ABETONE. Un tuffo nel passato fra le pagine di Autosprint a riscoprire una delle edizioni più entusiasmanti della Lima-Abetone, che quest’anno – si sarebbe dovuta disputare domenica 1 settembre – “per i problemi strutturali” del Ponte dei Mandrini e la conseguente chiusura della Sp20, strada alternativa per raggiungere la nota località turistica estiva e invernale, è stata annullata.
UNA SALITA STELLARE
Rileggendo, con un po’ di nostalgia mista a commozione, l’ordine d’arrivo della sesta edizione disputatasi nel 1993, appare oggi come una gara “stellare”.
Era domenica 5 settembre e si disputava l’ottava prova del Campionato Italiano Velocità Montagna, caratterizzato dalle nuove norme Csai entrate in vigore ad inizio anno.
Per abbatter i costi troppo alti di manutenzione e sviluppo della categoria sport prototipo, vennero abbandonati i motori di derivazione “formulistica” e sostituiti con quelli delle auto di serie adottati nel Gruppo “N”.
Già dall’anno precedente la Lima-Abetone era a pieno titolo tra le gare del massimo campionato nazionale e per gli organizzatori, il Club Motoristico Appennino Pistoiese, rappresentava motivo di indubbia soddisfazione e confermava la bontà del lavoro svolto in pochi anni di attività.
LA SQUADRA UFFICIALE ALFA ROMEO
Grande interesse, quell’anno, aveva suscitato la presenza di Nicola Larini, terza guida della Ferrari F1 e fresco vincitore del Dtm, il competitivo e spettacolare campionato tedesco riservato alle vetture turismo gruppo A, disputato con la squadra ufficiale Alfa Romeo alla guida di una 155 V6 Ti.
E proprio con una vettura schierata dalla squadra di Arese si presentò al via della corsa Pistoiese: un mostro di potenza, che sotto una carrozzeria da vettura da turismo, nascondeva un motore da ben 450 cavalli. Imbattibile nelle gare in circuito era accreditata ad inizio campionato come la macchina da battere.
La sua partecipazione non era prevista. Corse infatti in sostituzione di Giorgio Francia impegnato sul circuito di Pergusa nella 9a prova del campionato italiano Super Turismo.
LA MONTAGNA PISTOIESE, TERRA DI GRANDI PILOTI
Oltre all’indubbio richiamo esercitato dal pilota ufficiale Ferrari e Alfa Romeo, vi erano altri motivi di grande interesse agonistico e sportivo, tutti peraltro con lo stesso e ancor di più catalizzante denominatore: la Montagna Pistoiese, terra natale di grandi piloti.
Alla gara non potevano mancare i padroni di casa, indiscussi protagonisti del campionato: l’affermato, intramontabile e pluricampione di Bardalone Mauro Nesti, desideroso di bissare il successo ottenuto tre anni prima e ipotecare definitivamente il titolo; il giovane pilota emergente e naturale erede di Nesti, Fabio Danti, divenuto nel corso del campionato il suo antagonista principale; la leader della classifica femminile Claudia Colò, anche lei come come Danti di Cutigliano.
Le premesse per una grande corsa e un grande spettacolo c’erano tutte e la domenica della gara lungo gli otto chilometri del tracciato, che da Ponte Sestaione portano a Fontana Vaccaia, si riversarono tanti appassionati venuti da tutta Italia.
MAURO NESTI ESULTA
Ancora una volta si rinnovava il duello tutto “made in Appennino Pistoiese” tra il vecchio leone e la giovane promessa, che dall’inizio della stagione animava il “circus nazionale delle montagne”.
L’interrogativo era il solito: sarebbe riuscito Fabio Danti a prevalere su Mauro Nesti o come nelle precedenti occasioni si sarebbe dovuto accontentare ancora una volta della seconda posizione?
Già dalle prove del sabato il leader del campionato Mauro Nesti ribadì la gerarchia e mise in chiaro che se gli sfidanti e gli emergenti volevano imporsi, avrebbero dovuto sudare le proverbiali sette camicie.
Il “Re della montagna”, per niente intenzionato ad abdicare, impose la sua legge e si dimostrò anche qui imperatore.
Alla guida della sua Lucchini Sp 93 con motore Bmw a 6 cilindri capace di erogare oltre 350 cavalli, conquistò, con una salita perfetta, la sua settima affermazione stagionale nel campionato italiano, fermando il crono a 4’43”78 con una media superiore ai 100 orari.
