AGLIANA. Sarà Don Luciano Tempestini a celebrare la Messa domenica 20 Gennaio per la comunità dei confratelli e sorelle della Confraternita della Misericordia di Agliana; speriamo che il presbitero provveda a rievocare il pensiero dello scomparso Vescovo Mansueto sulla necessità di far viaggiare le Misericordie (tutte, nessuna esclusa) sulle “ruote del Vangelo”, facendo quindi fare una inversione a U con l’abiura delle politiche di architettura finanziaria che tanti danni sembrano avere fatto strame in ogni parte d’Italia. La Storia, non si può fermare.
Un anziano associato ci spiega come – all’interno del sodalizio aglianese – sembri spirare una insolita brezza di autentica fraternità, ovvero di maggiore trasparenza e correttezza, appartenenti alle memorie dello scorso secolo e dimenticate.
Sembrano finiti i tempi dei silenzi omertosi, del cupismo espressivo, delle porte chiuse e dei saluti negati, accompagnati da bronci asimmetrici con sibili di spocchiosa diffidenza, tutte collegate alle più fraterne prevaricazioni della precedente gestione della prima parte di questo secolo.
Forse il contributo sarà dato anche dall’imminente fiocco rosa che verrà appeso alla porta?
I nostri sinceri auguri alla Presidente Signori che, presto mamma, avrà (certamente) una più ecumenica visione dell’umanità.
Anche i confratelli malpancisti sembrano oggi meno critici e sofferenti nella speranza di vedere all’orizzonte un clima di fattivo cambiamento, anche collegato al fattore del risanamento dei bilanci, permesso grazie alla ristrutturazione del mutuo Intesa.
Se è vero che le domande che abbiamo posto sulla malagestio della Confraternita (son passati sei anni!); non hanno mai avuto risposte (e neanche il Revisore Bruno Gori – sollecitato per posta e voce da un notevole consigliere comunale – ha mai provveduto), è stata sicuramente la serie di articoli pubblicati da Linea Libera che hanno permesso alla comunità dei volontari di “aprire gli occhi” e sollecitare il nuovo Consiglio a dare impulso fattivo alla attuazione di elementari regole di democrazia e correttezza gestionale, negate dalla gestione del Presidentissimo (sul punto, parleranno gli atti del processo ai giornalisti Bianchini e Romiti).
Diversamente, sulla Fondazione della Misericordia sembra mantenersi un insolito stato di torpore, confermatoci dal Consigliere Palandri che ci allarga le braccia e si dichiara ignorante (Roberto: e la tua poltrona nel Cd?), e anche dalla reticenza istituzionale della Consigliera Elisabetta Tesi che in uno sforzo di inutile correttezza formale, ci invitò a contattare il Presidente Niccolai (l’addetto stampa, che non parla alla stampa!) per avere informazioni sulle attività.
Quello della Fondazione è un altro fronte che dovrà essere allargato alla comprensione gestionale se si intende cogliere il consenso della cittadinanza e il suo sviluppo istituzionale: quando si vedranno i bilanci in tandem a quelli della Mise?
Forza Ilaria, apri gli archivi e dimostra un fattivo cambio di direzione, nell’intera architettura di piazzetta della Misericordia; se la Verità rende liberi (San Giovanni 8,30), non temere di abbracciarla!
La messa in pristino della Misericordia di Agliana sarà un risultato lento e graduale, lo comprendiamo, ma c’è un aspetto essenziale e decisivo, per come dirimente: l’eliminazione dell’embargo delle iscrizioni a socio che hanno visto rinnegare tanti volontari e semplici cittadini, tra i quali è annoverato anche chi scrive.
Il prossimo maggio, la Misericordia di Agliana vedrà l’elezione di un nuovo Consiglio direttivo e noi vogliamo credere che non serva una nuova lista alternativa di nuovi candidati (anche considerata la penuria di volontari) per un new deal: è sufficiente che l’attuale Consiglio, abbia un gesto di resipiscenza e faccia inversione a U sulla chiusura alla partecipazione della cittadinanza con una liberalizzazione delle iscrizioni a socio.
Ilaria, pensaci bene e … sursum corda!
PS: fai stampare alla Simonetta e attaccare nella bacheca: è il new deal.
[Alessandro Romiti]
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