MONTEMURLO. Cala il sipario sulla stagione teatrale 2017-18 in Sala Banti tra applausi e soddisfazione. Ieri, domenica 25 marzo, è andato in scena l’ultimo spettacolo in cartellone, Aida è servita con una doppia programmazione, che ha visto, oltre a quello serale, anche una recita pomeridiana per i ragazzi.
Giungono così al termine quattro mesi di programmazione, da dicembre 2017 a marzo 2018, contraddistinti da qualità e leggerezza. Nove gli spettacoli proposti dal comune di Montemurlo con Fondazione Toscana Spettacolo, 130 abbonati, un record assoluto per una sala che ha poco più di 200 posti e un teatro che ha registrato quasi sempre il tutto esaurito.
« I numeri parlano da soli: è stata davvero una stagione teatrale eccezionale — commenta l’assessore alla cultura, Giuseppe Forastiero – A questo proposito il più grande grazie va al nostro pubblico, agli abbonati che hanno apprezzato la nostra programmazione e ci hanno dato fiducia. Abbiamo avuto quasi sempre fatto sold out e i commenti dopo gli spettacoli sono stati sempre molto positivi.
Ora non resta che rimetterci a lavoro e proporre un nuovo cartellone all’altezza delle aspettative del nostro pubblico, che sta crescendo insieme a noi. Infine, un ringraziamento speciale va a Fondazione Toscana Spettacolo onlus, senza la quale non saremmo mai riusciti a mettere in piedi un programma così ricco e prestigioso».
Sul palcoscenico della Sala Banti, infatti, in questi mesi si sono susseguiti i più grandi nomi del teatro italiano. Il 5 dicembre scorso hanno aperto la stagione Stefano Benni e Angela Finocchiaro con Bestia che sei.
Il 20 dicembre il quintetto d’archi dell’Ort ha portato alla Sala Banti le atmosfere rarefatte di Brahms e Morzart, mentre per l’ultimo dell’anno Gli Omini hanno proposto il loro divertente mercante in fiera sulle vite dei santi.
Il 2018 si è aperto con un grandissimo Tullio Solenghi in Decameron, un racconto italiano in tempo di peste, uno spettacolo colto e divertente che ha restituito a Giovanni Boccaccio la sua lingua originale.
Non dà meno l’interpretazione di Ugo Dighero che, nonostante un problema di salute, ha retto la scena con maestria, dando vita e passione a due grandi monologhi di Dario Fo.
Febbraio ha visto poi sul palco della Sala Banti altri nomi di spicco, Andrea Kaemmerle in Naturalmente zoppica un pò e Giuseppe Cederna in In questa parte del mare.
Infine, Rita Pelusio, in occasione della festa della donna, ha portato in scena la sua Eva, diario di una costola e la sua carrellata di donne, dalla suora alla prostituta, ha raccontato l’universo femminile.
Oltre alla stagione teatrale in Sala Banti, ieri si è chiusa anche la rassegna di teatro per ragazzi Ci vediamo a teatro!, giunta quest’anno all’undicesima edizione, un progetto, anche in questo caso, promosso dal Comune di Montemurlo con Fondazione Toscana Spettacolo onlus e la collaborazione della compagnia del territorio I formaggini guasti.
Cinque spettacoli che hanno affascinato grandi e piccini con la sala quasi sempre piena. Una rassegna quest’anno sotto il segno di Italo Calvino, al quale si sono ispirati ben due spettacoli del cartellone: Il brodo di Giuggiole e K come Kosimo. Dedicato a “Il barone rampante”.
[masi —comune di montemurlo]