FIRENZE — ROMA. Ci segnalano che il servizio condotto da Michele Santoro con il format “Servizio pubblico” e dedicato ai fatti di Isola Capo Rizzuto è stato poi seguito da una lettera di repliche del Governatore Leonardo Sacco, che riportiamo integralmente proponendolo dalla sua fonte originaria del sito Misericordie.it.
Crediamo giusto assicurare la datata replica dell’interessato che ora è impegnato a difendersi da altri e più gravi atti di accusa, osservando solo che alla luce delle contestazioni espresse dagli inquirenti dell’operazione Jonny “la toppa c’appare, peggiore del buco” rilevando che Sacco – ma anche Del Bianco, Corsinovi, Bertolucci e Trucchi, vista la portata ufficiale del testo – sembrano ribadire la coincidenza, anzi la sovrapposizione esatta, tra la Confederazione nazionale di via Steccuto a Firenze e la Fraternita Isolitana.
Una conclusione alla quale si arriva pacificamente, anche nel riscontro del verbale della Commissione parlamentare che udì il Dg Andrea Del Bianco.
Infatti, il Governatore Sacco nelle dichiarazioni del 15 luglio 2015 alla Commissione parlamentare, precisa ulteriormente come “La Confederazione nazionale delle Misericordie gestisce il centro di accoglienza attraverso la sua associata, che è la Misericordia di Isola di Capo Rizzuto.
Lo fa in virtù di un legame, ovvero di un’affiliazione della Misericordia di Isola di Capo Rizzuto alla Confederazione, che esiste ormai da oltre 25 anni (una affiliazione consolidata n.d.r.) e lo fa anche sulla base di un qualcosa che è stato comprovato da una sentenza del Consiglio di Stato…”.
Oggi, dopo aver saputo che la Confederazione è presente quale “parte civile” nel procedimento penale di Crotone, ci stupiamo e proponiamo alcune domande, ma la principale che le precede tutte è: come ha potuto la Confederazione nazionale presentarsi come “danneggiata”, quando le dichiarazioni dei principali attori, parlando di un suo controllo diretto sul C.a.r.a.?
La Confederazione, affermava alla commissione di Gennaro Migliore di aumentare i controlli: bene e dunque, li ha fatti questi controlli?
E se li ha fatti, non ha scoperto niente? Erano improvvisati (l’effetto sorpresa è indispensabile nelle ispezioni) o pre-avvisati?
Anche qui viene da chiedersi “chi controllava i controllori”?
Oggi, l’Avvocato Alberto Corsinovi, a fronte della costruzione di un organismo di controllo del sistema “Misericordie”, ci assicura che la “Nuova Rete” sarà varata a breve, non appena riapriranno gli studi notarili e messa in condizioni di esercitare le sue funzioni, fra le quali primeggia quella di organismo super partes di controllo.
Siamo contenti e soddisfatti. Ci permettiamo sommessamente di far osservare ai dirigenti che presiedono tutti questi intersecati organismi di diritto privato, precipuamente non lucrativi, con numerosi board e altrettanti numerosi consiglieri (sedenti) che, in Democrazia, la forma e la sostanza devono coincidere.
Diversamente abbiamo un settore in “ombra” dove si potranno facilmente sviluppare interessi privatistici che, se andrà bene, saranno espressione di cordate locali, quando non saranno come a Isola Capo Rizzuto, infiltrazioni mafiose caratterizzate da una criminalità organizzata spietata e vorace.
Le dichiarazioni di Sacco, sono infatti coincidenti (e come poteva essere altrimenti) a quello che aveva dichiarato il Dg Del Bianco tre settimane prima, confermando bene, confortato anche dal suo rappresentante legale e fiduciario che: “…la Confederazione era presente e responsabile, quindi, niente da nascondere o ridurre, anzi la nostra presenza (della Confederazione ndr), assicura maggiore trasparenza e qualità della gestione, offrendo garanzie dirette allo Stato”.
Il verbale delle dichiarazioni rese è dunque oggi contraddetto dai clamorosi esiti dell’inchiesta Jonny, ma non si potrà negare un interessante “riavvolgimento di nastro” per confrontare i fatti storicamente succedutisi.
Tornando alle dichiarazioni di Sacco, ci colpisce un passaggio, a scavalco della pagina 6 e7 del verbale:
(omissis)
LEONARDO SACCO: Per il catering ci sono due ditte esterne, una di Isola di Capo Rizzuto e due di Crotone. Per quanto riguarda le pulizie, invece, nonostante avremmo potuto farle con la Miser. Icr. (una srl, dunque lucrativa, costituita ad acta n.d.r.) che è anche un’impresa sociale iscritta all’albo delle imprese di pulizia, abbiamo preferito affidarle a una ditta esterna di Crotone, che è la Puliverde s.r.l.
PRESIDENTE: Perché?
LEONARDO SACCO: Perché ci sembrava giusto creare un’economia sul territorio, che non fosse concentrata solo sulla Misericordia.
