fondazione tronci. CON I “TALKING TIES” RIVIVE IL FANTASTICO MONDO DEL “JAZZ AND BOOGIE”

talking ties

PISTOIA. Una festa della donna all’insegna della musica alla Fondazione Luigi Tronci in corso Gramsci 37 Pistoia. La partenza è come sempre alle 21.30 ed il programma fortemente voluto dall’associazione Culturidea prevede il concerto dei Talking Ties.

I Talking Ties nascono dalla passione di tre giovani musicisti per la musica afro-americana e il desiderio di diffonderne la tradizione. Il repertorio del gruppo è composto da grandi successi della Swing Era e di altre diramazioni della Black Music, come il Blues, il Ragtime, il Gospel e il Boogie-Woogie.

Il trio propone uno spettacolo divertente, frizzante e fruibile per qualsiasi pubblico grazie a una performance resa dinamica dalle capacità canore e poli-strumentistiche dei musicisti.

La band è composta da Federico Calabretta (pianoforte), Bernardo Sacconi (contrabbasso), Giovanni Gargini (batteria e percussioni).

Il gruppo non fa certo riferimento a classici esponenti europei del boogie come Karsten Dines Johansen, Benjamin Funk, Ronni Clasen, Thomas Buchwald, ma neppure agli italianissimi Marino Marini, Sergio Peppino, Franco Cesarico, Potito Dipace, ma ha trovato una fantastica sintesi tra generi di confine della black music tale da suscitare in tutte le persone che li ascoltano un forte desiderio di danzare.

La locandina

L’occasione dell’8 marzo è quindi quella di ascoltare una selezionata carrellata di musica americana oggi particolarmente nota ed apprezzata anche grazie al suo massiccio utilizzo nelle più disparate pubblicità televisive e radiofoniche.

Ma chi ha portato, ad esempio, il ragtime in Italia? Pensandoci vengono subito in mente insoliti strumentisti jazz. Ci viene subito alla mente Joe Venuti, seguito in Europa da Stephane Grappelly, con il violino e, più vicino a noi, Gorni Kramer, ma il pensiero non si ferma qui non potendo poi fare a meno di far riferimento al grande artista internazionale, Gianni Coscia, re incontrastato delle fisarmoniche. Tuttavia niente avrebbe fatto sospettare che uno strumento, così inconsueto come il mandolino, potesse essere stato usato in questo tipo di musica.

Doppia sorpresa la si ha scoprendo che ad introdurre il classico “re” delle serenate napoletane, nel jazz, o meglio in quel proto-jazz che è il ragtime, è stato l’alessandrino Ermenegildo Carosio.

L’8 marzo toccherà a Giovanni Gargini (batteria), Federico Calabretta (pianoforte), Bernardo Sacconi (contrabbasso) far rivivere il fantastico mondo del jazz, rag time, boogie, alla Fondazione Luigi Tronci un autentico tempio della musica.

[culturidea]

Print Friendly, PDF & Email