misericordia agliana. UNA CONFRATERNITA SMART

Il titolo in basso è errato e fuorviante

AGLIANA. Il titolo vale più del testo dell’articolo che in pochi leggeranno. È così per quello della locandina de Il Tirreno, ma anche per quello su La Nazione della scorsa domenica, dove viene solo enfatizzato il nuovo presidente della Fondazione Misericordia Renè Niccolai, oltre alle new entry Francesca Gori (figlia del Sindaco revisore Bruno Gori e dunque, anche vicepresidente) e Greta Avvanzo, volontaria (che ha lasciato un board, per sedere in un altro, nella stanza accanto e dunque  diversamente misericordioso).

Ci è gradita la conferma della sorprendente Elisabetta Tesi (è stata incaricata nel 2016, ma lo abbiamo fortunosamente scoperto pochi giorni fa) e del fedelissimo Roberto Palandri.

Su quest’ultimo – ne siamo sicuri perché l’abbiamo intervistato – l’allineamento al cerchio magico è totale, ma ci resta la speranza che Elisabetta Tesi sarà la prima a farsi portatrice delle istanze di trasparenza e di cambiamento sollecitate da più parti.

Il Consigliere della Fondazione Elisabetta Tesi, riuscirà a far “cambiare la rotta”?

La collega Salvi, non ci ha convinto neanche stavolta: parla di mele, invece che di pere.

L’oggetto dell’articolo è la Confraternita: e lì che sarebbero da fare alcune domande che proporremo noi subito per una più appagante informazione.

Anche la collega Valentina Vettori su Il Tirreno ci delude con un titolo fuorviante che, sulla locandina annuncia l’azzeramento delle perdite che invece sono di oltre 33.500 euro.

Niente viene riferendo sul fatto che le offerte della cittadinanza hanno visto una riduzione a un decimo circa di quelle del 2008, (anno di avvio della crisi mondiale, prima della quale si incassava quasi 100.000 euro), con una raccolta prosciugatasi progressivamente fino a poco più di 11.000 euro.

Si chiama congiuntura e colpisce tutti, indiscriminatamente.

L’iniziativa antiludopatia ha funzionato?

Se sia stata la crisi economica o la “chiusura delle iscrizioni a socio” (è dal 2006 che è stabilita la suddetta restrizione indemocratica) questo non sta a noi dirlo.

Quali osservatori, prendiamo atto delle partite di bilancio, osservando (ci perdoni il/la Presidente Signori) che la riduzione del deficit – salutato come un pareggio dal Tirreno – non potrà essere risolta con il solito refrain presidenziale che spiega che la causa è delle tasse e il mutuo, ovvero da costanti economiche incomprimibili e bene prevedibili.

La perdita è dovuta – anche e soprattutto – dalla contrazione prevedibile o non (lo deciderete voi anche questo) delle partite economicamente attive, sulle quali rientra il fattore legato ai rimborsi regionali per il numero dei servizi e anche alla perdita di 90.000 euro delle contribuzioni della cittadinanza.

Ecco le principali domande che proponiamo al Presidente giurista:

  • È vero che ci sono delle carenze nella copertura dei servizi di “emergenza 118” dirottati ad altre Misericordie per la mancanza di volontari?
  • Sono state abolite le prestazioni di lavoro occasionale e gratuito dei volontari alla Unimise srl che ci vennero riportate nel 2013?
  • È stato mai stigmatizzato nel Consiglio direttivo della Confraternita che la creazione della triade Fondazione/Unimise/Confraternita è stata una operazione sproporzionata in relazione alle entità economiche connesse?
  • Nel bilancio 2014, era stato salutato il conseguimento della “personalità giuridica” dalla Regione come un fattore di riduzione delle tasse. Dunque, perché oggi ne lamentate il carico negativo, agli effetti della giustificazione della perdita di esercizio registrata?

    Misericordia Agliana: Corrado Artioli e Ilaria Signori
  • Come mai il bilancio non viene presentato in modo associato e comparato a quello della Unimise e della Fondazione che sono controllate, collegate e influenti “dalla e sulla” Confraternita?
  • Che cosa è stato a far sì che – finalmente – si precisasse alla stampa organica l’ammontare dei contributi della cittadinanza (per euro 11.583): le disavventure successe alla Confederazione o l’inchiesta avviata su questi schermi e incoraggiata da pochi critici amanti della trasparenza (luminoso quello di “lago Scaffaiolo” in termine di un articolo del 2013)?
  • Quando si procede con la liberalizzazione delle iscrizioni a socio? Non credete che questo sia un metodo di fattiva partecipazione della cittadinanza “nella e per la” Confraternita, permettendole così di fare anche una terapia curativa e invertire la tendenza alle costanti perdite economiche?
  • Non sarebbe l’ora di introdurre una moratoria nel pagamento dei professionisti esterni e aprire alle competenze dei giovani che, probabilmente, si dedicherebbero in modo gratuito alle prestazioni professionali richieste, comprimendo così le spese degli adempimenti della triade (non ci piace dire “gruppo” sa troppo di finanza e non vorremmo prenderci un’altra querela per lesa maestà).
  • Chi e come stabilisce il compenso del Ceo della Unimise srl, Lorenzo Nistri?
  • Con quali criteri sono stati eletti i membri del board della Fondazione, ovvero del Presidente Reneè Niccolai, noto esponente del “cerchio magico” e già noto alla stampa locale (questa volta siamo d’accordo con Artioli, quando dice che Renato è una “persona di grande competenza e farà un grande lavoro”: lo ha spiegato anche Piervittorio Porciatti).
  • E qual è il bilancio dell’apertura dello sportello di contrasto alla ludopatia “Sicuro di quello che ti giochi”, inaugurato recentemente dalla Confederazione nazionale delle Misericordie e aperto anche ad Agliana? La domanda è interessante, anche considerando la numerosità della sale slot sul territorio insieme a una grande “Game Hall” che si trova a fianco dalla sede della Confraternita, nella via principale, angolo di via Salcetana.
L’auspicio di un discriminato e deluso, ma che ci esorta nella prosecuzione dell’inchiesta

Non possiamo mancare di evidenziare infine come la collega Piera Salvi ne La Nazione, abbia citato la Fondazione – ai più ignota – senza addurre alcuna spiegazione sulle attività conseguite, ma citando i protagonisti del board con una enfatica riverenza: ad Agliana – ci dice un volontario – è più conosciuto l’Opus Dei che non la Fondazione, della quale nessuno sa niente.

Quanto tempo ancora sarà necessario per il “cambiamento di rotta” e così dare soddisfazione a quei cittadini che vogliono far uscire la Misericordia da quella cappa di nebbia che la riveste negandole la necessaria trasparenza e conseguente la partecipazione diffusa della cittadinanza?

Questo si legge da un altro eloquente messaggio uòzzapp che ci giunge da un ex -volontario della Misericordia, poi emarginato.

[Alessandro Romiti]

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