PRESIDENTE: Dunque, avete fatto una valutazione di politica territoriale?
LEONARDO SACCO: Sicuramente. Anche la distribuzione delle ditte, due su Crotone e una su Isola, è volta a coinvolgere tutto il territorio.
PRESIDENTE: Immagino che sia molto delicata la vostra presenza su un tema così rilevante, ma anche in un territorio così complesso. Questa vostra valutazione è legata anche alla volontà di non entrare in questo territorio come un corpo estraneo, visto che comunque voi avevate una preesistente attività sul territorio di Crotone? In Commissione d’inchiesta noi poniamo sempre domande molto dirette. Avete subìto in qualche modo delle raccomandazioni, perché non si alterassero degli equilibri relativi ai fornitori, oppure è stata una valutazione vostra?
LEONARDO SACCO: Presidente, le rispondo in maniera altrettanto diretta. Quando abbiamo subìto qualche pressione o qualche minaccia, è stato tutto denunciato alle autorità competenti. Su questa vicenda, siccome è continuato quello che c’era prima, non abbiamo avuto difficoltà di alcun genere. Spesso alcune di queste ditte sono state oggetto di attacchi, di incendi, eccetera, che regolarmente hanno denunciato alle autorità competenti. Queste ditte non effettuano solo questo servizio per il centro d’accoglienza, ma anche altri servizi sul territorio, quindi le autorità sanno… (omissis).
Questo passaggio dell’interrogatorio è emblematico e contraddittorio con un altro passaggio, proposto all’inizio dell’interrogatorio, allorquando Sacco precisa che (pedissequo) aveva ricevuto minacce da boss Nicola Arena affermando: “Non siamo immacolati, puri e santi, però cerchiamo almeno di portare avanti quello che ci viene affidato e di utilizzare i soldi che lo Stato mette a disposizione per la gestione di questi centri nel modo più corretto possibile in un territorio difficile, come le dicevo ieri, dove non mancano le problematiche e dove a volte si ricevono delle minacce. Tali minacce vengono denunciate pubblicamente. Anche questa mattina voglio lasciarle all’attenzione di questa Commissione.
Parliamo di minacce da parte della ‘ndrangheta, in particolare del boss di Isola di Capo Rizzuto, Nicola Arena. Non più tardi di due mesi fa ci fu una vicenda legata alla Polisportiva di Isola di Capo Rizzuto, una squadra di eccellenza che era in mano al figlio del signor Arena. Dopo l’arresto, il titolo è stato consegnato al Comune, il quale l’ha messo a disposizione. La Misericordia si è fatta carico di questo, per portare avanti e togliere da queste mani lo sport di Isola di Capo Rizzuto.
Il giudice di Crotone aveva stabilito che il figlio del signor Arena dovesse allenarsi nello stadio di Isola di Capo Rizzuto. La Misericordia si è opposta a questo, ricevendo in aula le minacce di Nicola Arena, il quale afferma che noi ci siamo presi tutta Isola.
Voglio lasciare il documento alla Commissione. La stessa cosa avviene, ahimè, con alcuni parlamentari. Mi riferisco all’onorevole Enza Bruno Bossio. Dopo che il sottoscritto sul profilo di facebook aveva condiviso un articolo di giornale riguardante la vicenda legata alla «Rimborsopoli» della regione Calabria…”.
Nella dichiarazione il Governatore Sacco, denunciava di avere ricevuto minacce, ma non per aver esercitato delle limitazioni sindacali sul C.a.r.a. alle cosche, ma per avere contraddetto un provvedimento del Giudice competente che statuiva che, il figlio del boss “dovesse allenarsi” (si noti il verbo “dovere” perentorio e non “potere”) nello stadio di Isola.
Ma non c’è un passaggio nel Vangelo di Marco che dice che “i figli non devono pagare per le colpe dei padri”?
Il Sacco prosegue, svolgendo una impropria comparazione tra il boss Arena e la parlamentare Enza Bruna Bossio, introducendo quindi un corto circuito argomentativo nella comparazione valutativa tra il comportamento potenzialmente o certamente malavitoso e di quelle di una parlamentare che opera democraticamente in una visione critica e antagonista di un sistema di accoglienza che, abbiamo visto tutti come è stata degenerativa, spregiudicata e fallimentare, nell’intero sistema Nazione.
Insomma le argomentazioni di Leonardo Sacco, paiono essere già allora viziate, per come in contrasto con una correttezza logica-ordinamentale che dovrebbe essere davvero propria di un dirigente nazionale di una delle costellazioni di associazioni di volontariato qual è la Misericordia.
Nessuno se ne era accorto prima? (continua)
[redazione@linealibera.it]
Vedi anche:
business migranti. LE MISERICORDIE INNOCENTI O COLLUSE? (seconda parte)
business migranti. LE MISERICORDIE, INNOCENTI O COLLUSE? (parte prima)
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