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BASTAVA UN BALLINO DI CATRAME…
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MONTALE. Povero Ferdinando Betti, sempre e comunque al centro delle polemiche! Evidentemente c’è qualcosa che non torna: come i democratici Pd e 5 Stelle vogliono abbattere Salvini il fascista, la destra fascista di Montale vuole sparare al Red Zeppelin dell’amministrazione progressista montalese, sostenuto a spada tratta dalle micine lisciate del Petting Club.
Quanto più tutti cercano di coprirgli le spalle – e penso al silenzio della stampa organica locale sulla vicenda del Carbonizzo durante l’ultima settimana di campagna elettorale che portò alla sua rielezione –, tanto più gli scappano le «chiocche» di mano (in toscano il termine indica le biglie, ma non quelle di vetro, quelle antiche di terracotta – più adatta a Betti che non è certo un principe della trasparenza).
Ora a scoppiargli in mano è il cipollotto (da botti dell’ultimo dell’anno) dei giunti della sua tangenziale, che sembra essere stato costruito non con i materiali più adatti e congrui ma, come si direbbe, con lo sputo.
E come si fa a dire tutto questo? Lo si può tranquillamente desumere se ripassiamo la lezione iniziando fino dalle prime battute.
Massimo Vitulano, su Il Tirreno di qualche anno fa, ci informava del fatto che la Tangenziale Ovest sarebbe stata pronta entro il 2016, con un progetto da 6,4 milioni di €, di cui 1,7 mil. sarebbero serviti per costruire i ponti che oggi si sbriciolano come le torte sbrisolone di Milano (foto 1).
Le cose non sembrano essere andate esattamente come previsto, dato che l’opera è andata in onda solo nel 2019, con qualche piccolo ritardo; ma soprattutto osservando con attenzione quanto è uscito sulla stampa il 17 dicembre scorso.
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Da dopo l’inaugurazione (8 luglio 2019) a dicembre scorso, i giunti dei ponti – specie quello che interessa a Montale – hanno fatto come il sangue di san Gennaro a Napoli: hanno iniziato a squagliarsi. Così sia La Nazione che Il Tirreno si sono interessati alla vicenda (foto 2 e 3). Il Tirreno ha parlato di mistero dei giunti dei ponti “provvisori” rifacendosi alle parole dell’ingegner Alessandro Adilardi, il progettista (ma oggi a contratto con il Comune di Betti), che ha dichiarato che, nonostante lo sbriciolamento, la strada è sicura e che il tutto era stato realizzato così, artigianalmente, per accelerare l’apertura dell’opera al traffico. Su suggerimento di chi?
Non facciamo commenti, ma domande sì: com’è stato possibile inaugurare l’opera se i giunti erano “fatti con lo sputo” e per poterli fare a regola d’arte mancavano qualcosa come 35-40mila euro?
A questo punto anche Calamai, sindaco di Montemurlo, drizza le orecchie e chiede spiegazioni al Sindaco di Prato, Biffoni, quale capofila dell’opera.
In tutta questa vicenda salta fuori che già il 17 maggio (9 giorni prima delle amministrative in cui Betti venne riconfermato) i tecnici spingevano per l’inaugurazione dell’opera. Biffoni si preoccupa delle dichiarazioni dell’ingegner Alessandro Adilardi e mette un punto chiarificatore con un comunicato stampa:
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A seguito delle dichiarazioni a mezzo stampa rilasciate dall’ingegner Alessandro Adilardi, progettista e direttore lavori per la realizzazione del Lotto 3 della seconda Tangenziale, pare opportuno specificare che l’Amministrazione comunale non è mai stata al corrente della mancanza dei giunti definitivi, né della necessità di ulteriori stanziamenti. Tanto più che oggi apprendiamo che questo tipo di intervento ha un costo di 35mila euro, a fronte di un’opera da sei milioni di euro.
“Pretendo che chi ha sbagliato se ne assuma la responsabilità, dato che è evidente che si tratta di una sottovalutazione tecnica. Non è compito del sindaco o degli assessori valutare se un ponte abbia bisogno di giunti o meno, per questo ci sono i tecnici – sottolinea il sindaco Matteo Biffoni –. Sono basito dalle dichiarazioni da parte di chi aveva la responsabilità di aprire un ponte a lavori ultimati. Un cantiere si lascia aperto fin quando tutto non è terminato come dovuto e nessuno ha mai fatto pressioni per aprirlo, almeno per quanto ci riguarda, tanto più che a luglio non c’era nemmeno nessuna scadenza elettorale”.
A dichiarare che i lavori erano completati e a chiedere la disponibilità del sindaco per il taglio del nastro era stato proprio l’ingegner Adilardi in una mail del 17 maggio nella quale proponeva come data per l’inaugurazione il 25 maggio (il giorno prima dell’elezione di Betti ? – n.d.r.). Data che non fu accettata perché ricadeva ridosso delle elezioni amministrative che si tenevano in tutti i Comuni interessati dall’opera, ovvero Prato, Montale e Montemurlo.
L’inaugurazione avvenne oltre un mese dopo, l’8 luglio successivo. “Un’opera attesa da dieci anni, realizzata con tre anni di lavori e che avrebbe potuto benissimo essere aperta qualche tempo dopo, anche se i Comuni di Montemurlo e Montale ne hanno sempre sottolineato la strategicità per i loro territori – conclude Biffoni –. È cosa giusta accertare le responsabilità perché lasciano basiti avvenimenti del genere quando si eseguono progetti di questa portata”.
Biffoni chiarisce che a lui non risulta mai segnalata la mancanza dei giunti definitivi: per lui l’opera era a posto sotto ogni punto di vista.
Conclusione: se il Biffoni non ne sa niente, niente ne sa Calamai sindaco di Montemurlo e lo stesso Betti – come al solito – non sa neppure se gli nasce o no l’erba sotto i piedi (pensate alle risposte sul carbonizzo) perché mai Adilardi il 17 maggio 2019 spingeva per l’inaugurazione? Chi mai poteva avere interesse, a quella data, a far vedere con quanta solerte bravura si era realizzata un’opera di quelle che la politica ama definire trombonescamente con l’aggettivo “strategica”?
La soluzione del mistero dei «giunti a sputo» sarà comunque certamente data insieme all’estrazione dei biglietti della Lotteria Italia: l’indagine a chi sarà affidata a Hercule Poirot o all’ispettore Clouseau?
I biglietti della lotteria sono ancora in vendita e lo saranno fino al giorno precedente alla Befana: a meno che la vecchiaccia non venga accusata di pedofilia e molestie sessuali da quella mente augusta di Vauro Senesi, che qualche giorno fa ha definito pedofilo Babbo Natale.
Ultima domanda: a Montale si canta Bella ciao dopo la messa?
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Per un comune progressista non è davvero poco avere un sindaco
che non sa mai nulla di quello che accade in casa sua