fusioni. SPARISCE LA CARIPT

l’Agenzia della Caript di Agliana

PISTOIA. Quando, venti anni fa sono iniziate le prime manovre di spacchettamento delle banche, con l’acquisizione delle più piccole dai principali istituti di credito nazionale, i pistoiesi, erano semplicemente disgustati al pensiero che in via Roma a Pistoia si parlasse con l’accento torinese.

Poi, l’attrazione è stata irresistibile e fatale e così il prossimo 25 Febbraio, la Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia, viene fagocitata dal Gruppo Bancario Intesa San Paolo e diventerà da “ramo” di azienda a pezzo integrale, completamente omologo.

La cosa è solo una formalità: già da molti anni il numero di fax della Caript (quella di via Roma) fa capo a Torino e dunque la Cassa di Risparmio di Pistoia – quella fondata dal Cino Michelozzi – non esiste più.

Dal prossimo mese, vedremo sostituite le insegne esterne nelle varie dipendenze et voilà il gioco è fatto.

Gli economisti spiegano che siamo solo all’inizio di un processo di accentramento delle piccole banche locali in grandi istituti nazionali e, da questo fenomeno di concentrazione, non sono indenni nemmeno le piccole banche di credito cooperativo che avranno una capofila di “armonizzazione” e gestione nel gruppo nazionale di Iccrea (Istituto Credito Cooperativo della Rurali e Artigiane).

Questa azione di accentramento è destinata a fermarsi tra una decina di anni, con la distribuzione del credito in quattro cinque grandi gruppi bancari che saranno fuse nel resto delle banche.

E dunque viene da chiedersi: che cosa ne sarà della libera concorrenza?

 [alessandroromiti@linealibera.it]

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