AGLIANA. L’articolo uscito oggi su La Nazione a firma di Piera Salvi, giunge dopo oltre tre settimane a confezionare una notizia oramai depositata – con i nostri articoli – nelle scrivanie dei consiglieri e assessori dei comuni di Agliana e Montale: il Regolamento di polizia Servizio Associato dei Comuni è un provvedimento impresentabile a un consiglio comunale.
Eppure, mentre scriviamo queste note, ci dicono che ci sono alcuni assessori e sindacalisti che lo vorrebbero addirittura difendere: quando la logica e il buon senso sono schiacciati dagli interessi particolari (denojantri)
La sera dello scorso 29 ottobre, chi scrive ha curato in persona ai presenti al Consiglio Comunale di Montale, la consegna di un plico contenente la fotocopia della serie di articoli pubblicati in varie puntate, che oggi vede confermata anche dalla stampa organica, la serie di note critiche tutte riconosciute e sottoscritte dalle organizzazioni sindacali Cisl Fp Pistoia, Lucca, Massa, Uil Fpl e Diccap. Tanta roba.
Gli Amministratori, non potranno dire di non leggere Linea Libera: hanno gli articoli in cartaceo.
L’unico dei presenti al Consiglio comunale che ha negato il ritiro della busta è stato il sindaco Betti, caduto, senza accorgersene in una excusatio manifesta: lo comprendiamo.
Questa volta la cacchetta pestata puzza. Puzza tanto e ancora di più, da quando è stata difesa con il coltello tra i denti! da lui e dal sindacalista/commissario de nojantri Rino Fragai nella parossistica commissione 1 del 9 ottobre.
In questa ridicola faccenda ci sembrano affiorare fantasmi del vecchio Pci, con malpancisti del Pd che sono schifati dalle posizioni familistiche del Fragai, in pieno appoggio del Betti che avrebbe voluto portare in consiglio comunale un documento definito oggi impresentabile.
La meritocrazia non c’è: Fragai tentò di blandire i due commissari Baroncelli e Benesperi richiamandoli al paradosso: un ex-sindacalista rosso, che rilancia principi di efficienza meritocratica, basandola sulle performance delle attività svolte. Niente di tutto ciò: oggi è chiaro che gli voleva fr(e)gare.
Aspettiamo di sapere anche dalla Comandante Paola Nanni, come potrà difendere l’indifendibile (così ci ha detto il suo predecessore Lo Iacono): sembra che le Rsu la smentiscono appieno e su entrambi i Comuni, riportandoci che molti dicono di non avere mai avuto (dipendenti) copia del regolamento.
Non ci sorprende la reticenza e la mistificazione quando è prassi solita al raggiungimento di interessi di partito: noi la conosciamo bene, per come ci viene riportata dagli ex dipendenti mobbizati.
La recente lettera del 5 Ottobre 2014 del già Comandante Andrea Nesti spedita al Commissario Fragai è, purtroppo, assai eloquente: un Assessore che viene ammansito e cooptato alla ricerca di una soluzione per ricollocare il Comandante, in procinto di essere caducato (lo sarà il 18 dicembre successivo) dal Consiglio di Stato.
Anche questa, tanta roba.
Mentre le Rsu dei due Comuni sembrano risvegliarsi dallo stato di coma profondo in cui sono stati lasciati (o ci sono entrati loro, decidete voi) le opposizioni assicurano altre iniziative di protesta in tutte le sedi immaginabili.
Dal Palazzo Comunale, la Segretaria Generale D’Amico tace. È lei che dovrebbe dare il parere sul famigerato articolo 8, a oltre un mese di gestazione.
Cosa le manca? Qualche oneroso parere di giurista esterno al Palazzo? Speriamo di no, diversamente dovremmo pensare al costo economico di tali professionisti, alla mancanza di volontà della Segretaria di esprimere il suo parere o alla sua incapacità. What else?
[Alessandro Romiti]