PISTOIA. A Pistoia da qualche tempo si respira un clima di odio verso i migranti, soprattutto se provenienti dall’Africa Sub Sahariana, e nei confronti di chi pratica l’accoglienza: un’atmosfera inconsueta per una cittadinanza storicamente accogliente e insignita di medaglia d’argento per gli atti di valore compiuti nella lotta di liberazione dal nazifascismo.
Assistiamo con sconcerto alla diffusione, sulla stampa e sui social, di messaggi minacciosi, ispirati all’ideologia razzista e xenofoba, che sono elementi costitutivi del fascismo di tutti i tempi, e, anche da parte di eletti nelle istituzioni, alla richiesta della chiusura dei Centri di Accoglienza presenti nella nostra Provincia.
È questo in gran parte il motivo per cui riteniamo sempre più necessaria la nostra presenza sul territorio e la vigilanza in difesa della Democrazia Costituzionale e dello Stato di Diritto, rispetto al rischio della involuzione in uno Stato autoritario, dove non sono garantiti i diritti di libertà dei cittadini.
Ciò che, in particolare, ci mette in allarme è l’istigazione all’odio attraverso insulti e gravi minacce indirizzate verso don Massimo Biancalani, che ospita nella sua parrocchia, oltre ai profughi assegnati dalla Prefettura , chiunque abbia bisogno di un tetto, sia profugo economico, sia richiedente asilo.
Molteplici sono stati, dall’estate 2017 ad oggi, gli atti intimidatori compiuti nei confronti del Centro di accoglienza di Vicofaro, nel contesto di una violenta campagna anti-migranti condotta dall’estrema destra toscana e dalla Lega, come tema dominante delle proprie campagne elettorali.
Riteniamo opportuno riepilogarli brevemente.
È diventata di dominio pubblico l’incursione di militanti di Forza Nuova nella Chiesa di Santa Maria Maggiore mentre il parroco celebrava la Messa, per controllarne l’ortodossia cattolica, così come note sono le minacce di Forza Nuova e CasaPound stampate su striscioni appesi in prossimità del Centro di accoglienza e le loro manifestazioni sul suolo pubblico in occasione della venuta a Vicofaro dell’on. Boldrini.
Numerosi attacchi si sono susseguiti anche da parte di anonimi cittadini, fra cui l’aggressione armata a uno dei ragazzi accolti in parrocchia, mentre stava passeggiando tranquillamente.
A fine Agosto, in seguito al rilevamento di irregolarità nella struttura (anomalie in corso di risanamento), il Prefetto di nuova nomina a Pistoia ed il Sindaco, con la sua ordinanza di sgombero, hanno ordinato la chiusura temporanea del Centro di Accoglienza Straordinario di Vicofaro (CAS) e il trasferimento in altra sede dei rifugiati inseriti nel progetto, mentre una sessantina di senza tetto ha continuato ad alloggiare nel Centro, in quanto non colpiti dall’ordinanza.
È seguito, ai primi di Ottobre, l’invio al Sindaco di Pistoia, e per conoscenza al Prefetto e al Vescovo, di una lettera sottoscritta da 190 Pistoiesi, (non è dato sapere se siano tutti parrocchiani, poiché non è stata resa pubblica la loro identità), che hanno segnalato alle Autorità il disagio loro provocato dalla vicinanza alle abitazioni del Centro gestito dal loro parroco, addirittura lamentando l’eccessiva notorietà acquisita da un quartiere precedentemente tranquillo.
La sollecita risposta a questa segnalazione da parte del prefetto Zarrilli (autorità provinciale di Pubblica Sicurezza su delega del Ministro dell’Interno) è stata la convocazione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica (organo ausiliario consultivo, composto dal Questore, dal Sindaco del Comune capoluogo, dal Presidente della Provincia, dai Comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza) , cui è seguito l’ordine, per la sera di sabato 20 ottobre, di un controllo a tappeto dell’intera struttura di Vicofaro e dei suoi ospiti da parte di una nutrita task-force formata da agenti di polizia, carabinieri, vigili urbani, vigili del fuoco, finanzieri, tecnici dell’ASL e dell’Ispettorato al lavoro.
Si è trattato, a nostro avviso, di un intervento sproporzionato ed eccessivo, sia per il dispiegamento e la molteplicità delle forze messe in azione, sia per l’eccezionalità del luogo, proprio mentre vi si svolgeva un tranquillo incontro conviviale tra ospiti della parrocchia, amici e volontari del Centro di Accoglienza: un intervento giustificabile, dato il dispendio di risorse umane ed erariali, solo in caso di gravi e fondati motivi di allarme, o di accuse riportate in una denuncia alla Magistratura o in un esposto formalmente redatto, anziché dovuto a quanto lamentato nella lettera che abbiamo letto sulla stampa.
Se veramente, come afferma il Prefetto, l’ordine non era motivato da “ retro pensieri” , ci chiediamo dove può arrivare il potere discrezionale di un Prefetto in fatto di tutela dell’ordine pubblico o della salute.
È stato inevitabile, invece, da parte dei tanti cittadini che si sono indignati, dei Parlamentari con le loro interrogazioni, della Camera Penale di Pistoia e di tante associazioni e partiti politici, giudicare il blitz come un atto dimostrativo in continuità con le politiche del Governo in carica.
Non a caso, forse proprio in seguito alle critiche ricevute, il Prefetto ha invitato e incontrato Don Biancalani, promettendo una sua prossima visita conviviale a Vicofaro. Si evince che niente di irregolare sarebbe stato rilevato dalla multi-task, rispetto ai frequenti controlli alla struttura in corso in questi mesi da parte delle forze dell’ordine. Appare peraltro grave che ciò sia avvenuto nella fase di messa a norma della struttura e restiamo in attesa delle risultanze dei verbali, redatti necessariamente la sera del 20 ottobre scorso.
La programmazione, il dialogo e la collaborazione con e tra le Istituzioni preposte alla gestione dell’accoglienza sono l’unica strada da perseguire, come dimostra anche il protocollo d’intesa stipulato lo scorso 26 ottobre tra la Regione Toscana e la Parrocchia di Vicofaro.
La ragione del nostro impegno nel tempo presente è la volontà di diffondere la cultura della libertà, della pace, della legalità, della non violenza, del rispetto dei diritti umani, dell’accoglienza, della responsabilità pubblica, quella che permea ogni pagina della nostra Costituzione.
Rivolgiamo dunque un appello ai Pistoiesi democratici perché vigilino insieme a noi, reagiscano alla marea montante di razzismo e istigazione all’odio e si oppongano alla fascistizzazione del senso comune, che sta appena un gradino sopra l’indifferenza che Ottanta anni fa ha coperto di vergogna l’Italia fascista.
Anpi – Comitato Provinciale di Pistoia
Aderiscono:
- Associazione Antonio Gramsci
- CDC – Comitato per la Difesa della Costituzione
- Diem25
- Movimento Federalista Europeo
- Gioventù Federalista Europea
- Officina
- Possibile
- Partito della Rifondazione Comunista
- Sinistra Unita per Montale
[bartoli — anpi pistoia]