Ἄνθρωπόν ποτε λέγεται πρὸς σάτυρον φιλίαν σπείσασθαι…
Si dice che una volta un uomo strinse amicizia con un satiro…
Esopo
SI DICE che una volta un uomo strinse amicizia con un satiro.
Giunto l’inverno e facendo freddo, l’uomo soffiava portandosi le mani alla bocca. Dato che il satiro gli domandava il motivo per cui facesse ciò, l’uomo diceva che stava riscaldando le mani per il freddo.
Poco dopo, apparecchiata per loro la tavola, ed essendo troppo caldo il cibo, l’uomo, prendendolo a piccoli pezzi, li portava alla bocca e soffiava. Poiché il satiro gli chiedeva una seconda volta perché facesse ciò, l’uomo rispondeva che stava raffreddando il cibo perché era troppo caldo.
E quello gli disse: «Mi dissocio da te quanto alla nostra amicizia, mio caro, perché butti fuori dalla stessa bocca sia il caldo sia il freddo».
ESOPO – che forse non è mai esistito – ci ha lasciato una serie di favole che rientrano nella più ampia gamma degli insegnamenti morali. Una di queste la avete appena letta e di solito s’intitola “L’uomo e il satiro”: vi si mette in evidenza l’inaffidabilità del comportamento umano. Dalla bocca dell’uomo, infatti, esce il caldo e il freddo, come dire che gli uomini sono doppi e che ingannano a seconda dei casi e delle persone a cui si trovano davanti.
Questo ci spinge a rivedere la definizione dell’Italia, non più Repubblica delle banane, come spesso abbiamo sentito e detto, ma Repubblica delle coppie sballate. E vediamo perché:
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Lo Stivaletto (nato – come diceva una canzone goliardica – «fra una bestemmia e un letto») ha due non-presidenti della repubblica.
Il primo, immortale, è stato presidente 1 volta e ½; si chiama Napolitano, è stato un grande sostenitore dell’Urss di cui ha applaudito i carrarmati; ha ricevuto e speso fondi neri sovietici per mezzo secolo e più, tutti lo sanno e nessuno dice nulla perché non è un populista come Salvini, ma più precisamente un serpente che ha cambiato pelle, cioè un trasformista.
Fregava quando era parlamentare europeo; ci ha dato 4 governi 4 non eletti, ma è un eroe nazionale e, quando passerà a miglior vita, lasciando miglior vivere agli altri, lo faranno Santo Subito perché fu-filosovietico. Ancora mette la zampa nella politica e traffica in sottofondo, ma non è mai stato impeachmentato.
Il secondo, diafano come un foglio di carta velina, è semplicemente una trasparenza di colorito Napolitano. Con l’emerito si confronta e si consiglia; spesso si capisce che ne segue i suggerimenti; è nato democristiano e morrà comunista del dopo-tutto; ha definito, come giudice costituzionale, illegittimo lo stesso parlamento da cui, poi, si è fatto illegittimamente eleggere e vive e regna nell’unità dello Spirito Santo al Quirinale, ex-xede papale, ex-sede del re.
Ha fatto di tutto per far partire il governo giallo-verde impedendo al centrodestra (coalizione maggioritaria) di tentare di trovare voti in parlamento perché, probabilmente, temeva (o il suo predecessore gli aveva fatto temere) che ci fosse il rischio che il Cavaliere del bunga-bunga potesse trovare alle camere un numero sufficiente di voltagabbana, tale da fare insediare un governo stabile e solido.
Al contrario far nascere la coppia sballata giallo-verde poteva essere uno sviante sabotaggio sufficiente a far saltare banco e chicchi per tornare alla svelta al tramestìo del Pd.
Non gli è andata bene e non è andata bene, soprattutto, agli italiani. Anche per lui nessun impeachment, eppure cosa volete che siano quattro battute razziste di Trump rispetto alle mosse dei nostri due prodi eroi nazionali applauditi da tutta la stampa? -
Lo Stivaletto (nato – come diceva una canzone goliardica – «fra una bestemmia e un letto») ha due non-presidenti del consiglio che non dovrebbero risiedere a Roma, ma in maniera più consona a Pistoia, e precisamente nel Vicolo del Malconsiglio.
Il primo, Salvini (che all’inizio, prima del collasso grillino, era secondo), è ubiquo come Dio. E pare, addirittura, che sia la fonte d’ogni peccato originale, come quella gentile signora della mela-ira-di-Dio comunemente apostrofata da tutti con il fine appellativo di “puttana”.
