serravalle. UN ANNO E MEZZO DI ATTESA PER LA PALESTRA RISTRUTTURATA

L’interno della palestra di Casalguidi

SERRAVALLE. Come noto la palestra comunale di Casalguidi è stata chiusa per permettere alcuni importanti lavori di ristrutturazione. A seguito della sospensione della attività la giunta municipale con una delibera ha approvato, come richiesto, la sospensione del contratto di gestione da parte della Uisp Unione Italiana Sport per tutti – comitato territoriale di Pistoia fino al 31 dicembre 2020 “lasciando in carico al soggetto gestore il pagamento delle utenze di acqua, luce e gas che saranno poi rimborsate dal Comune”.

Nelle ultime settimane intanto si sono susseguiti in Comune diversi incontri tra gli amministratori comunali, i rappresentanti delle società sportive presenti sul territorio e la dirigenza scolastica al fine di stabilire il percorso da fare in vista dei lavori necessari a rendere di nuovo agibile la struttura. Sull’argomento è intervenuto nei giorni scorsi sul proprio profilo facebook il vicesindaco Federico Gorbi che in un lungo post ha fatto il punto della situazione e interagendo con i cittadini ha chiarito alcuni aspetti.

Ecco di seguito il post come pubblicato:

La palestra, come tutti sanno, è chiusa perché rappresenta un serio rischio per l’incolumità dei ragazzi. Il tetto è ridotto molto male e continuare ad utilizzare l’impianto sarebbe da delinquenti.

Con l’assessore allo sport abbiamo provato ad immaginare l’installazione di una tensostruttura che sostituisse l’impianto in attesa dei lavori di ristrutturazione.

Federico Gorbi

Il problema è, che per motivi di individuazione dell’area idonea, realizzazione dell’impianto, allacciamenti con fognatura, acqua e gas, trascorrerebbe almeno un anno e si andrebbero a spendere almeno 800mila euro.

Guarda caso è la stessa cifra che abbiamo letto sui giornali per ricoprire la pista di pattinaggio di Pistoia, ma in quel caso si tratta di ristrutturazione, non c’era da espropriare alcun terreno, non c’erano da portare gas e fognature.

Aggiungo che a Pistoia, per arrivare alla ristrutturazione di quell’impianto ci hanno messo 5 anni.

Da amministratore devo dire: ha senso avere tra un anno una tensostruttura quando tra un anno e mezzo avremo la palestra completamente ristrutturata?

L’unica vera alternativa praticabile sarebbe quella di installare la tensostruttura al campo sportivo di via Matteotti ma chiuderemmo così l’unico campo sportivo illuminato.

Nel frattempo poi per spendere questi 800mila euro, a cosa li dovremmo sottrarre? All’antincendio nelle scuole? All’antisismica nelle scuole? All’asfalto sulle strade?

Dovremmo aumentare il costo della mensa scolastica, del trasporto? Dovremmo aumentare Irpef o Imu?

Comprendo l’amarezza dei ragazzi, dei genitori e dei dirigenti sportivi ma se siamo arrivati a questo punto è perché per 20 anni c’è stata incuria nella manutenzione degli impianti che sono tutti estremamente carenti in termini di sicurezza e di fruibilità.

Forse bisognava fare la voce grossa quando negli ultimi dieci anni non è stato speso un centesimo di manutenzione e nemmeno si è programmato un intervento di restauro o di sostituzione con qualcosa di nuovo.

L’interno della palestra durante una manifestazione sportiva

Forse bisognava fare la voce grossa quando la precedente amministrazione ha speso 30.000 euro per lavori di bonifica del tetto in eternit della palestra quando invece il tetto è stato solo verniciato e anche male (e se qualcuno mi denuncia per questa affermazione sono pronto ad andare il Tribunale e poi vediamo chi ha ragione!).

Noi ci stiamo mettendo le mani: un milione e 700mila euro per ristrutturare la palestra è un fatto concreto.

Purtroppo tutto insieme non si può fare.

Bisognerebbe illuminare il campo e la pista (300mila), bisognerebbe rifare la pista di atletica (500mila), bisognerebbe mettere a norma gli spogliatoi (500mila).

Una cosa all’anno con il bilancio che abbiamo riusciamo a farla, tutte insieme non è possibile”.

Il vicesindaco Gorbi ha spiegato poi che l’amministrazione comunale ha analizzato anche la possibilità di radere al suolo la palestra per costruirne una nuova “ma la zona sportiva di Casalguidi è considerata tutta a rischio idraulico (P4 nelle mappe regionali, il massimo).

Quindi, per legge, si può ristrutturare quello che esiste ma non si può fare un impianto nuovo. Per farlo prima bisognerebbe realizzare una cassa di laminazione nella zona di Catavoli (costo stimato 1,5 milioni) e poi potremmo fare la nuova palestra. Quindi ci vorrebbe molto più tempo e molto più denaro”.

Ha infine concluso: “Le verifiche sulla sismicità andavano fatte per legge entro il 2014 (sindaco era Mungai). Noi siamo stati eletti nel giugno 2017 e siamo stati bloccati da un ricorso al tar del Pd per sei mesi. Nel 2018 abbiamo fatto la verifica di vulnerabilità sismica (che qualcuno avrebbe dovuto fare nel 2014 al massimo). Poi abbiamo stanziato il denaro necessario per mettere a norma la palestra che rischiava di crollare sulla testa dei ragazzi”. 

Andrea Balli

[andreaballi@linealibera.it]

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