montale & fondi pubblici. PROTEZIONE CIVILE E SINDACO BETTI? MACCHÉ, SONO TUTTE ROSE E BACIONI ALLA SALVINI!

MONTALE. Sull’ articolo fondi pubblici. Betti e Nanni indagati?, riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato:

Comunicato stampa Mise Montale, Croce d’Oro Montale e VAB Montale

In merito all’articolo a firma Alessandro Romiti pubblicato in data odierna sul giornale web Misericordia di Montale, la Croce d’Oro di Montale e la Vab di Montale dichiarano quanto segue.

In primo luogo precisano di avere con la presente amministrazione un rapporto collaborativo importante basato innanzitutto sulla fiducia reciproca, avendo sempre ricercato il bene per la cittadinanza montalese, un rapporto che nel corso degli anni si è sempre più intensificato e rafforzato.

Le presenti associazioni affermano inoltre di non avere mai avuto e di non avere tuttora alcuna “lite” pendente con l’amministrazione comunale e di non aver mai riscontrato alcuna incongruenza nella gestione da parte dell’amministrazione comunale dei fondi destinati alla Protezione Civile che sono regolati da convenzione.

Di conseguenza le associazioni precisano di non aver mai fatto alcuna segnalazione e/o denuncia alla Procura in merito alla gestione di detti fondi.

Le associazioni diffidano chiunque da diffondere ulteriori notizie diffamatorie che vadano a danneggiare gravemente la loro immagine, riservandosi in ogni caso di agire nelle Sedi opportune per la tutela dei propri interessi per quanto già pubblicato.

Cordiali saluti.

Il Presidente della Misericordia di Montale
Avvocato Massimiliano Pieroni F.TO

Il Presidente della Croce d’Oro di Montale
Claudio Santini F.TO

VAB sezione Montale
Il vice coordinatore Francesco Bruni F.TO


PESTI LA CODA E IL GATTO STRILLA E GRAFFIA

La Nazione, 7.5.2019

 

È STUPEFACENTE la reazione della Trinità montalese. Nessuno l’ha accusata di aver segnalato niente alla Procura, ma, come un gatto a cui si pesta la coda, strilla, si rivolta e graffia. Che paura, mi tremano le mutande! Disse Paolo Canessa al postino in aula durante il processo Pacciani.

In questa Italia così democratica e così antifascista, siamo ormai ridotti alla più assoluta assenza di civile dialogo – ricordate quel dialogo con cui il Pci del 68 voleva rovesciare l’assetto mondiale?

Cerchi di fare il tuo mestiere di cronista? Non puoi, perché «io ti trascino in tribunale e ti massacro, possibilmente». Che paura, mi tremano le mutande!

Ebbene: è l’ora di finirla. Ci avete rotto i coglioni – iperbole ironico-satirica – con queste minacce fumose e indecenti, signori Avvocati & C. che pretendete, nei fatti, di intimidirci. Anzi, ce li avete liofilizzati!

Innanzitutto imparate a leggere, ché a scuola, forse, non vi hanno insegnato neppur questo.

In secondo luogo, provate a rispondere civilmente, accettando il gioco delle parti previsto dalla nostra Costituzione, di cui, tutti, indistintamente, vi riempite la bocca, ma che, in buona sostanza, adulterate ogni dì cercando di usare la legge non per difendervi, ma per minacciare chi fa il proprio lavoro in tutta onestà e buona fede.

Gli unici due che avrebbero dovuto rispondere sono – a nostro avviso – il gentile signor Betti, a cui stiamo notoriamente sui corbelli, anche per la storia del bar in Comune – e la comandante Nanni,  che il più delle volte sembra tremare come una foglia dinanzi a tutto.

Minàcciaci, o Trinità di Montale, quando diremo che sei stata tu a segnalare il fatto in Procura! Altrimenti rivolgiti a noi e pàrlaci con il dovuto rispetto: e impara – quando scrivi una nota – a metterci, da qualche parte, il luogo e la data in cui viene formato il documento, nel nome del Padre, del figlio e dello Spirito Santo!

Quanto a Betti, correttezza avrebbe voluto che rispondesse alle nostre domande, perché è così che deve fare un Sindaco che onora il suo mandato. Ma dal 68 a questa parte, nessuno sa più dove stia di casa la correttezza e il rispetto dei ruoli: altra grande conquista della sinistra progressista e democratica un corno.

C’è un proverbio aretino molto significativo che dice «Alla prova, disse il cavadenti!». Betti risponde di non sapere nulla e risponde in maniera ineccepibile, quanto a forma, perché la Procura non avvisa mai dell’apertura di un fascicolo: devono essere gli spazzini della verità, i giornalisti, ad accorgersi dei cassonetti pieni e della metaforica crisi di Roma.

Anche questa è una conquista delle sinistre; imitando Crozza,  che cazzo di avviso di garanzia è quello che arriva solo a chiusura-indagini, quando ormai sei rinviato, a tua totale insaputa, a giudizio? La legge non era questa, signori, per chi ben ricorda: essa prevedeva, nella riforma penale, che, al momento di aprire un fascicolo, per garanzia, doveva essere avvisato l’interessato. Così era garantito davvero.

Ma ciò era troppo duro, difficile e pericoloso per i magistrati e soprattutto per i politici interessati alla complicazione istituzionale per cercare di cavarsela in ogni modo a porte chiuse: così fu approvato un emendamento-genialata che vanificava l’avviso di garanzia, rendendolo obbligatorio (bella garanzia del Menga!) solo a bocce ferme, quando di fatto non c’era più nulla da fare.

Betti non mente, ma ciò non significa sostanzialmente un bel niente. Mettiamola così: chi vivrà vedrà. Anche se Ferdinando di Montale avrebbe avuto almeno l’obbligo morale di parlare immediatamente e per primi con noi piuttosto che con le “mamme” incarnate dagli altri organi di stampa, senz’altro molto meno rigorosi di Linea Libera.

Per finire, l’Avvocato Pieroni spieghi ai suoi omologhi che cos’è il diritto di cronaca e quello – soprattutto –  di critica. Perché ci par proprio che non l’abbiano ben chiaro.

Auguri a tutti e… Buona Pasqua, diceva Totò.

Alessandro Romiti e Edoardo Bianchini

F.TO Cadorna… [battuta riservata solo a chi riesce a intendere]

Scarica Comunicato stampa Mise Montale, Croce d’Oro Montale e VAB Montale


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