ASL3 E PIOT DI SAN MARCELLO: MA QUANTA PROPAGANDA AZIENDALE!

La Nazione, 31 luglio 2014
La Nazione, 31 luglio 2014

SAN MARCELLO-MONTAGNA. Stavolta ci permettiamo di rubare il mestiere al Direttore di Linee Future, confidando nella sua misericordia.

Lo facciamo perché leggendo ed “interpretando” l’ultima velina dell’Asl 3, il primo interrogativo che ci sorge è: ma qualcuno che “riguarda” i comunicati, c’è o sono tutti figli della scuola dell’obbligo?

Cominciamo dal fondo dell’ultima velina: «Per quanto riguarda il punto di primo soccorso l’Azienda ribadisce che nulla è cambiato con la riorganizzazione del presidio. La situazione non è (lo aggiungiamo noi – n.d.r.) assolutamente cambiata rispetto agli ultimi dieci anni, il punto di primo soccorso è operativo con le stesse modalità e dice delle falsità chi asserisce il contrario” – sottolinea l’Asl –, che aggiunge che l’unica variazione ha riguardato il potenziamento del servizio stesso con la presenza di un’ambulanza infermieristica.

Capito bene? Dieci anni fa il Pronto Soccorso, così si chiamava, era il punto di accesso per lo smistamento nei reparti dell’ospedale (non del presidio, Sig.ra Velina!), salvo trasferimento, per i casi più gravi, al Ceppo [si legga l’esauriente articolo del dott. Battani]. Oggi si chiama Piot, ma nulla è sostanzialmente cambiato, secondo loro.

Ancora andando a ritroso: “In analogia con quanto accade negli altri presidi ospedalieri (San Jacopo di Pistoia e S.S. Cosma e Damiano di Pescia) e territoriali della Ausl3 le attività sono ridotte, in particolare, nelle settimane centrali del prossimo mese di agosto”.

Perché le attività sono ridotte? Anche i soldi che ci vengono “scippati” dal rosso-Rossi e dai suoi accoliti vengono ridotti? Oppure, come ben sappiamo, in ossequio al “capitalismo rosso della spending review”, il popolo lavoratore ha diritto alle ferie e allo stesso tempo il popolo lavoratore ha “diritto” a morire? Sappiamo benissimo che in agosto, in tutti gli ospedali toscani, gli interventi di chirurgia, ortopedia e altri sono ridotti all’osso in funzione del risparmio e della mancanza di operatori sanitari. Non vi vergognate, compagni?

Ancora: “Per tutte le altre attività sono in particolare assicurati i percorsi assistenziali e terapeutici, i ricoveri in medicina, l’attività dialitica, le indagini diagnostiche e le visite specialistiche ambulatoriali; non è stato invece possibile, al momento, incrementare la prevista presenza dell’ortopedico dovuta ad una situazione straordinaria di carenza generalizzata di medici ortopedici, che nelle altre sedi ha invece comportato una riduzione delle attività. Si conta, comunque nel mese di agosto, con il previsto arrivo di nuovo personale, di incrementare l’attività”.

Stiamo parlando – anzi, la velina sta parlando – dell’ex Ospedale Pacini. Dunque, se qualcuno ha bisogno di un ricovero in Chirurgia o in Ortopedia, ci spiace ma l’Ospedale è divenuto presidio e “er Piot” non si confà ai bisogni; dunque, crepa e non scassare la minchia.

Non sarà mica che non si sono potuti incrementare i sostituti dei medici in ferie perché “la mercede” loro spettante non copre nemmeno la doverosa assicurazione (pretesa, si dice, dal dottor Abati & C.) contro i rischi che la professione comporta? E non sarà mica che i giovani medici fanno le fiche dantesche di Vanni Fucci [*] alla Direzione Generale e il digitus infamis di Persio e Giovenale e si rifiutano di venire a fare gli schiavi pagando loro un tanto all’Asl?

Guardate che non è una battutaccia: sono proprio questi i discorsi che girano nell’ambiente e che nessun giornale racconta! E l’intersindacale medica che fa? Trema di essere messa all’uscio se denuncia disfunzioni di questo genere? È forse questa la libertà sindacale democraticamente riconosciuta dalla CST-Chiesa della Salute Toscana?

Ci informi in proposito la Sig.ra Velina a quanto ammonta lo stipendio netto mensile del medico assunto in sostituzione e quale è la sua assicurazione contro il rischio professionale! Anche se sappiamo bene che non risponderà, visto che ha eluso anche la richiesta, legittima, di conoscere quanti sono i dipendenti della “velineria Usl 3” e quanto “ci” costano. Lo faccia in ossequio alla rossa trasparenza!

Per farla breve, rileggetevi l’incipit di questa velina e valutatene la melliflua prosa:

“Nel presidio integrato ospedale territorio (Piot) di San Marcello le attività sono garantite anche nel periodo estivo. Nonostante la fruizione del diritto delle ferie, da parte del personale, non sono state previste variazioni significative nello svolgimento complessivo delle attività: sanitarie, sociali ed amministrative”.

Insomma, non sono state previste “variazioni significative” da parte dell’ufficio stampa dell’Asl 3.

Lo chiamiamo così come potremmo continuare a chiamarlo velineria: la sostanza è che “il pane” è un obiettivo giusto e lecito per tutti, non ha colore. La servitù nell’Asl 3, invece, ha un solo colore: è rosso.

Come il Rossi.

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[*] – «Al fine de le sue parole il ladro | le mani alzò con amendue le fiche, | gridando: «Togli, Dio, ch’a te le squadro!» (Dante, Inferno, XXV, 1-3).

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