MEDIO VALDARNO. Marzo è stato un mese piovoso con diverse piene “di livello” registrate su diversi fiumi e torrenti della Toscana e come tutti sanno, con le piene i fiumi possono trasportare tronchi di alberi e altro materiale vegetale dalle zone di montagna verso le pianure e da queste, via via, fino al mare.
È un evento naturale che si ripete da sempre, tanto che l’equilibrio ambientale dell’habitat costiero dipende in buona parte proprio da questo apporto di materiale organico che poi il mare ridistribuisce sulla linea di costa con le mareggiate; ma allo stesso tempo questo trasporto deve essere limitato e controllato per evitare che il materiale sia troppo o troppo grande e rischi di danneggiare od ostruire, lungo il suo tragitto, ponti e guadi, griglie ed altri manufatti fondamentali per la sicurezza idraulica. Anche di questo si occupa il Consorzio di Bonifica, con campagne di tagli selettivi e diradamenti delle alberature o con interventi di pulizia e rimozione di materiale flottante, sedimenti e detriti in prossimità di manufatti ed opere idrauliche.
Grazie ad un innovativo accordo tra Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno e WWF, per la prima volta in Italia, si sancisce il valore ecologico di questo materiale organico, solitamente condotto a discarica; infatti, quando in natura cade un albero il suo tronco crea condizioni ecologiche favorevoli per molte specie faunistiche, sia legate al processo di decomposizione con la presenza di varie specie in genere di piccole o piccolissime dimensioni, sia come materiale legnoso utile per molti animali per la realizzazione del proprio rifugio elettivo: invertebrati, anfibi e rettili, dunque, ma anche molti mammiferi e alcuni uccelli.
Nella Piana Fiorentina, dove il paesaggio è scandito da insediamenti urbani e produttivi ed appezzamenti agricoli intensivi, da oltre 20 anni il WWF si adopera nel creare grandi aree naturali per la fauna e la flora tipiche. Nel tempo, grazie alla stretta collaborazione tra Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno e WWF sono molti i luoghi che sono stati trasformati in habitat di grande interesse ecologico e fra questi un ruolo speciale è quello di molte casse di espansione rinaturalizzate: dapprima con interventi di rimodellamento dei terreni con i mezzi meccanici del Consorzio cui seguono poi tutta una serie di minute azioni di microripristino, svolte a mano da volontari dell’Associazione, come la piantagione di specie autoctone o l’allestimento appunto di piccole aree di rifugio per la fauna, grazie all’accumulo di pietrame, tronchi e ceppaie.
Proprio in questi giorni, a seguito delle ultime ondate di piena che hanno interessato anche l’Arno, i primi tronchi asportati dal Consorzio sotto Ponte Vecchio e poi da tutto il tratto cittadino, dove a breve dovranno essere iniziati anche gli sfalci dell’erba, sono andati a creare nuovi rifugi per centinaia di piccoli animali presenti in una nuova area di ripristino di oltre 60 ettari, recentemente annessa all’Oasi di Focognano, presentata ed inaugurata solo qualche giorno fa dal Sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi, dal Presidente del Consorzio Marco Bottino e dal suo ideatore e principale animatore, Carlo Scoccianti del WWF.