FIRENZE. Bere alcolici può essere rischioso sul piano fisico, psicologico e sociale. L’abuso di alcol è dannoso, provoca seri danni alla salute e conduce alla dipendenza, cioè all’incapacità di astenersi dal bere.
I Serd dell’Azienda USL Toscana centro, da anni, sono impegnati nel trattamento e sostegno psicologico e sociale delle persone con problematiche di alcolismo. I servizi, offrono programmi di recupero, residenzialità, trattamenti farmacologici, psicoterapia, interventi educativi e di servizio sociale attraverso un team multidisciplinare di professionisti.
Le esperienze italiane di programmi residenziali, intensivi e brevi per alcol dipendenti, saranno presentati nell’ambito di un Convegno, che si terrà venerdì 26 gennaio (dalle 8.30 alle 16.30) a Firenze nella sala D’Arme di Palazzo Vecchio.
L’evento è organizzato dall’Associazione “Progetto Arcobaleno” e dall’Unità funzionale Serd C di Firenze con il patrocinio del Comune di Firenze.
Le esperienze presentate saranno stimolanti per un confronto tra le diverse realtà e argomento di dibattito sull’efficacia di queste tipologie di intervento.
In particolare, dai responsabili Adriana Iozzi (direttore Serd zona 1 Firenze); Gabriele Bardazzi (Serd C Firenze) e Luca Maggiorelli (Comunità di Faltona) sarà illustrato il progetto “Faltona”, programma residenziale intensivo breve per alcolisti, già attivo dal 2014.
Nel progetto trova parte integrante e fondamentale la presenza di quattro professioniste: un’esperta in Scienze Sociali, una Psicologa-Psicoterapeuta specialista in terapia Cognitivo-Comportamentale, una specialista nella tecnica dello Yoga ed una educatrice professionale.
Il programma comprende più fasi : durante il primo mese sono effettuati trattamenti farmacologici antiastinenziali ed una valutazione medico specialistica per eventuali problematiche alcol correlate.
Oltre alle attività sanitarie, sono previste attività riabilitative. I punti cardine del trattamento riguardano gli incontri motivazionali di gruppo. La famiglia del paziente è sempre coinvolta in tutte le fasi.
La seconda fase è svolta presso la Comunità residenziale per alcolisti ed ha la durata di quattro mesi. Durante questo periodo i pazienti oltre a svolgere il programma riabilitativo, svolgono un lavoro individuale e di gruppo. I pazienti apprendono anche abilità per fronteggiare le situazioni ad alto rischio, sono effettuati inoltre interventi di rete, in modo da attivare un progetto di inclusione sociale dopo la conclusione del programma residenziale. La pratica dello yoga favorisce la capacità di ascolto e di conoscenza del proprio corpo.
I pazienti durante il periodo residenziale continuano a frequentare i gruppi di auto- aiuto di riferimento territoriale.
Dopo la conclusione dell’intervento residenziale è previsto un periodo di sei mesi di follow-up curato dalle quattro professioniste e dagli operatori della Comunità.