FIRENZE. I Punti Famiglia Acli si arricchiscono di un nuovo servizio di orientamento al lavoro, con particolare attenzione alle persone con più di 45 anni in disoccupazione o precariato. Valore Lavoro è un progetto dell’Acli realizzato con i fondi del 5 per mille dell’annualità 2015 ed è attivo da maggio nelle sedi di Firenze Prato, Pistoia, Lucca e Pisa, con personale formato.
I cittadini in cerca di un lavoro saranno aiutati a sfruttare tutti i canali e le opportunità possibili. Dalla stesura dei curriculum vitae alla ricerca in rete di corsi di formazione, bandi, concorsi pubblici, indirizzi e strumenti utili a trovare lavoro. L’obiettivo è quello di accompagnare le persone nella ricerca di un’occupazione, ma anche ad attenuare le conseguenze psicologiche della disoccupazione, come la scarsa autostima, la frustrazione, la rassegnazione, l’inattività che portano spesso alla disoccupazione.
Le attività proposte dagli sportelli rafforzano infatti l’autostima e stimolano lo scambio e il confronto attraverso il lavoro in gruppo. Inoltre le difficoltà economiche delle persone saranno affrontate anche attraverso l’erogazione di servizi di consulenza fiscale e di ottimizzazione dei bilanci familiari.
“Ci troviamo di fronte ad un aumento dei problemi familiari legati all’occupazione – afferma Giacomo Martelli, presidente delle Acli toscane – per questo abbiamo deciso di destinare le risorse del 5 per mille all’annualità 2015 a sostenere i cittadini nella ricerca di un lavoro e in particolare a sostenere coloro che perdono il lavoro in età adulta e hanno più difficoltà a reinserirsi. Il nostro è un servizio che punta all’orientamento ma anche a sostenere le persone psicologicamente perché la disoccupazione e il precariato sono oggi una delle più grandi piaghe della nostra società”.
“Il mondo del lavoro è cambiato notevolmente a causa della crisi economica – spiega Elena Pampana, responsabile regionale Sviluppo Associativo Acli –. Oggi è sempre più difficile trovare un posto fisso e il mercato offre sempre più condizioni di occupazione precarie, talvolta lavori stagionali, che non sono in grado di offrire stabilità alle famiglie”.
[sanna —gallitorrini]