FIRENZE. Alcuni rumors ci dicono che la Confederazione nazionale delle Misericordie da domani potrebbe essere senza capo. La molto ufficiosa notizia è contraddetta da alcuni consiglieri nazionali e confermata da altri.
Le dimissione del Presidente Roberto Trucchi, potrebbero essere solo ventilate e riconducibili ad una serie di dissapori su varie contestazioni gestionali che abbiamo narrato in esclusiva e tra le quali spicca la vicenda della cartella esattoriale da 20 milioni di euro (diconsi ventimilioni, cioè trentanovemiliardi delle vecchie lire) e alla crisi indotta da contrasti tra i dirigenti e consiglieri.
In attesa di avere notizie ufficiali con il Presidente o l’avvocato Corsinovi (altro deus ex-machina di via Steccuto), dobbiamo riprendere il nostro ultimo articolo per svolgere alcune considerazioni collaterali sul consigliere Gionata Fatichenti.
Lui, venne nominato commissario dopo i noti fatti di Isola-Capo Rizzuto e molti si chiedono perché proprio lui e perché, vennero isolati i componenti del direttivi della Federazione, tra questi anche autorevoli e preparati esponenti delle forze dell’ordine.
Il Fatichenti – ci lamentano più volontari critici – ha prodotto una gestione fallimentare della Federazione delle Misericordie della Calabria e della Basilicata, non redigendo alcun bilancio economico per ben due anni, mancando di raggruppare le Misericordie del territorio: Trucchi avrebbe mancato la convocazione delle assemblee per indire le nuove elezioni e riconfermato d’autorità il Fatichenti, in contraasto alle sollecitazioni di alcuni consiglieri nazionali.
Fatichenti poi, avrebbe assegnato incarichi Confederali a volontari di suo gradimento (specificamente Evelina Cavallaro e Assunta Trifino), spogliando l’intero parco automezzi acquistati da Conferenza Calabria, destinandole alle Misericordie di altre Regioni.
È stato segnalata la eventualità che il Presidente Trucchi, avrebbe intenzione di condurre in una “procedura concorsuale” la Federazione Calabra e Basilicata per evitare di corrispondere il 5% derivante dagli introiti del C.a.r.a (Centro accoglienza)? È vero questo?
Questa è una ipotesi “tecnica” giustificata per pagare la famosa cartella dell’Agenzia Entrate – prosciugata oggi a sole 700.000 euro – scaturita da una gestione un poco troppo “confidenziale” a consulenti tecnici profumatamente pagati che, avrebbero consigliato la Confederazione di trattate con lo Stato una somma non dovuta?
Il capo espiatorio a questa complicata situazione sarà il già Presidente di Isola Leonardo Sacco in limine di procedimento giudiziale per i fatti del C.a.r.a? Tutte queste situazioni, si consolidano forse in esito alle politiche attuate con la nomina del Fatichenti e in contrasto a quanto qualcuno aveva consigliato?
Il direttore generale Andrea Del Bianco; ci rimproverò che il “nostro giornalismo non gli piace affatto”, perchè “graffiante” e ci specificò che i nostri articoli sono tendenziosi e un poco strumentali per l’uso gradito solo ad alcuni malpancisti (una categoria diffusa nel mondo dell’associazionismo).
Ci scusiamo con Del Bianco: noi siamo “cani della Democrazia” e non si deve e non si vuole “piacere” a nessuno, si deve però onorare il compito professionale di informare la comunità ovvero la pubblica opinione: se ne faccia una ragione e replichi con i chiarimenti sollecitati.
Il problema non è certo solo dalla mamma: ci sono molte figlie che soffrono di “reticenza acuta“ e noi lo sappiamo bene, proprio in Toscana.
In attesa di domani lunedì, dove cercheremo di conferire con il Presidente Trucchi per le smentite o conferme del caso, possiamo dunque sperare che la Confederazione ci aiuterà a chiarire le incongruenze gestionali che avrebbero dato luogo ai rumors e dunque precisare le note di criticità dedotte nel presente articolo e perchè no, anche in quelli precedenti?
Il Presidente i concederà un intervista telefonica? È giunto il momento di chiarire quanto è sospeso, arcano e annebbiato?
Corsinovi ci ebbe a dire, nello scorso luglio, che nelle Misericordie vige la trasparenza e legalità e oggi ce lo riconferma un consigliere nazionale filotrucchiano.
Noi ci crediamo e li sollecitiamo a darci una spiegazione dedicata e dirimente, vista la numerosità di articoli che abbiamo pubblicato e che non sono certamente usciti dalla nostra fantasia, ma dalle narrazioni dei volontari, stremati da anni di reticenze e azioni al limite – se non oltre – alla legalità.
Chiudiamo con una scusa alle Misericordie della Basilicata.
Nel precedente articolo abbiamo erroneamente segnalato la sussistenza di irregolarità gestionali che, ci spiegano, non esistono affatto. Si è trattato di un errore non voluto e riconducibile solo alla mancata disponibilità di tempo per le numerose informative che piovono come chicchi di grandine alla nostra redazione.
PS: aspettiamo ancora i chiarimenti sulla posizione della Misericordia di Cosenza. Qualcuno può replicare al nostro articolo di pochi gorni fa?
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