APR/BARDELLI E MAIC: SONNI TRANQUILLI ANCORA PER UN PO’

La Nazione, 16 luglio 2014
La Nazione, 16 luglio 2014

PISTOIA. Le notizie diffuse stamattina dai due quotidiani cartacei locali, Nazione e Tirreno, danno ancora qualche boccata di ossigeno a Apr-Bardelli e Maic-Maria Assunta in Cielo.

Mentre l’Aias Nazionale-tradizionale aveva chiesto al Tar di annullare l’accredito regionale di Bardelli e della sua inesistente creatura grazie all’eccesso di potere (operazione extra ordinem) dell’ex-Sindaco Berti e, per attrazione, del Sindaco Bellandi di Montecatini, i giudici, con un escamotage degno dei sofisti del quinto secolo ateniese, hanno respinto il ricorso dichiarandolo inammissibile: la ragione è stata un neo, la mancata notifica del ricorso medesimo al patron di Aias/Apr-Tvl e quant’altro ruoti intorno al caso.

Attenzione: se altro è parlar di morte e altro è il morire, c’è una differenza sostanzialissima fra vincere un processo e sentire che il ricorso che ci è stato piantato addosso è stato dichiarato inammissibile.

Se Apr e/o chi per essa (nella fattispecie Maic) possono continuare a manovrare e spendere denaro pubblico toscano pur senza legittimazione (e questo ha detto e confermato il Tribunale Civile di Roma), lo possono fare solo perché il Tar se ne è – in soldoni – lavate le mani grazie al rilievo di un vizio di forma. Perché in Italia – e a sommo studio: o altrimenti non ci sarebbero tanti tipi di magistratura – quel che conta è la forma: la sostanza è come il paradiso, «può attendere».

Il Tirreno, 16 luglio 2014
Il Tirreno, 16 luglio 2014

È il caso di sottolineare un passaggio sintomatico e significativo del ragionamento del Tar. La Nazione scrive «Nel riportare tutta la sequenza della complessa vicenda amministrativa (tanto complessa che — scrive il Tar — “permette di procedere alla compensazione delle spese di giudizio tra le parti”), e pur dando atto delle tempestività etc…»: posate l’occhio con attenzione su «complessa vicenda amministrativa». L’espressione ingenera il dubbio che la complessità si sia risolta in non sufficiente prudente apprezzamento dei fatti da parte del collegio giudicante. Maliziosi? Chissà?

Ma cosa cambia nella sostanza? Niente. L’Apr/Bardelli non è mai esistita: e non ci piove. E anche se la Maic continuerà a incassare grazie a un accredito ottenuto con la forzatura di Berti e Bellandi e l’avallo del dottor Menchini della Regione Toscana, alla fine arriveremo pure a Migliarino, come dicevano i pistoiesi di una volta. È solo questione di tempo.

Per ora, mentre in Apr – come si sente – hanno fatto ingresso Anna Bruschi (storico braccio destro di Luigi Egidio Bardelli) in funzione di Presidente e Chiara Bardelli (sua figlia) come Vice, si profilano quattro licenziamenti di fisioterapisti per settembre, e nel più assoluto silenzio dei sindacati.

Che dire, allora? Che Dio gliela mandi buona.

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