PESCIA. Come in tutti i pronto soccorsi anche in quello del presidio ospedaliero S.S. Cosma e Damiano di Pescia i pazienti, al loro arrivo, sono subito ricevuti dall’infermiere del triage (accettazione) e poi accolti all’interno della struttura e in ambienti adeguati, dove sono “presi in carico” dal personale infermieristico e di supporto fino al momento della visita medica.
Pertanto in merito alla protesta di una cittadina che ha denunciato “l’abbandono di un anziano su una barella del pronto soccorso di Pescia” il responsabile e la coordinatrice infermieristica, pur non avendo a disposizione le generalità dell’assistito, sono stupiti per quanto affermato dal momento che a loro non risulta che sia avvenuto un fatto del genere.
Relativamente ai tempi di attesa si precisa che essi sono dettati dal flusso dei pazienti in quel momento presenti in pronto soccorso: in base alla gravità clinica sono assegnati dei codici colore e quindi le priorità. Si ricorda, inoltre, che nel 2013 nel pronto soccorso di Pescia, una struttura aperta 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno, erano stati curati 41.899 cittadini; nel 2012 erano stati 44.026.
Da evidenziare che nell’indagine condotta dal MeS, Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, sull’esperienza dei pazienti toscani in pronto soccorso, coloro che hanno usufruito delle strutture di emergenza e urgenza della Ausl3 hanno espresso un giudizio positivo sul triage: oltre il 75% ha dichiarato di aver avuto fiducia nel personale infermieristico perché “aveva compreso correttamente la gravità del problema di salute”.
Anche per quanto riguarda il “trattamento del dolore”, già al triage, l’infermiere si informa e si preoccupa delle condizioni del paziente e, in base a dei protocolli aziendali, viene “misurato” e trattato con terapie mirate e regolarmente rivalutato a intervalli regolari, durante tutta la permanenza in pronto soccorso.
[ponticelli – asl 3]