AGLIANA. L’amministrazione rende un plauso di riconoscenza al notabile Antonio Gigliotti, sovietkommisar che presiede l’Anpi, e noi non possiamo che associarci e, finalmente, abbracciando con sincera partecipazione il compagno, uno di noi, ricordandoci di un apprezzato allestimento camperistico fatto nel luglio del 1988: altri tempi.
La lettera del Sindaco Benesperi (noi, non lo chiamiamo Luca, come fanno tutti in Comune: ci teniamo alle forme, che sono anche sostanza) è inevitabilmente farcita di retorica e melassa, soprattutto quando Benesperi ricorre a un magico eufemismo dichiarando: Sono le iniziative sul territorio, i dibattiti i convegni sui quali magari non possiamo trovarci pienamente d’accordo…
Si è dimenticato, il sindaco, delle decennali avversioni argomentative subite dall’Anpi, ma soprattutto dai suoi iscritti, quando era membro della opposizione, con le indimenticabili polemiche sull’antifascismo e antifoibismo?
E dei rimproveri che il sovietkommissar ha ricevuto quando è stato sorpreso dall’assessore Ciottoli a “trafficare” nei vari uffici comunali, si è dimenticato?
Glieli ricordiamo noi: se è vero che oggi è il Sindaco di tutti, e dunque anche dei post-partigiani superstiti, catto-com, sardine e squali, eviti cortesemente di fare tali melense dichiarazioni: altrimenti ci costringerà a pensare che il Sindaco è caduto nella sindrome di Stoccolma.
Però pensiamo che fa bene, il Sindaco, a non trovarsi pienamente d’accordo con Anpi che, all’indomani della vicenda del simpaticone che salì al terzo piano per fare cestinare “falce e martello”, vide circolare sul gruppo di uozzapp la proposta inequivoca di querelarlo per il sacrilego gesto goliardico, commesso al terzo piano del palazzo comunale.
E ancora più interessante sarebbe – sempre per il Sindaco Benesperi – scoprire il nome dell’autore del meno goliardico messaggio al gruppo anpiano, ex assessore papista, amico stimato del puparo Magnanensi e – reggetèvi forte – disgustato elettore del Sindaco medesimo, per come schifato dalle spregiudicate cialtronerie commesse nella consiliatura Mangoni/[Nau]Fragai.
Non lo sapeva il Sindaco? Lo sapesse, dunque.
Adesso che lo sa, almeno potrà far giudizio di comprensione dei molti opportunisti, voltagabbana e predellinisti che lo circondano, portandogli il caffè alla scrivania o – e questo dimostra l’efficienza di certi personaggi che lo chiamano al mattino sul recapito mobile, con la disinvoltura propria di chi “piace alla gente che piace” – per dargli le più banali notizie, però fresche di giornata, dimostrando un sentimento di esplicito leccaculismo.
E il problema non è chi telefona ma è del Sindaco che – “sventuratamente” come la monaca di Monza – gli risponde subito. E premurosamente!
Il problema delle destre, che in provincia di Pistoia hanno sostituito 70 anni e passa di polveri sottili e velenose di sinistra, è che non hanno palle abbastanza dure da scoperchiare tutti i vasi di Pandora (e di Pandoro) che hanno lasciato nei cassetti delle scrivanie, convinti com’erano di essere eterni e immutabili e di venir rieletti comunque!
Redazione
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Delitto di cronaca e critica
La firma indica che il testo è stato scritto di comune accordo fra tutti ed è di tutti e di nessuno: non come il Comune di Agliana che, fino al cambio della guardia, sulla carta era di tutti, ma nei fatti solo del partito dei “pupari” (pur se ora Benesperi prega sul tappeto con la testa rivolta alla Mecca…)