AGLIANA — MONTALE. Il comma 2 del succitato articolo stabilisce che la matricola è assegnata dal comandante in relazione al grado rivestito dal personale e, a parità di grado, dai livelli di differenziazione del grado, così come indicati nell’ultima parte del D.P.G.R. 2.3.2009, n. 6/R.
È pleonastico precisare che il grado rivestito discende in prima istanza dal concorso pubblico che il dipendente ha effettuato: di categoria C per gli agenti di Polizia Municipale e di categoria D per il Comandante, per il Responsabile del Servizio o per gli addetti al coordinamento e controllo che sono gli Ispettori.
In questi casi la meritocrazia è già stabilita dalla graduatoria del concorso e dalla posizione che viene occupata nella graduatoria di merito dai concorrenti (primo, secondo, terzo, ecc.).
Il D.P.G.R. 6/R/2009 stabilisce che il grado rivestito di Agente, Agente scelto, Assistente e Assistente scelto, viene assegnato sulla base dell’anzianità di servizio e quindi fa “gerarchia”.
Per quanto inerente alla categoria D, i segni distintivi di grado (livelli di differenziazione) sono assegnati sempre in relazione ai risultati di un concorso pubblico (Sovrintendente 1 Stella, Ispettore D1 iniziale 3 Stelle, Commissario D3 iniziale 1 Torre e 1 Stella).
Per la categoria D viene altresì previsto un simbolo distintivo dell’anzianità di servizio nel grado che, in tal caso, stabilisce la gerarchia.
Ma allora, se la gerarchia tanto cara al Commissario Fragai viene disciplinata sia per la categoria C che per la D dal regolamento regionale (vedi documento estratto in seguito).
Perché dunque lui, la Nanni e forse qualcun altro vogliono invece disciplinarla a loro uso e consumo?
Al comma 3 del succitato articolo del Regolamento PM del Servizio Associato in discussione, viene stabilito che a parità di differenziazione del grado, la matricola è assegnata a fronte della complessiva valutazione del dipendente sulla base dei seguenti criteri:
a) performance individuale giudizi di valutazione ricevuti nell’ultimo triennio;
b) titolo di studio posseduto oltre a quello previsto al momento dell’accesso alla categoria,
c) criteri che dovranno essere stabili dalla due Giunte comunali.
L’assessore Fragai dovrebbe dunque spiegarci le concrete motivazioni che lo hanno portato a inventare questa artificiosa e complicata macchinazione (definita meritocratica quando è altresì fumo negli occhi per chi non conosce bene la materia) al solo fine di stabilire chi, a parità di merito con altro dipendente (stessa categoria, medesimo grado e stessa anzianità di servizio nel grado, ma magari maggiore anzianità di servizio nei gradi precedenti) ha diritto di precedenza per la sua collocazione nella scala gerarchica del servizio di PM.
È ben evidente che i suddetti criteri hanno un solo scopo: quello di sistemare i soliti “amici degli amici”, di cui ci pare che sia ampia la dimostrazione di quel che sta accadendo nel Comune di Agliana.
Non corrisponde quindi al vero l’affermazione fatta dal Commissario/Assessore Fragai in commissione del 9 ottobre scorso, ovvero che si “premia la meritocrazia” perché lui applica il farraginoso e complicato meccanismo di cui al precedente punto, solo nei casi nei quali due dipendenti si trovino a parità di differenziazione di grado e non fin dall’inizio della procedura che è regolata dall’anzianità di servizio nel grado in osservanza del suddetto D.P.G.R. 6/R/2009.
Fragai, Betti e la Nanni avrebbero quindi inserito nel regolamento dei “criteri di comodo” che – tra l’altro – sono in palese contrasto con il succitato D.P.G.R. e quindi illegittimi.
Questo modo di operare è, a nostro parere, di una gravità inaudita.
Siamo infatti in presenza di fatti rilevanti evidentemente elaborati con coscienza e volontà (elementi che, nel diritto penale connotano il dolo) e se qualcuno, che si sente danneggiato, inviasse un esposto alla Procura della Repubblica gli sviluppi che ne possono derivare potrebbero essere molto interessanti e assai amari.
A conferma di quanto sopra basta individuare il personale del Servizio associato della Polizia municipale che si trova inquadrato nella stessa categoria, nel medesimo grado e con la stessa anzianità di servizio, applicare i criteri partoriti in tandem dal manovratore Fragai e dalla incoerente Nanni ed ecco che si compie la magia.
Potremmo intuire subito il motivo per il quale si vogliono modificare i criteri attuali, utilizzati da decenni (e ancora in vigore in tutti i Comuni), per conoscere in anticipo il nome e cognome degli appartenenti al Comando che, grazie ai criteri confezionati ad hoc (cappotto cucito su misura), saranno in grado di collocarli nella posizione a loro gradita.
È forse questa la meritocrazia con la quale si sciacquano la bocca Fragai, Betti e la Nanni o è la scusa per cercare di coprire e non far vedere ai Commissari il vero obiettivo che stanno cercando di raggiungere al fine di favorire – con l’aiuto di qualche sindacato silente e di alcuni infedeli rappresentati dei lavoratori (RSU) che si sono resi complici – degli amici di partito?
Segue estratto del Regolamento della Regione Toscana.
[Alessandro Romiti]
One thought on “regolamenti (denojantri). COSA DICE LA LEGGE?”
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