PISTOIA. Gli studi, le amicizie, gli amori, la libertà. Insomma tutto ciò che sarebbe normale vivere per un’adolescente, si trasforma in un incubo. Perché la famiglia decideva tutto per lei, decideva che non poteva frequentare l’Università e decideva anche che si sarebbe dovuta sposare con un ragazzo scelto all’interno della comunità albanese.
Ma quando si innamora di un suo coetaneo e lo comunica alla famiglia, a quel punto riceve le minacce da parte della mamma, del fratello e soprattutto del padre. Addirittura minacce di morte.
La ragazza, per paura è stata costretta a scappare e non tornare più nella propria abitazione. Successivamente ha provveduto a denunciare la famiglia, e dopo le indagini, ora il processo.
Sulla questione interviene Elena Vizzotto, Responsabile Politiche femminili della Lega Toscana “Nella giornata in cui si ricordano le donne, apprendere di questa ennesima storia di soprusi e costrizioni ci deve far riflettere e reagire! Purtroppo sono ancora troppe le donne che non sono pienamente riconosciute nella loro identità personale a causa dei maltrattamenti o di imposizioni di culture, se si possono definire tali, che la considerano un essere inferiore.
Dobbiamo essere pronti ogni giorno – continua Elena Vizzotto – a contrastare con ogni mezzo discriminazioni, sudditanza e violenza, magari nascosta, che ancora relegano le donne in una condizione di subalternità. Questo Governo –conclude Vizzotto – sta dando segnali di grande attenzione e cambiamento attraverso il famoso “Codice Rosso” e con l’impossibilità dello sconto di pena per assassini e violentatori.