Il diciassettesimo titolo italiano era ormai una formalità e divenne certezza la settimana successiva con la vittoria in terra di Sicilia alla Coppa Nissena. Un dominio assoluto. A fine stagione nelle 10 salite cui partecipò, su 12 previste dal calendario, arrivò sempre primo.
FABIO DANTI SI CONFERMA
Fabio Danti era alla sua prima stagione completa nel Civm, un anno di apprendimento disputato con una sport prototipo acquistata l’anno prima, con cui poteva puntare alla vittoria assoluta.
Guidava una Lucchini Sp 91 motorizzata Alfa Romeo e messa a punto da Roberto Rosati “Provella”, recentemente scomparso.
Il tracciato lo conosceva bene e forte delle precedenti partecipazioni alla guida di una Renault 5 Gt Turbo, con cui aveva ben figurato, dette come suo solito spettacolo.
Si rese protagonista di una salita impeccabile, con forse un’unica incertezza, quando su un tornante, trovò la vettura di Giuliano Peroni ferma sul tracciato. Peccato. Nonostante l’imprevisto riuscì a migliorare di oltre 4 secondi il tempo registrato nelle prove.
Si classificò ancora una volta secondo, ancora una volta dietro l’imprendibile Mauro a una manciata di secondi.
L’appuntamento con la vittoria era solo rimandato. Dovette aspettare ancora un mese e il 3 ottobre, alla 36a edizione della Coppa Selva di Fasano, conquistò finalmente il meritato successo.
NICOLA LARINI ESALTA
Anche la guest star Larini non deluse le aspettative. Prese rapidamente confidenza con la vettura affidatagli del Biscione e altrettanto velocemente familiarizzò con il tracciato, affrontato solo nelle prove del sabato precedente.
Nella sua unica apparizione nelle corse in salita, il pilota di Camaiore, colse l’unico risultato possibile: un onorevole terzo posto assoluto dietro i due specialisti pistoiesi, a 23”70 dal primo.
Entusiasta il suo commento a fine gara raccolto dal cronista di Autosprint: “è stata una bella esperienza su questo tracciato molto tecnico… qui si vede il ‘manico’”.
CLAUDIA COLÒ CAMPIONESSA
A dispetto del nome e del suo omonimo Zeno, “Il falco di Oslo”, Claudia le picchiate le faceva non in discesa ma su per la salite.
Già da tempo aveva deciso di abbandonare le competizioni e la gara di casa sarebbe stata l’ultima.
In quella stagione aveva partecipato ad altre 5 gare alternandosi alla guida di una Renault 5 Gt Turbo e di una più potente Ford Sierra Cosworthtdi gruppo N, con cui si presentò al via di Ponte Sestaione.
La portacolori della Pistoia Corse era leader indiscussa della classifica femminile, gli mancava tuttavia la certezza matematica. Conquistare il titolo nella sua terra natale avrebbe rappresentato il degno sigillo alla sua carriera da pilota, titolo che arrivò puntualmente in cima all’Abetone.
A fine gara la Montagna Pistoiese era la più alta d’Italia: i suoi piloti avevano conquistato il primo e secondo posto assoluto e i titoli di campione, vice campione e campionessa velocità salita erano certezza.
LA CLASSIFICA DEI PRIMI 10
- Nesti, Lucchini Sp 93 in 4’43”78 alla media di 101,4 kmh
- Danti, Lucchini Sp 91 a 6”37
- Larini, Alfa 155 Gta a 23”70
- Ettore Scola, Prc Alfa a 27”10
- “Susy”, Ford Escort Cosworth a 30”77
- Cappellari, Lancia Delta Hf a 31”23
- Bisinelli, Bmw M3 a 31”98
- Santus, Ford Escort Cosworth a 37”08
- Botti, Ford Escort Cosworth a 37”83
- Iacoangeli, Bmw M3 a 43”25
[Marco Ferrari]
marcoferrari@linealibera.it
Aggiornamento: Con una gentile nota arrivata in redazione Claudia Colò ci informa che l’ultima gara da lei disputata risale al 1997 mentre nel ’96 si è aggiudicata il titolo femmine nel Campionato Europeo, prima donna italiana a parteciparvi ed a far parte del Team Azzurro.
Ringraziamo per la segnalazione.