Siccome è un populista, è amico degli Òngari di Orbán e di quelli di Visegrád, parla con Putin e, soprattutto, sta raccogliendo l’elettorato altrui con la falce fienaia dell’Angelo della Morte, è un corrotto traditore dell’Italia, uno che complotta con potenze straniere contrarie alla Nato e al Patto Atlantico, e va abbattuto “a vista” come l’orso assassino M49.Nessuno ricorda per quanti decenni il Pci del presidente emerito Napolitano ha complottato con l’Urss, ne ha preso fiumi di dollari (e non rubli) per una politica antioccidentale e filosovietica: perché loro, i sinistrorsi, come Bruto nel Giulio Cesare di Shakespeare, sono “uomini d’onore” (in tutti i sensi?).
Il secondo, Di Maio (che all’inizio, prima del collasso grillino, era primo), a forza di voler fare tutto, sùbito e solo lui in persona, si è ingrippato come il motore di una Ferrari Formula 1 nel cui olio sia stata messa un’abbondante cucchiaiata di sabbia fina del Po.
Trema come una foglia di fronte al risoluto Di Battista con cui già forma in partenza una sotto-coppia sballata all’interno del suo non-partito, e non fa altro che cercare di rincorrere il suo consorte leghista: sembra proprio di vedere una storia tratta dai cartoons di Speedy Gonzales. - Lo Stivaletto (nato – come diceva una canzone goliardica – «fra una bestemmia e un letto») ha due non-papi che, però, sembrano essere ben coordinati fra loro: uno parla e l’altro tace.Non c’è conflitto, in apparenza. Uno fa e l’altro medita in un silenzio tibetano. Ma sono entrambi nati da una errata provetta:
Raccontano le istorie che Romolo Quirino
Dopo fondata Roma mettesse su un casino;
poiché le bolognesi non erano vicine
dovette accontentarsi di vergini sabine.
Ma tutto questo avvenne in tempo assai lontano:
adesso, in quei locali, ci han fatto il Vaticano.
Così la canzone goliardica, che ha del vero, però. Quando mai si sono visti in giro due (o tre) papi se non in periodi di scontri feroci nella chiesa, la cosiddetta “sposa del Signore” in mistica unione con Gesù?
Il primo Papa (che in realtà è il secondo, perché venuto dopo), un mite ometto che in Argentina viaggiava in autobus e che qui fa sentire la sua voce “progressista”, pur non essendo privo di un certo fascino attrattivo, gira come una trottola, ma parla a vuoto: non riceve Salvini perché è populista, gli altri sì. Più o meno come Gesù, ci pare, quando veniva accusato di frequentare i peccatori…
Il secondo Papa (che in realtà è il primo, ma poi fatto dimettere), un mite Mottarello bianco con aria serafica, si limita (o lo limitano?) al silenzio prudente, alla meditazione e ai suoi pianoforte e gatto. Tutto sommato non fa danni ed è anche simpatico, oltre che dòtto.
Di altre coppie ce ne sarebbero, ma fermiamoci qui. Non prima, però, di avere ricordato agli uomini-eroi della Repubblica delle coppie sballate – i quali dalla stessa bocca emettono sia il caldo che il freddo – che avrebbero anche il dovere di chiedere spiegazioni, in parlamento:
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a Napolitano sui fondi russi al Pci e sulla posizione del Pci su Nato e patto Atlantico negli anni della guerra fredda
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sempre al medesimo, sul varo di 4 governi 4 non eletti, ma imposti a suo insindacabile giudizio (vergognosi quelli di Monti e di Renzi, quest’ultimo preso e catapultato contro Letta, l’insapore-inodore-incolore)
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sempre a lui sul fatto di avere sputtanato l’Italia e gli italiani quando andava a Bruxelles spendendo 80 €uro e caricandone 900 sul groppone del sacro parlamento d’Europa
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a Mattarella su come possa stare e dormire serenamente al Quirinale dopo essersi fatto eleggere da un parlamento illecito
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sempre a lui sul perché non abbia mai dato mandato esplorativo per la formazione di un nuovo governo alla coalizione di centrodestra, risultata la più votata nella primavera del 2018
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sempre a lui per illustrare, con dovizia di particolari, come sia messa la famosa faccenda Lotti-Palamara di cui era stato avvisato
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al Sen. Marcucci, infine, per un’analisi particolareggiata sulla storia dello scandalo del sangue infetto, magari facendo anche cenno ai rapporti tra la sua famiglia e la sanità toscana del presidente Rossi
I papi li lasciamo in pace in quanto, capi di stato estero, hanno a pensare da sé a difendere il loro credo quando una coppia sballata di gay esce in strada a Pisa, patrocinata dalla sinistra in massa, con il cartello «Sono più gay del figlio di dio».
Però, se ci spiegassero se Cristo era o no gay, ci farebbe piacere…
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Diritto di gridare «Ma piantàtela, bischeri!»
Nota – Chi scrive non è leghista: ma ci avete proprio rotto, o pura razza ariana progressista!