PISTOIA. Si stupiscono dell’ovvio, e non sono in grado di muovere serie e precise accuse. Si tratta di coloro che si stanno indignando per la discarica a cielo aperto formatasi dietro il nuovo Ospedale San Jacopo, creata dai rom che lì abitano in catapecchie fatiscenti.
Noi di Linea Libera ne parliamo da anni, ma nessuno degli attuali frignoni ci ha degnato della propria attenzione. Dicevamo, foto alla mano, che gli insediamenti di quel genere, conosciuti come campi rom, sono un insulto alla civiltà e a coloro che, in mezzo a mille problemi, vivono rispettando delle regole minime.
Dei bambini non possono nascere e crescere in un ambiente del genere, con un livello di igiene degno di un porcile e una mentalità assurda che permette di viverci. Dei ragazzini in via di formazione non possono pensare che quella sia la normalità. I cani nelle nostre case vivono in condizioni migliori.
Quando dei rom decisero di accamparsi in Piazza Oplà e nel parcheggio davanti, fummo gli unici dotati degli attributi necessari per gridare allo scandalo, dando la giusta importanza alle istanze dei residenti di quella zona che, al contrario, l’informazione à la page e gli intellò del tempo ritenevano sporco populismo. Di sporco, in realtà, c’era tutt’altro.
Tra qualche giorno verrà la ex presidenta della Camera in visita a Vicofaro, evidentemente per congratularsi per gli spettacolari risultati raggiunti in fatto di accoglienza e integrazione di clandestini. È la solita Boldrini che affermò di desiderare che Salvini possa risvegliarsi rom, perché pare che noi italiani si debba molto a quella cultura.
Oltre a discendere dalla nobile casata dei rom, abbiamo anche la fortuna di avere un presidente di
regione che si fa fotografare con una famiglia dei suddetti, elevandoli a modello familiare e culturale. Lorsignori, a quanto pare, non sanno che a Pistoia le uniche migliorie che i rom ci hanno concesso sono i rifiuti dietro l’ospedale e l’accattonaggio molesto.
La moda multikulti però non guarda in faccia a nessuno, tanto meno alla realtà, e quindi oggi dobbiamo assistere alla sceneggiata degli indignados che, pollice verde alzato, piangono lacrime di coccodrillo per l’immondezzaio creato dai rom senza però riuscire a menzionarli chiaramente.
Signori riscoperti ecologisti, dovete sapere che per risolvere un problema se ne deve preliminarmente individuare la fonte. Sarà politicamente scorretto, ma è bene che iniziate ad abituarvi a questo genere di educazione.
[Lorenzo Zuppini]