PONTE BUGGIANESE. Nel 1999 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e ha invitato governi, organizzazioni internazionali e Ong a organizzare in quel giorno attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica su una delle più devastanti violazioni dei diritti umani ancora molto diffusa.
Una stima recente parla di oltre 1.600 orfani tra il 2000 e il 2014, dei quali il 60% affidato a parenti materni che si trovano ad affrontare situazioni drammatiche oltre a dover sopportare il dolore indicibile della perdita di una figlia.
Per cercare di aiutare queste famiglie affidatarie nel difficilissimo compito di crescere ragazzi che hanno perso la madre per mano di un marito o compagno violento, il parlamento italiano ha approvato la legge 4 del 11 gennaio 2018, provvedimento che, come riportato nell’art. 11 della suddetta Legge, avrebbe dovuto offrire il sostegno dello Stato ai bambini e ai ragazzi rimasti orfani e aiutare le famiglie che li hanno accolti.
La legge prevede genericamente tutta una serie di benefici a favore degli orfani di madre, con un accantonamento annuo di due milioni di Euro, senza però specificare come debbano essere distribuiti e utilizzati.
Il fondo in questione inoltre è stato implementato arrivando complessivamente a cinque milioni di Euro e dovrebbe servire a sostenere spese di carattere medico, per consentire alle famiglie affidatarie di offrire il supporto psicologico, talvolta anche psichiatrico, essenziale per il pieno recupero di questi bambini e ragazzi.
Lo stesso vale per lo studio: le risorse dovrebbero servire a dare loro borse di studio o a pagare le rette scolastiche. In mancanza di un regolamento ancora non è chiaro come questi soldi verranno dati ai familiari coinvolti, regolamento attuativo che avrebbe dovuto essere approvato entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della Legge e che avrebbe dovuto stabilire a chi e con quali modalità i soldi del Fondo per gli orfani di femminicidi dovevano essere erogati, cosa che non è avvenuta nei fatti.
A novembre 2018, il Consiglio dei Ministri vara il Ddl “Codice Rosso” fortemente voluto dall’allora Ministro Buongiorno con il quale ci si propone di combattere la violenza sulle donne attraverso una «corsia preferenziale», con indagini più veloci.
Scattano, inoltre, pene più severe nei casi di violenza sessuale e stalking e vengono introdotti i reati di revenge porn e sfregi al viso oltre allo stop ai matrimoni forzati oltre a ribadire la necessità di un sostegno dello Stato agli orfani.
Affinché poi la legge 4/2018 funzioni nel modo più adeguato l’Italia deve istituire un’anagrafe degli orfani, per misurare l’entità del fenomeno e capire con esattezza quante risorse è necessario stanziare per offrire un aiuto capillare e concreto.
La stessa legge 4/2018 prevede che lo Stato e gli enti locali si adoperino in tal senso. E la mancanza di un’anagrafe rende l’Italia colpevole di aver violato la Convenzione di Istanbul, che obbliga gli Stati membri a fare un’analisi dei dati proprio per attuare politiche di prevenzione indispensabili.
Nei giorni scorsi il Ministro dell’economia Gualtieri ha annunciato tramite Twitter che sono stati sbloccati 12 milioni di Euro per gli orfani di femminicidi essendo pronto, a suo dire, il decreto ministeriale per attivare il fondo senza purtroppo spiegare in che modo verranno erogati alle famiglie affidatarie, per questo non sappiamo ancora chi e come dovrà gestire queste risorse.
Al di là delle simboliche scarpe rosse, crediamo che aiutare i figli ai quali è stata negata la possibilità di crescere con una madre vicino sia il miglior modo possibile per ricordare tutte quelle madri che hanno perso la vita per mano di mariti violenti.
I soldi ovviamente non possono sostituire o restituire l’affetto di una madre ma possono quanto meno aiutare questi ragazzi, segnati per sempre da simili tragedie inenarrabili, ad affrontare il futuro in modo meno drammatico.
Nadia Lupori
Cons. comunale Gruppo “Centrodestra per Pieve” — Portavoce FdI Ponte Buggianese