni di sinistra che, oggi si rivedo ritornare in casa, il pesante fardello di costi finanziari e pesanti costi della lite internazionale.
La banca sosteneva che tali atti amministrativi di annullamento erano inefficaci e i derivati ancora in vigore, chiedendo quindi che il Comune onorasse tutti i pagamenti (sospesi dal dicembre 2010) con gli interessi. L’irregolarità era riconducibile all’interpretazione dell’articolo 30 del Testo Unico della Finanza che prevede, per tutti i contratti finanziari fuori sede, un periodo di sette giorni per esercitare il diritto di recesso.
Una clausola deve essere prevista all’interno di tutti i documenti del contratto, ma in realtà non erano mai espressi nella documentazione fornita da Dexia Crediop né esplicitati verbalmente. Questa l’eccezione proposta dal Comune pratese, viene oggi respinta dalla Corte di Londra. Sui contratti sottoscritti tra il 2002 e il 2006 dai Sindaci dem vale la legislazione londinese e non quella italiana.
Il pronunciamento provocherà pesanti effetti finanziari sulle casse comunali del Comune pratese che dovranno essere ancora valutati in termini di risarcimento.
[Alessandro Romiti]