rinocommissario. MA L’UFFICIO DISCIPLINARE, DOV’È?

AGLIANA. Con delibera della Giunta Comunale n. 278 del 31.10.2001 il Comune di Agliana ha istituito l’ufficio per i provvedimenti disciplinari del personale dipendente nominando quale unico componente il (già) Segretario Dr.ssa Rosanna Madrussan.

Nessuno si è mai accorto che la Segretaria Madrussan è posta in pensione dal 2010 e che era almeno necessario provvedere ad adeguare la deliberazione nominando – quale responsabile di detto ufficio – il nuovo Segretario comunale Dr.ssa Donatella d’Amico o un altro funzionario.

Un vero e grave esempio di inefficienza per un ente pubblico (nel settore privato, durerebbero come un gatto in tangenziale!)

Rosanna Madrussan oggi canta.

Il comma 2 dell’art. 55-bis del D. Lgs 30.3.2011 n. 165 (Forme e termini del procedimento disciplinare) dispone che “Ciascuna amministrazione … individua l’ufficio per i procedimenti disciplinari competente per le infrazioni punibili con sanzione superiore al rimprovero verbale e ne attribuisce la titolarità e responsabilità”.

Le parole “individua l’ufficio” fanno capire a chiunque che si tratta di un obbligo di legge (la Corte di Cass. – Lavoro, sentenza n. 5.317/17 e con sentenza n. 16.706/18 ha stabilito che le amministrazioni pubbliche devono istituire l’ufficio dei procedimenti disciplinari) e non di un’eventualità posta alla discrezione.

Ma il colmo dei colmi è che il Comune di Agliana non ha mai provveduto ad adeguare la propria delibera neanche alle numerose modifiche che sono state apportate dal legislatore nell’arco di tempo che va dal 2001 al 2018 (ben 17 anni e questo, la Dony, lo sa bene).

La D’Amico non è mai subentrata alla funzione della Madrussan, dopo 8 anni

Si tratta quindi di una delibera che in caso di necessità (erogazione di una sanzione disciplinare al personale dipendente) è a tutt’oggi non fruibile; nel caso dell’omissione di un “dovere d’ufficio” sarebbe corretto applicare la sanzione a chi non ha fatto il suo dovere.

È veramente preoccupante che tutti coloro che avevano l’obbligo di adeguare il provvedimento non vi abbiamo provveduto.

Da alcune indiscrezioni trapelate dai succitati uffici pistoiesi, pare proprio che l’ufficio per i provvedimenti disciplinari del personale serva prima di quanto s’immagini: urgentemente!

Ma che qualche dipendente abbia combinato qualche pasticcio? Sa niente il Rinocommissario?

Fragai è l’assessore al personale da quattro anni e da quando l’Ufficio commercio non esiste più (Settembre 2017), tra i vari uffici del Comune vige un gran marasma e sul punto, ne vedremo ancora delle belle.

Rino ha fatto approvare il famigeratissimo Regolamento S.a. Polizia Municipale. in un clima di perfetto totalitarismo (superato anche nei paesi dell’Est). What else? 

Ma non s’accorge che nell’Ente – che amministra da oltre 4 anni – non esiste neppure la Commissione disciplinare? Non s’accorge di nulla il Commissario-Assessore, salvo quello che gli interessa?

E le sanzioni? Dimenticate nel cassetto?

Rino ci è o ci fa? Come può pretendere che tutto funzioni se non è nemmeno in grado di sapere quali siano gli adempimenti di legge che nel suo ruolo istituzionale dovrebbe conoscere a menadito? Che s’informasse, presso i competenti Uffici!

Quali sono gli adempimenti che ha fatto in questi anni di assessorato? Osserviamo che l’assessore al personale è quindi il primo responsabile dei fatti, buoni o cattivi.

E il Sindaco Mangoni non si è ancora accorto che Rinoassessore sta facendo affondare sempre il Comune a causa della sua incapacità di gestire la macchina comunale e il personale (migrante di necessità): forse proprio dietro a quei poteri forti del Pd che sembra avere – nel suo retrobottega – proprio il Fragai, al quale chiediamo: va tutto bene così anche a questo giro?

Hai mica il raffreddore di Gorbaciov?

E il Sindaco Mangoni è sicuro che il ruolo di assessore al personale sia in buone mani? O davvero è frutto di una nomina imposta da quei poteri forti che ha iniziato coraggiosamente a denunciare? Per il coraggio che ha dimostrato il Sindaco – sebbene che, da questi schermi non gli abbiamo mai fatto carezze – vogliamo accennargli la nostra più sincera solidarietà.

Noi ci siederemo sulla sponda aspettando che passi il “cadavere” (quello politico of course).

[Alessandro Romiti]

Print Friendly, PDF & Email