PISTOIA. È notizia di ieri che il dott. Rino Agostiniani responsabile del dipartimento materno e direttore della rete pediatrica e delle neonatologie della Asl3 è stato chiamato a collaborare con l’ospedale pediatrico Meyer per “la progettazione di nuove modalità di assistenza ai pazienti con alta complessità assistenziale” (vedi).
Congratulazioni dottore, avrà certamente molto lavoro perché l’assistenza pediatrica in Toscana ha molte ombre, che hanno destato anche la preoccupazione del Garante toscano per i diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Non tutti i territori infatti, sorprendentemente, hanno garantito un pediatra sulle 24 ore e 7 giorni di 7 (si pensi all’Alta Val di Cecina o alle zone montane come la Lunigiana).
Leggendo il comunicato della Asl si apprende di “riscontri positivi” per la riorganizzazione del dipartimento materno infantile della Ausl3 (“linee attuative riorganizzazione” del 2013): declassamento del punto nascita di Pescia e trasferimento del reparto pediatrico di Pescia a Pistoia.
Con nostro figlio di 5 anni ricoverato al San Jacopo per 14 giorni, spedito con ambulanza dall’ospedale di Pescia, mio marito ed io ci siamo trovati, nostro malgrado, nel bel mezzo di quella riorganizzazione a fine ottobre 2013 e non la definiremmo positiva.
Il reparto di pediatria dell’ospedale di Pescia era stato chiuso il 30 settembre e l’assistenza pediatrica si è trovata in un limbo.
Solo a dicembre, molto faticosamente e per l’impegno di alcuni sindaci della Valdinievole, in particolare di Bettarini, i Patti Territoriali fra Sindaci e Asl sono stati rispettati e si è attivata l’osservazione breve pediatrica con due posti letto al Pronto Soccorso dell’ospedale di Pescia.
Questa è stata la riorganizzazione all’insegna dell’efficienza: si chiude un reparto e dal giorno successivo, invece di essere tutto pronto, ci si affida all’improvvisazione e alla buona volontà degli operatori sanitari lasciati da soli in prima linea, senza neppure avere certezze sul loro futuro.
Questo è stato il percorso, non certo soddisfacente per la Valdinievole perché evidentemente una stanza al Pronto Soccorso non garantisce gli standard previsti dal “Codice del diritto del minore alla salute e ai servizi sanitari” come ad esempio il diritto alla privacy, ad avere spazi separati dagli adulti (qui siamo in un Pronto Soccorso!), ad avere facilitazioni sia per i bambini/adolescenti che per i genitori che assistono.
Il percorso quindi non è concluso e con una rete di Comitati di cittadini in difesa del diritto alla Salute, il Crest, stiamo cercando di difendere i piccoli ospedali e gli ospedali periferici dal lento svuotamento di reparti e servizi.
Ad aprile ho chiesto alla Asl i dati del monitoraggio (con particolare riferimento alla pediatria) dopo la “rivoluzione sanitaria”, monitoraggio previsto dai Patti Territoriali alla base della riorganizzazione.
Ad oggi non è giunta alcuna risposta, nonostante il Difensore Civico Regionale, dietro mia segnalazione, abbia invitato la Asl 3 a rendere pubblici quei dati.
Ci chiediamo quindi di chi siano i “riscontri positivi” di cui si parla nel comunicato stampa della Asl.
Ci chiediamo su quali basi scientifiche si parli di efficienza. La Asl renda noti i suoi studi. I Sindaci siano messi nella condizione di avere un quadro chiaro per mettere al centro della politica le persone e i loro bisogni, ripensando e migliorando quei Patti, tenendo in dovuta considerazione anche il disagio di chi vive in zone montane e periferiche ed ha visto allontanarsi giorno dopo giorno servizi essenziali.
È di poche settimane fa il documento dell’intersindacale medica di Pistoia che mette in evidenza le criticità del sistema pistoiese e la difficoltà a negoziare con la Asl.
Forse è giunto il momento di chiudere la stagione della propaganda ed aprire quella del dialogo e del confronto costruttivo pensando ai cittadini prima che ai tagli, perché la provincia di Pistoia è stata fortemente penalizzata dalla riorganizzazione voluta dalla delibera della Giunta Regionale 1235/2012:
- – I posti letto sono 2,33 per 1000 abitanti contro i 3,7 previsti dalla spending review (-37%).
- – Il modello ospedaliero per intensità di cura non funziona ed i Pronto Soccorso sono in perenne carenza di personale e ricerca di posti letto per i ricoveri.
- – Le liste di attesa per alcuni esami sono lunghissime e penalizzano fortemente chi non può permettersi di rivolgersi a strutture private.
- – La Montagna Pistoiese ha visto trasformarsi l’ospedale di San Marcello in un Piot senza Pronto Soccorso. In compenso sull’Appennino possono contare su un’ambulanza infermieristica! C’è da stare tranquilli?
Non è giunto il momento di fermarsi e riflettere? In fondo, per alcune questioni, basterebbe davvero poco: la buona volontà.
[*] – Comitato Regionale Emergenza Sanitaria Toscana – Pistoia. crest.pistoia@gmail.com
Così come per Sonnj Paccagnini, ligio esecutore degli ordini, anche per il Dott. Agostiniani la giusta ricompensa professionale per aver attuato una pesante riorganizzazione delle pediatrie. Un mondo alla rovescia, non per meritocrazia, quella vera, ma solo perché silenziosi servi esecutori azzerbinati.